Info Conseil
Communiqué n° 469 de 9 octobre 2014
Interpellanza sull'acquisto di materiale promozionale della Valle d'Aosta
Riunione del Consiglio del 9 ottobre 2014
Nella seduta del 9 ottobre 2014, il Movimento 5 Stelle ha presentato un'interpellanza a proposito dell'acquisto di articoli di carattere promozionale dell'immagine della Valle d'Aosta.
«L'Office régional du tourisme ha provveduto all'acquisto con trattativa privata – valutando le offerte di cinque ditte, di cui nessuna ha sede legale in Valle d'Aosta –, di articoli di carattere promozionale (taglieri, chiavette usb, peluches e altri souvenirs) da vendere all'interno delle strutture di accoglienza e informazione turistica regionali, spendendo quasi 26.000 euro nel 2012 – ha spiegato il Capogruppo Stefano Ferrero –. Ci chiediamo allora a quanto ammontino le spese sostenute, negli anni 2013 e 2014, per l'acquisto di articoli promozionali e se sia stata effettuata una valutazione per individuare la tipologia di articoli. Purtroppo i gadgets presenti all'Office non hanno niente di valdostano: sono prodotti "made in China" che inducono in errore i turisti, come per esempio i taglieri in bambù. Vorremmo capire se il Governo regionale intende individuare criteri o linee guida per quanto riguarda gli acquisti, anche di modesta entità, di articoli di qualsiasi genere per veicolare l'immagine turistica della Valle d'Aosta.»
L'Assessore al turismo, sport, commercio e trasporti, Aurelio Marguerettaz, ha riferito che «la spesa complessiva dal 2012 al 2014 per l'acquisto di prodotti di merchandising – sommando la prima fornitura di 26 mila euro alle ultime – è stata di 29 mila euro, mentre le vendite hanno prodotto un'entrata di 9.500 euro. Concordo sul principio che sarebbe utile seguire un percorso di acquisti legati alla tradizione valdostana: è chiaro però che i prezzi probabilmente cambierebbero e per questo tipo di prodotto bisogna capire se la clientela è disposta a pagare l'importo di un bene realizzato a livello artigianale o per un bene dal prezzo molto contenuto. La gente, e lo vediamo anche alla Fiera di Sant'Orso, ha poca disponibilità e non è disposta a pagare per prodotti di qualità. Oggi le attività di merchandising si sono ridotte al minimo indispensabile perché i bilanci non le permettono più. Quindi, concordo con il Consigliere, che sia meglio andare su iniziative puntuali, con un percorso specifico, ed evitare di fare operazioni di questo tipo.»
Il Capogruppo Ferrero ha quindi commentato: «Compriamo gadget da grosse ditte di Milano, mentre abbiamo un Institut valdôtain de l'artisanat che potrebbe produrre questi articoli. È proprio in queste occasioni che bisognerebbe fare squadra, interagendo con quello che abbiamo sul territorio. E dovrebbe essere proprio l'Amministrazione regionale a dare per prima l'esempio.»
SC