Info Conseil
Communiqué n° 50 de 27 janvier 2015
Rinviata l'elezione dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio
Riunione consiliare del 27 gennaio 2015
Con 21 voti a favore (UV, SA e PD-SVdA) e 14 contrari (UVP, Alpe e M5S), il Consiglio regionale ha approvato oggi, martedì 27 gennaio 2015, il rinvio dell'accettazione delle dimissioni rassegnate il 15 gennaio scorso dai componenti l'Ufficio di Presidenza (il Presidente Marco Viérin, i Vicepresidenti David Follien e Andrea Rosset, i Consiglieri segretari André Lanièce e Fabrizio Roscio) e la loro sostituzione.
Il Capogruppo dell'Union Valdôtaine, Joël Farcoz, ha parlato a nome della maggioranza chiedendo il rinvio della discussione dei punti, invocando la questione pregiudiziale e sospensiva ai sensi dell'articolo 61 del Regolamento interno del Consiglio. «Le forze politiche stanno dialogando per trovare non solo le sostituzioni alle cariche, ma soprattutto per trovare unità di interventi sui contenuti, su cui vogliamo lavorare per permettere al Consiglio di avanzare nei lavori e dare le dovute risposte alla società valdostana.»
Il Capogruppo del PD-Sinistra VdA, Raimondo Donzel, ha rappresentato «l'esigenza di avviare al più presto una riflessione sui contenuti su cui si basa l'incarico del Presidente del Consiglio. Per fare un passo verso una condivisione più ampia bisogna avere un progetto di gestione dell'Aula e sulla figura del Presidente che appartenga a più forze politiche. Auspicavamo un maggiore coinvolgimento, invece con questa strategia di attesa si sviliscono ancora una volta le Istituzioni. Il Consiglio regionale deve essere un punto di riferimento della comunità valdostana, e per questo innanzitutto dobbiamo avere i contenuti condivisi, poi si può ragionare sulla scelta della persona che meglio può incarnare questo ruolo di arbitro, che sinora, a parere della minoranza, si è rivelato deficitario. Purtroppo in questi giorni non ho riscontrato la volontà di trovare una strada comune di equilibrio tra le esigenze dei vari gruppi, di cui garante deve essere il Presidente dell'Assemblea.»
Il Capogruppo della Stella Alpina, Stefano Borrello, ha motivato la richiesta di rinvio di accettazione delle dimissioni dell'Ufficio di Presidenza «per consentire la concretizzazione del dibattito in atto tra le forze politiche rappresentate in Consiglio. Un dibattito, questo, incentrato sui contenuti programmatici atti ad individuare gli assetti politici conseguenti. L'Ufficio di Presidenza è un organo istituzionale molto importante, su cui deve convergere la condivisione dei gruppi; rappresenta le diverse sensibilità che ora si stanno confrontando per dare nuove prospettive alla Valle d'Aosta. Vista l'importanza del momento che stiamo vivendo, il dialogo tra le forze politiche è fondamentale.»
Il Capogruppo dell'UVP, Luigi Bertschy, ha auspicato «l'apertura di un tavolo di confronto serio sulla Presidenza del Consiglio al fine di definire i programmi da portare avanti per proseguire la Legislatura; una volta condivisi i contenuti sceglieremo la persona che potrà sviluppare al meglio questi temi. Il resto, come il dialogo avviato sulle elezioni comunali, lo lasciamo ad altri tavoli politici. Non si capisce per quale motivo UV e SA abbiano voluto mischiare tutte le tematiche in campo: se si è pensato di scambiare la Presidenza del Consiglio con accordi che potranno o non potranno avvenire, si sta sbagliando strada. Noi siamo stati molto chiari e non abbiamo l'intenzione di perdere la faccia, né di svendere il nostro progetto di cambiamento. Per le elezioni comunali di Aosta, si stanno affrontando temi e argomentazioni: alla fine di questo percorso, se ci sarà la soluzione è perché avremo trovato la condivisione sulle idee che con coerenza abbiamo sostenuto sin dalla nascita dell'UVP.»
