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Communiqué n° 199 de 11 avril 2014
Concluso in Consiglio il dibattito sulla situazione politica
Adunanza del Consiglio di venerdì 11 aprile 2014
Il dibattito sulla situazione politica scaturita a seguito dell'approvazione della risoluzione che invitava il 26 marzo scorso il Presidente della Regione e la Giunta a dimettersi è proseguito e si è concluso con una serie di interventi nel corso della seduta del Consiglio dell'11 aprile 2014.
Spunto della discussione è stato il documento programmatico che i Consiglieri dei gruppi Union Valdôtaine Progressiste, Alpe, PD-SinistraVdA e Movimento 5 Stelle hanno sottoposto all'attenzione dell'Aula e che contiene una serie di linee programmatiche con l'obiettivo di riformare il modello Valle d'Aosta.
Per il Vicepresidente del Consiglio Andrea Rosset (UVP), la rete di consenso che il Presidente Rollandin ha costruito nel tempo e che lo reso protagonista della politica valdostana non esiste più: il gioco è finito, il Presidente deve prenderne atto con serietà e responsabilità per tornare ad essere veramente protagonista. Solo le dimissioni del Presidente e della Giunta, ha osservato Rosset, possono riavviare un dialogo politico per trovare le soluzioni possibili, senza escludere le elezioni anticipate: spiace che la Giunta faccia finta di non capire il nodo politico che si è fatto intricato per la sua testardaggine e che risulta incomprensibile all'opinione pubblica. Una Giunta, secondo Rosset, che si dimostra indifferente nei confronti del Consiglio Valle, in una regione dove c'è il regime parlamentare e non quello presidenziale.
Il Vicecapogruppo dell'Union Valdôtaine, Claudio Restano, ha evidenziato che tutti avrebbero dovuto aderire al documento dei quattro saggi, che non va svilito definendolo "delle grandi intese". A suo avviso, la maggioranza deve dibattere al suo interno per uscire da questo stallo. Ha sottolineato che le associazioni di categoria hanno chiesto un governo stabile, non di andare ad elezioni e ha ribadito che fare politica significa partire dalle esigenze della popolazione, confrontarsi e fornire le risposte migliori. Tenuto conto che le decisioni affrettate non sempre portano alle giuste risposte, il Consigliere Restano ha affermato che il documento proposto dall'opposizione deve essere letto approfonditamente per poter dare in un secondo momento le risposte adeguate. Per quanto attiene al lavoro effettuato ultimamente dalle Commissioni consiliari, il Consigliere ha infine precisato che sono stati affrontati seriamente argomenti importanti, quali l'ospedale, i servizi agli anziani e la gestione dei rifiuti, dando così risposte che la stessa opposizione richiede.
Il Consigliere dell'UVP Alessandro Nogara ha ricordato che confrontarsi all'interno dei vari movimenti è utile, ma il vero confronto dovrà essere fatto in Consiglio Valle: è stato chiesto tempo, ma di tempo se ne è perso fin troppo e oggi c'è bisogno di agire. Nogara ha quindi auspicato che tra i Consiglieri di maggioranza e tra i banchi del Governo ci si esprima con la serietà che il momento impone.
Il Consigliere dell'UVP Nello Fabbri ha dichiarato che le dimissioni del Presidente della Regione e della Giunta ridarebbero dignità alla politica e dimostrerebbero che il bene comune prevale ancora sull'attaccamento alla poltrona. Ha poi precisato di aspettare un segnale di coraggio e indipendenza aderendo alla proposta dell'opposizione, che rappresenta forse l'ultima possibilità.
Il Consigliere di Alpe Fabrizio Roscio ha focalizzato l'attenzione del Consiglio sulla parte del documento che riguarda la tematica del rispetto del territorio: la valorizzazione e la riqualificazione del paesaggio sono la chiave per uno sviluppo sostenibile; lo sfruttamento di fonti di energia rinnovabili possono alimentare attività economiche basate su prossimità e sostenibilità ambientale; una gestione dei rifiuti d'eccellenza deve essere fondata sulla prevenzione, sul recupero di materiale, sull'equità delle tariffe e sul progressivo azzeramento delle discariche.
