Info Conseil
Communiqué n° 579 de 18 novembre 2014
Interpellanza sul ricorso al TAR in merito al pirogassificatore
Riunione del Consiglio del 18 novembre 2014
Nella seduta del 18 novembre 2014, il gruppo PD-Sinistra VdA ha chiesto notizie, con un'interpellanza, sul ricorso al TAR da parte dell'associazione temporanea di imprese aggiudicataria dell'appalto per il pirogassificatore.
«Abbiamo già trattato questo argomento nell'ultima adunanza del Consiglio, quando ci era stato comunicato che la Regione si sarebbe costituita in giudizio – ha spiegato il Capogruppo Raimondo Donzel . Visto però che all'interno dell'associazione temporanea di imprese figura anche la Valeco spa, partecipata regionale, chiediamo che ci venga chiarito il ruolo e il significato della partecipazione della Regione nella società Valeco spa, nonché che ci sia esplicitato con quali atti la Regione sia stata informata dell'intenzione di Valeco di sottoscrivere il ricorso dell'associazione temporanea di imprese. Il ricorso è molto pesante: le imprese vogliono che, sulla base di un'aggiudicazione provvisoria (che noi come gruppi PD e Alpe avevamo a suo tempo chiesto di non fare), venga loro riconosciuta la realizzazione del pirogassificatore. Questo, quando i cittadini, esattamente due anni fa, con un referendum popolare si sono opposti.»
L'Assessore al territorio e ambiente, Luca Bianchi, ha chiarito il ruolo della partecipazione della Regione nella società Valeco: «nel 1986, la Regione ha deciso di individuare la società mista a prevalente capitale privato, quale migliore forma per la gestione del Centro regionale di trattamento dei rifiuti urbani. Tale modalità consentiva di individuare, con gara a livello europeo, imprese specializzate nella realizzazione e conduzione di impianti e discariche. La Regione, nella sua funzione di Provincia, titolare della gestione delle fasi finali di recupero e smaltimento, decise di entrare nella società con una quota azionaria minoritaria che le consentisse, comunque, la supervisione dell’attività tecnico-operativa e amministrativa del Centro regionale oltre che la vigilanza sulla corretta attuazione degli obiettivi gestionali. La costituzione della società mista, con le due imprese selezionate (la ASWS Italiana unitamente all’Impresa Maddalena di Aosta) avveniva con la legge regionale 10 agosto 1987 n. 63: la legge prevedeva che le imprese private sottoscrivessero l’80% del capitale sociale e indicava come finalità della Società la gestione del sistema dell’impianto di Brissogne, il collocamento in discarica dei rifiuti e le attività di recupero di rifiuti. L’attività tecnico-operativa di Valeco è disciplinata, oltre che dalle disposizioni normative, da convenzioni, l’ultima delle quali è stata sottoscritta il 3 aprile 2003 con scadenza al 31 dicembre 2017. Per il futuro, nell’ambito del nuovo piano regionale, sarà necessario fare tutte le valutazioni e gli approfondimenti utili per giungere ad una decisione ottimale per la Valle d’Aosta. Si tratterà dunque di approfondire se l’attuale modello è ancora valido oppure se scegliere altre modalità di partecipazione pubblica della Regione, magari anche dei Comuni in un sistema integrato, tali da garantire un’equa applicazione della tariffa sui cittadini.»
L'Assessore ha quindi precisato che «Valeco ha agito in modo autonomo, come prevede peraltro lo statuto della società, nel perseguire le azioni poste in atto dall’ATI dopo la revoca degli atti di gara da parte della Giunta regionale conseguenti agli indirizzi espressi dal Consiglio regionale. La Regione non è stata preventivamente avvisata di tale decisione con nessun atto.»
Nella replica, il Capogruppo Donzel ha affermato che «la risposta lapidaria dell'Assessore ci lascia perplessi e scioccati. Considerato che la Valeco è una società con un rappresentante della Regione nel suo Consiglio di amministrazione, la Giunta avrebbe dovuto essere informata di una decisione così delicata. Si chiede di poter procedere con l'appalto di costruzione del pirogassificatore o, in subordine, si chiedono 20 milioni di euro di danni: di fronte ad un atto di questo genere, il rappresentante della Regione avrebbe dovuto, come minimo, stracciarsi le vesti per difendere l'atto che questo Consiglio, tutto, ha votato riguardo agli indirizzi futuri della gestione dei rifiuti in Valle d'Aosta che va verso la prospettiva rifiuti zero. Chiediamo quindi il verbale della riunione in cui è stato deciso il ricorso per capire la posizione assunta dal rappresentante regionale. Ci domandiamo anche a che gioco stia giocando Valeco: è venuta in Commissione consiliare a parlarci di gestione a freddo dei rifiuti e contestualmente fa un ricorso per la gestione a caldo. Siamo curiosi di leggere il verbale, che pubblicheremo perché i cittadini valdostani devono sapere.»
SC