Info Conseil
Communiqué n° 341 de 16 juillet 2014
Interpellanza su impianto idroelettrico nel vallone di Barasson
Riunione del Consiglio del 16 luglio 2014
La realizzazione di un impianto idroelettrico nel vallone di Barasson, situato nel comune di Saint-Oyen, è stata al centro di un'interpellanza posta dal gruppo Alpe nella seduta di mercoledì 16 luglio 2014.
Richiamando la contrarietà delle Amministrazioni comunali di Etroubles e Saint-Oyen e la petizione presentata nel 2010 da 450 cittadini contro la costruzione di una centrale idroelettrica in quella zona nonché il parere negativo della Soprintendenza per i beni e le attività culturali, il Consigliere Alberto Bertin ha evidenziato che «oltre a deturpare un angolo di natura incontaminata, la realizzazione di un impianto di questo tipo comprometterebbe un'importante riserva d'acqua per i fabbisogni agricoli e alimentari. Vorremmo capire quali sono le intenzioni della Giunta regionale al riguardo.»
Nella risposta, l'Assessore alle opere pubbliche, Mauro Baccega, ha ripercorso l'iter istruttorio dal 2007, a seguito del quale «sono pervenuti diversi pareri negativi sia da privati che dai Comuni di Saint-Oyen e di Etroubles, sia dalla Casa ospitaliera Gran San Bernardo che da Legambiente nonché dalla struttura regionale per la tutela dei beni paesaggistici e architettonici. Alla luce delle osservazioni e dei pareri, la società richiedente ha ritenuto di richiedere una sospensione dell'istruttoria di valutazione di impatto ambientale (VIA) in corso, al fine di approfondire tutti i vari aspetti.»
Facendo un discorso più generale, l'Assessore ha ricordato che «la Regione già nel 2012 ha stabilito una serie di indirizzi per limitare il rilascio di nuove concessioni di derivazione ad uso idroelettrico per almeno tre anni, permettendo solo la concessione di derivazione per il rifornimento energetico di alpeggi e di rifugi nonché le domande di variante alle subconcessioni di derivazione di acqua ad uso idroelettrico già autorizzate e in esercizio da almeno cinque anni. Ritengo che sia nell'interesse della Regione stessa e dei cittadini procedere, nel rispetto della normativa vigente e della tutela ambientale, a rilasciare le subconcessioni che comportano per la Regione e per i Comuni interessati un introito economico non indifferente. Solo a titolo informativo, segnalo che nel 2014, la previsione di introito derivante dal canone di concessione a favore della Regione è di circa 13 milioni di euro a cui vanno aggiunti circa 900 mila euro per la quota di competenza da sovraccanone dei Comuni rivieraschi. Inoltre, il BIM introita per il sovraccanone di sua competenza un importo annuale di circa 11,5 milioni di euro. A livello politico, dico che siamo favorevoli ad un utilizzo delle acque, la nostra più importante risorsa, che vada nella direzione della tutela dell'ambiente e della salvaguardia del territorio, ma soprattutto per produrre energia pulita a favore della collettività. L'argomento può essere approfondito meglio nell'ambito della pianificazione e quindi riportato al principale atto di programmazione, ossia il Piano di tutela delle acque, prevedendo un aggiornamento delle regole e valutando la possibilità di modulare meglio la producibilità annua, sulla base dell'eventuale sovrabbondanza di acqua determinata dalle precipitazioni annue.»
Il Consigliere Bertin, nella replica, ha ribadito che «la vicenda è complessa e contraddittoria e auspichiamo che si risolva definitivamente con un parere negativo. L'impianto non ha un valore significativo dal punto di vista economico, mentre sarebbe devastante per il territorio. In termini più generali, crediamo che la Valle d'Aosta, dal punto di vista dell'utilizzo delle acque a scopo idroelettrico, abbia dato abbastanza: le nuove iniziative dovrebbero quindi avere un significato economico certo e un impatto ambientale minimo. Una riflessione, su questo argomento, va fatta.»
SC