Il Consigliere di Alpe, Alberto Bertin, ha affermato che ci troviamo in una crisi particolarmente delicata ed aggravata da una legge elettorale, un "porcellum" valdostano, che non garantisce la governabilità. Indipendentemente dalla soluzione della crisi, il Consiglio regionale deve riprendersi il ruolo assegnatogli, tornando a rappresentare il vero organo di indirizzo della politica in Valle d'Aosta, e deve rapidamente trovare una via di uscita per questa situazione di stallo che la Valle d'Aosta non può permettersi.
Il Consigliere Jean-Pierre Guichardaz (PD-SVdA) ha precisato che il documento è forte, chiede un impegno condiviso per, tra l'altro, un ripensamento su provvedimenti già attuati in modo da recuperare risorse economiche e per una razionalizzazione della dirigenza degli Enti. Il progetto elaborato dalla minoranza non si basa su un governo centralista in mano a un dominus. Ha infine precisato che il proprio gruppo non teme le elezioni anticipate.
Il Consigliere Vincenzo Grosjean (UVP) ha trattato la tematica dell'agricoltura, sostenendo che non sia un comportamento da uomini non aver mantenuto le promesse fatte ai lavoratori, che, non potendo contare sui contributi, vedono gravemente compromesse le loro attività. Il settore ha bisogno di interventi puntuali, che ridiano la dignità agli operatori: su questo, ha spiegato il Consigliere, il documento dedica un punto preciso, in particolare per i giovani.
La Consigliera di Alpe Chantal Certan ha esteso all'intera cittadinanza l'invito ad apportare miglioramenti al documento, che offre contenuti, obiettivi e azioni per il futuro della Valle e per le future generazioni. E' poi passata ad illustrare alcuni punti del progetto: la cultura - che è libertà, formazione, ricerca e che si concretizza nella creazione di un'Università di eccellenza -, la legalità - che è innanzitutto buon esempio e rispetto delle regole anche da parte della Giunta delegittimata (esempio da perseguirsi anche dando uguali opportunità a tutte le imprese valdostane e a tutti i lavoratori, non solo ad alcuni) - e l'abbinamento turismo, agricoltura e territorio, che è la nostra vera e unica ricchezza.
Il Consigliere Roberto Cognetta (M5S) ha annunciato che il documento prevede l'istituzione di una Commissione speciale sulle società partecipate, al fine di riportare la centralità in capo al Consiglio regionale. Il progetto dell'opposizione, ha detto, fa riflettere, smuove le coscienze, perché il cambiamento è ormai improcrastinabile. Adesso ci vuole un bagno di umiltà, ha concluso.
Il Consigliere Elso Gerandin (UVP), ha ribadito che il documento nasce da dieci mesi di lavoro, in cui l'opposizione ha chiesto la trasparenza e il rispetto degli atti adottati dal Consiglio regionale: sistematicamente questo non è successo. Ha poi sottolineato che la maggioranza non ha voluto provvedere alla diminuzione dei costi della politica e ha vergognosamente preso in giro gli agricoltori e gli Enti locali. Ora che il sistema personalistico che illudeva le persone è finito, ha aggiunto, aspettiamo una risposta della maggioranza entro cinque giorni, altrimenti si aprirà la strada delle elezioni anticipate.
La Consigliera del PD-SVdA Carmela Fontana ha posto l'attenzione sul lavoro e sulla sanità: abbiamo, ha detto, messo al primo punto questa tematica perché il lavoro è un diritto costituzionale e c'è la necessità di mettere in campo delle azioni concrete per ridare dignità alle famiglie e ai giovani. Per la Consigliera, la situazione è difficile, ma bisogna cambiare rotta: la diminuzione delle risorse non può essere l'alibi per tagli lineari al sistema dei servizi sociali e della sanità. Ha quindi aggiunto che la Valle ha bisogno di uscire dall'isolamento attraverso un rilancio del trasporto pubblico in un sistema integrato che elimini le sovrapposizioni tra trasporto ferroviario e trasporto su gomma.