Il Capogruppo di Alpe Chatrian ha evidenziato: «Il ruolo del Presidente del Consiglio deve tornare a dare dignità a questa Assemblea, che merita maggior rispetto. Riguardo ai contenuti, Alpe è disponibile al dibattito, ma di certo non vogliamo che questa carica importante diventi merce di scambio. Chiediamo allora alla maggioranza che ci sia la volontà di confrontarci per ridare centralità a quest'Aula, riprendere quei contenuti che Alpe ha più volte espresso e condiviso in un confronto, analogamente a quanto proficuamente accaduto qualche settimana fa discutendo del bilancio regionale. Respingiamo l'idea che la figura del Presidente del Consiglio possa rientrare in un baratto di poltrone, per tenere in piedi equilibri che servono alla maggioranza per continuare a navigare a vista. Non confondiamo gli assetti di Governo con la figura del Presidente del Consiglio, che deve fungere unicamente da garante di quest'Assemblea. Noi voteremo contro il rinvio.»
Per il Capogruppo del Movimento 5 Stelle Stefano Ferrero «la politica è fatta di responsabilità, ma qui non ne vediamo nemmeno i segnali. La democrazia è fatta in maniera artigianale, non è decisa da pochi eletti o dirigenti di partito, ma dagli elettori. Oggi diamo l'ennesima brutta impressione di una politica incapace, attaccata ai suoi privilegi e alle sue poltrone, che tiene in ostaggio i valdostani in un sistema fermo a diversi decenni fa. Che cosa cambia rinviando l'elezione dell'Ufficio di Presidenza? I cittadini vedono solo un'azione politica inconcludente. Questa fiera dell'ipocrisia deve venir meno, non sono necessarie ore di discussione, basta un impegno scritto, chiaro e suddiviso per punti. Non sarebbe stato meglio sentire la base di ogni forza politica anziché concentrare il dibattito tra i vertici partitici? Troppo spesso le decisioni vengono prese al di fuori di quest'Aula, dando l'idea di inciuci; noi invece rivendichiamo un cambiamento: devono essere gli elettori di ciascuna forza politica a dare un segnale, che poi sarà discusso all'interno di quest'Aula. Questo rinvio secondo noi è assolutamente inutile, si continua ad aspettare, mentre la gente capisce sempre meno cosa stiamo facendo in quest'Aula.»
Le Président de la Région, Augusto Rollandin, a réitéré les raisons du renvoi de l'élection du Président du Conseil et du Bureau de la Présidence : «Au sein du Conseil nous avons débuté un dialogue entre forces politiques qui nous a amené à trouver des solutions partagées sur nombre de thèmes, notamment celui de la réforme des collectivités locales. Aujourd'hui, la requête de renvoyer l'élection n'est pas liée à des accords secrets, mais à la nécessité d'avoir un partage accru sur des contenus avant que sur les personnes à élire. Ce renvoi a donc le sens de donner la possibilité de mieux se comprendre pour trouver des accords plus larges, tout en croyant qu'il est légitime de poursuivre le parcours politique sur les prochaines élections communales et sur le futur de notre Vallée.»
Il Consigliere Roberto Cognetta (M5S) ha aggiunto: «Ci sembra opportuno trovare oggi un punto finale. Il rinvio forse è dovuto al fatto che mancano i 18 voti. Bisogna allora ancora una volta tradurre dal politichese: in realtà volete definire la partita per i prossimi dieci anni, ma noi non siamo d'accordo, perché il Consiglio è un'Istituzione che prescinde dagli accordi politici e non deve sottostare al Governo. Noi crediamo nelle Istituzioni e le rispettiamo.»
Il Consigliere Laurent Viérin ha annunciato il voto contrario dell'UVP al rinvio: «Cosa si è fatto nei quindici giorni trascorsi dalle dimissioni dell'Ufficio di Presidenza? Di certo non c'è stata l'auspicata condivisione. Evidentemente la poltrona di Presidente è considerata un accordo politico legato ad una maggioranza, mentre noi vogliamo almeno un incontro tra tutte le forze politiche per capire se ci sia una reale volontà di cambiamento. Ci dovrebbe essere maggiore rispetto anche per gli altri componenti l'Ufficio di Presidenza: nessuno qui è semplicemente un numero. Ci deve essere un cambiamento nella gestione dell'Aula e una maggiore condivisione nella difesa dell'autonomia e delle Istituzioni. Invece ancora una volta nessuno è stato coinvolto in modo totale nelle sensibilità presenti in quest'Aula, si è cercato di confondere le acque.»
SC-MM