Info Conseil
Communiqué n° 485 de 10 octobre 2014
Respinta una risoluzione sull'ospedale regionale
Adunanza del Consiglio del 9 e 10 ottobre 2014: conclusi i lavori
In chiusura di lavori dell'adunanza del 9 e 10 ottobre 2014, il Consiglio regionale ha respinto, con 18 voti contrari (UV e SA) e 15 a favore (UVP, Alpe, PD-SVdA e M5S), una risoluzione sull'ospedale regionale depositata dal gruppo Union Valdôtaine Progressiste.
L'iniziativa intendeva impegnare il Governo regionale a rinviare l'imminente appalto del progetto del nuovo ospedale nell'attesa di un confronto in Commissione fra le parti sociali e i vertici di Finaosta e nell'attesa che intervengano gli auspicati miglioramenti del quadro economico regionale.
Il Consigliere dell'UVP Nello Fabbri, evidenziando «le imponenti riduzioni e incertezze di bilancio regionale, le cui risorse sono tutt'ora bloccate dalla irrisolta definizione del Patto di stabilità interno del 2014», ha affermato: «L'appalto per la costruzione del nuovo ospedale "Umberto Parini" prevede un indebitamento imponente, 135 milioni di euro, e il ricorso al credito attraverso Finaosta graverà per decenni sul nostro bilancio, sul quale si presume una ulteriore contrazione delle risorse negli anni futuri dovuta alla perdurante crisi economica. È per questo che chiediamo di rinviare l'appalto e di incontrare in Commissione le parti sociali e i vertici di Finaosta affinché illustrino chiaramente quanto quest'opera, se attuata, inciderà sui futuri bilanci regionali.»
Il Consigliere Jean-Pierre Guichardaz (PD-SVdA) ha lamentato «amarezza per non vedere nulla di concreto: oggi ci ritroviamo con un progetto di scarsa fattibilità e con un'ipotesi di spesa esageratamente al ribasso, che andrà moltiplicata quasi del doppio. Come sia possibile non aver programmato la destinazione del Beauregard e dell'ex Maternità? A mio parere questo ospedale non si farà.»
Per la Capogruppo di Alpe, Patrizia Morelli, «le preoccupazioni riguardo alla spesa che comporterà la realizzazione di quest'opera sono condivisibili. Non ci sentiamo rassicurati rispetto alla possibilità di portare a termine la costruzione di questo ospedale senza che questa si interrompa per mancanza di fondi, avendo così un cantiere aperto a metà in un punto nevralgico della città di Aosta. La rimodulazione che ci è stata presentata dall'Assessore in Commissione non ci ha soddisfatti: il risparmio rispetto al primo progetto sarebbe di 6 milioni e mezzo di euro, riteniamo che uno sforzo supplementare vada fatto. Questa risoluzione ci sembra di buon senso.»
L'Assessore alla sanità, salute e politiche sociali, Antonio Fosson, ha replicato: «Questo progetto, che rappresenta una notevole utilità per la Valle d'Aosta, soprattutto per l'unificazione delle sedi, è vicino alla sua definizione. E' un'opera costosa, ma necessaria. Essendo comunque un progetto a step, possiamo avere una tranquillità economica. Abbiamo abbassato di 6 milioni e mezzo di euro la spesa complessiva, limitando i costi di gestione, abbiamo eliminato l'elisuperficie, ridotto di un piano, ottimizzato i servizi. Si possono ancora apportare ulteriori cambiamenti. Il mutuo è sostenibile e essendo stati già spesi 15 milioni di euro per la progettazione non ritendo opportuno sospendere i lavori, procrastinando solo i tempi.»
Il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, ha aggiunto che «c'è stata la disponibilità a rivedere il progetto attraverso un confronto in Commissione. Ricordo che questo progetto non è a se stante, ma accorpa funzioni del ricovero sanitario e fa pendant con la politica del territorio per evitare la corsa all'ospedalizzazione. Oggi si va avanti per dare soluzione ad un problema: il progetto è definitivo e procederemo all'appalto per poter cominciare i lavori, dopo il completamento dello scavo archeologico.»
I lavori sono conclusi. Il prossimo Consiglio si riunirà mercoledì 22 e giovedì 23 ottobre 2014. Sarà inoltre convocato, venerdì 24 ottobre, alle ore 15, in seduta straordinaria monotematica per discutere la riforma del titolo V della parte seconda della Costituzione, così come deciso da una risoluzione approvata all'unanimità dall'Assemblea il 25 settembre scorso.
SC-MM