Il Consigliere Albert Chatrian (Alpe) ha spiegato che il primo intendimento dell'opposizione è cambiare le regole del gioco, a costo zero e a tempo minimo, basandosi anche sulle mozioni approvate in questi mesi dal Consiglio regionale. Ha poi sottolineato la volontà della minoranza di onorare il pregresso, perché i meccanismi dell'Amministrazione regionale sono scissi dalla politica. Ha quindi riferito che al primo punto del progetto, che contiene non semplici parole ma fatti concreti, c'è il lavoro, seguito, di conseguenza, dal rilancio dell'economia.
Per il Consigliere dell'UVP Laurent Viérin, questa crisi è tutta interna alla maggioranza: il Consiglio ha approvato una risoluzione che invita la Giunta a dimettersi perché qualcuno della maggioranza ha votato a favore. Ma, ha aggiunto, la comunità non può aspettare che le beghe interne della maggioranza blocchino la Valle: per questo, oggi presentiamo un progetto comune, dando prova di un atteggiamento costruttivo, che è il frutto di un lavoro unitario tra le forze di opposizione. Un documento che fa riferimento alla "Renaissance", la rinascita di cui la Valle d'Aosta ha profondamente bisogno: un documento che è una nostra ricetta per cambiare un modello di governo, un testo che è aperto a contributi, ma sui cui valori non siamo disposti a rinunciare perché al cambiamento noi crediamo fino in fondo e non lo rinnegheremo per occupare poltrone o incarichi. Il Consigliere ha quindi evidenziato che si tratta dell'ultima possibilità che diamo ai Consiglieri di UV e SA: chiediamo oggi, al di là dell'adesione al nostro progetto, di farci sapere cosa ne pensano delle dimissioni del Governo regionale. Saremo aperti ad un dialogo, ha puntualizzato, solo in caso di dimissioni di un Governo che oggi è delegittimato e che non fa onore alla Valle d'Aosta: il nostro è un appello al coraggio e alla coscienza dei Consiglieri. Laurent Viérin ha quindi annunciato che la minoranza abbandonerà l'Aula alla fine della discussione perché prima deve essere risolta la crisi e poi si potranno discutere tutti gli altri punti all'ordine del giorno.
L'Assessore alle opere pubbliche, Marco Viérin, ha evidenziato che oggi è iniziato un percorso di confronto diverso, in cui maggioranza e minoranza condividono almeno cinque punti: l'attacco dello Stato all'autonomia, l'appello unitario delle categorie, alcuni passaggi del documento dei saggi, la spaccatura della comunità valdostana, il non poter purtroppo più sostenere tutti i settori a causa di questa crisi mondiale e delle restrizioni statali. Ha quindi ribadito l'importanza dell'ascolto reciproco e delle riflessioni sugli argomenti su cui non ci si trova d'accordo. In merito alle grandi opere, ha ricordato che alcuni progetti avevano preso avvio in precedenti Legislature in questi ultimi anni e non ne sono stati avviati altri. In ogni caso, ha affermato, il primo obiettivo deve restare la difesa dell'autonomia, mentre, per la crisi di governo, se non si trovasse una soluzione nel confronto, purtroppo l'estrema via d'uscita sarà rappresentata dalle elezioni anticipate, che non sarà la scelta migliore per dare almeno alcune risposte alle esigenze della comunità.
Il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, ha osservato che le elezioni regionali hanno consegnato una maggioranza che si è fatta carico di governare la Valle d'Aosta e oggi non stiamo facendo null'altro che dare esecuzione a questo mandato. Il Presidente ha poi aggiunto che la Giunta, sulla base della legge elettorale n. 21 approvata nel 2007 e che prevede lo strumento della mozione di sfiducia, rassegnerà le proprie dimissioni quando ci sarà un'alternativa di governo. Ad oggi, ha osservato, per rispetto del mandato ricevuto, riteniamo dover proseguire la nostra azione amministrativa lavorando sui temi del nostro progetto politico e della volontà popolare. Ha quindi evidenziato che vi è disponibilità al dialogo e che il documento presentato sarà approfondito all'interno della maggioranza.
In sede di replica, hanno quindi preso la parola i Consiglieri Nogara, Donzel, Cognetta, Chatrian, Gerandin, Fontana, Fabbri, Morelli, Certan, Bertschy e Laurent Viérin per ribadire che la Giunta deve dimettersi, essendo stata delegittimata dal Consiglio. I Consiglieri di opposizione hanno quindi abbandonato l'Aula.
SC-MM