Info Conseil

Communiqué n° 463 de 9 octobre 2014

Dibattito sulla Presidenza del Consiglio

Riunione del Consiglio del 9 ottobre 2014

Nella seduta del 9 ottobre, si è aperto un dibattito sulla risoluzione approvata dall'Aula a fine luglio che invitava il Presidente del Consiglio a rassegnare le proprie dimissioni.

Il Capogruppo dell'UVP, Luigi Bertschy, ha rilanciato il tema chiedendo ai gruppi Union Valdôtaine e Stella Alpina come intendessero procedere su questo tema: «Nello scorso Consiglio, avevamo deciso di rinviare il dibattito a questa seduta, oggi vorremmo avere chiarimenti dalla maggioranza

Il Capogruppo dell'UV, Joël Farcoz, ha preso la parola per annunciare che «sul problema della Presidenza del Consiglio, con il documento sottoscritto da 17 Consiglieri e consegnato al Presidente Viérin il giorno dopo l'invito a dimettersi, abbiamo ribadito la nostra fiducia e pertanto lo invitiamo a rimanere al suo posto

Anche il Capogruppo di SA, Stefano Borrello, ha affermato che «come già detto lo scorso Consiglio, nell'evidenziare la necessità di un dialogo e di un confronto politico, riconfermiamo totale fiducia al Presidente Marco Viérin: in una fase difficile per la Valle d'Aosta, abbiamo la necessità di avere un figura rappresentativa in questo ruolo apicale

Ha quindi preso la parola il Capogruppo del PD-SinistraVdA, Raimondo Donzel: «Non credo che una questione politica di così grande importanza possa essere risolta con un fantomatico e misterioso documento che soltanto il Presidente ha visto. Questa maggioranza non ha più i numeri per governare e lo dimostrano le continue prese di posizione di Assessori o di Consiglieri che si dicono contrari alle decisioni del Governo regionale nelle stanze chiuse delle Commissioni. Il caso clamoroso è quello della riforma dei Comuni che doveva essere affrontata dalle forze politiche in Consiglio e poi è arrivata una proposta della Giunta, poi smentita il giorno dopo da Stella Alpina. Questo modo di governare sta portando allo stallo della politica in Valle d'Aosta e questo è gravissimo

Il Capogruppo dell'UVP, Luigi Bertschy, ha aggiunto: «Ci stupiamo che la maggioranza pensi di risolvere il problema in questo modo. Il Presidente del Consiglio dovrebbe avere uno scatto di orgoglio, dimettersi e rimettersi al voto dell'Aula, in modo da ripartire con la piena fiducia di questo Consiglio. Altrimenti la politica non conta più nulla. L'Union Valdôtaine, nelle ultime settimane, ha lanciato due segnali importanti: la maggioranza così non può procedere e l'invito a dialogare con le forze politiche. Purtroppo, però, agli appelli non seguono i fatti e oggi riteniamo che si debba uscire da questa vicenda se non con la trasparenza necessaria dovuta ai cittadini

La Capogruppo di Alpe, Patrizia Morelli, gli ha fatto eco: «Noi non possiamo accontentarci delle dichiarazioni sintetiche dei due Capigruppo di maggioranza, ma nemmeno il Presidente del Consiglio può accontentarsi di un documento firmato da 17 Consiglieri: è necessario un atto di fiducia palese da parte della maggioranza del Consiglio, che non dia adito a interpretazioni. Una maggioranza che si definisce tale deve procedere in modo chiaro, prendendosi le sue responsabilità, riconfermando modi, metodi e persone. Altrimenti deve ammettere apertamente che non è in grado di governare e riconoscere lo stato di crisi politica

Il Consigliere del M5S Roberto Cognetta si è associato alle dichiarazioni dei Capigruppo di minoranza: «La questione non è solo sul Presidente: la maggioranza non ha più i numeri, UV e SA devono cominciare a capire con chi fare la nuova maggioranza, perché così non si può più andare avanti. La gente non sopporta più di vedere questa manfrina mentre la Valle d'Aosta sta andando a rotoli. La maggioranza deve risolvere questo problema per il bene della regione, termine di cui si riempie tanto la bocca

Il Consigliere dell'UVP Laurent Viérin si è quindi rivolto al Presidente del Consiglio: «Ci aspettavamo che il Presidente Viérin prendesse la parola per dire come intende porsi nei confronti dell'Aula che rappresenta e presiede. Siamo stati molto tolleranti durante la pausa estiva, che doveva servire a ricomporre la maggioranza: una maggioranza che non ha dato corso a nessuna delle risoluzioni votate da questo Consiglio e questo è grave.  Ma ancor più grave è che l'Aula sfiduci il suo Presidente e questi non raccolga l'invito. Chiediamo quindi a Marco Viérin di pronunciarsi per rispetto a quest'Aula. La gente ci chiede cosa stia succedendo in questa Assemblea: è da comportamenti come questi che si alimenta la sfiducia nei confronti delle Istituzioni

Dopo una sospensione dei lavori, il Capogruppo dell'UVP Bertschy ha annunciato: «Non vogliamo allungare ulteriormente questo dibattito, ma vogliamo essere chiari: per rispetto delle Istituzioni e del ruolo del nostro Consiglio, chiediamo che il documento dei 17 diventi un atto politico da sottoporre al voto dell'Aula al più presto, già questo pomeriggio. Pretenderemmo in questo momento una risposta.»

Il Capogruppo di SA Borrello ha quindi chiesto una sospensione per una riunione della maggioranza, alla quale ha fatto seguito una riunione dei Capigruppo.

Alla ripresa dei lavori, è intervenuto il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, per riferire che «in questo periodo abbiamo fatto una serie di valutazioni sulla situazione politica, avviando un percorso per riposizionare alcune cose all'interno della maggioranza: abbiamo ritenuto utile e necessario attivare una fase di dialogo tra le forze politiche partendo proprio dalle questioni più delicate e più importanti per verificare se ci sono le condizioni per trovare nuove possibilità per lavorare in modo più efficace e per trovare soluzioni, magari più innovative e performanti. È questa una fase di transizione che deve essere sfruttata: oggi, quindi, non è essenziale ribadire una fiducia, ma trovare la capacità di dialogare, che purtroppo a volte è mancata anche da parte nostra. Questa è la ragione per cui chiediamo di soprassedere alla votazione del documento sottoscritto a luglio dai Consiglieri di maggioranza, che non aveva nulla di segreto ma intendeva confermare la fiducia al Presidente Viérin. Con questo spirito, le soluzioni si possono trovare, dando risposte serie, concrete e in tempi brevi nel rispetto dell'elettorato di tutti e non di una sola parte.»

Il Capogruppo dell'UVP, Luigi Bertschy, ha replicato che «finalmente si prende atto che la situazione straordinaria che la Valle d'Aosta vive non può essere gestita con questi rapporti politici. Il Presidente ha fatto dichiarazioni di buon senso e ha detto che la maggioranza è finita: oggi non si tratta di vincere una battaglia, ma di aprire un tavolo di confronto per uscire dallo stallo e cominciare a lavorare seriamente e con obiettivi chiari sui dossier importanti. Quindi, la maggioranza da oggi deve capire che siamo tutti uguali, che i sei gruppi presenti in questo Consiglio hanno pari dignità, e anche se c'è ancora un Governo si avvia una discussione per aprire una pagina diversa di questa Legislatura. Accettiamo quindi di non procedere con la discussione sulla carica del Presidente in attesa di verificare le risultanze del confronto politico che si aprirà in seguito alla crisi della maggioranza.»

Il Consigliere di Alpe Albert Chatrian ha sottolineato «lo sforzo del Presidente Rollandin che chiede di soprassedere alla votazione del documento, annunciando di fatto di voler aprire un confronto che Alpe auspica essere alla luce del sole sui contenuti e sui dossier. Oggi si chiude una fase, sancita dall'ammissione del Presidente Rollandin che la maggioranza non c'è più. Se ne apre una nuova, che dovrà passare attraverso nuovi metodi di lavoro, trasparenti e attraverso un confronto reale. Oggi prendiamo atto che la maggioranza non c'è più e i valdostani devono saperlo in maniera chiara

Il Capogruppo del PD-SVdA Donzel, ha dato atto al Presidente della Regione che «il riconoscere in Aula la crisi oggettiva della maggioranza è la fine di un percorso a senso unico tra Union Valdôtaine e Stella Alpina: un fatto storico importante. Ho apprezzato che si dicesse con chiarezza che il confronto deve partire dai contenuti. Forse in questo modo i valdostani riusciranno ad essere nuovamente partecipi di un processo politico ed esserne coinvolti. Non possiamo perdere tempo e dobbiamo lavorare per il cambiamento. Ribadiamo che il PD, essendo un partito nazionale, favorirà i rapporti con i colleghi delle altre Regioni e con il Governo nazionale

Per il Consigliere del M5S Cognetta «il confronto politico serio e alla luce del sole è molto meglio di quanto fatto sino ad ora, soprattutto per realizzare qualcosa di concreto per la Valle d'Aosta. Siamo pronti a dare il nostro contributo e auspichiamo che si possa davvero lavorare

SC