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Communiqué n° 189 de 2 avril 2014

Dibattito sulle comunicazioni del Presidente del Consiglio

Seduta del Consiglio regionale del 2 aprile 2014

Sulle comunicazioni del Presidente del Consiglio della seduta del 2 aprile 2014, sono intervenuti i Consiglieri Bertschy, Morelli, Donzel, Ferrero, Perron e il Presidente della Regione.

Il Capogruppo dell'UVP, Luigi Bertschy, ha preso atto che oggi i Consiglieri di maggioranza sono 17, un numero insufficiente per proseguire i lavori del Consiglio: è quindi arrivato il momento della chiarezza e i gruppi di opposizione sono in attesa, ha detto, di capire se le dimissioni del Presidente della Regione e della Giunta arriveranno questa mattina. Per il Consigliere è ora di smettere di sfidare le Istituzioni: il Consiglio regionale, approvando le due risoluzioni, ha preso una decisione che è quella di mandare a casa il Presidente e la Giunta. Aspettiamo la parola "dimissioni", ha precisato il Consigliere, altrimenti lasceremo l'Aula: oggi ne va della credibilità del Consiglio Valle. Sul piano politico, c'è bisogno di un nuovo modello per la Valle d'Aosta: un modello che dia entusiasmo e che umilmente si prenda il governo del territorio, operando con trasparenza, equità e sviluppo.

La Capogruppo di Alpe, Patrizia Morelli, ha denunciato la non applicazione delle due risoluzioni di richiesta di dimissioni approvate nello scorso Consiglio, il cui esito, ha evidenziato, non può né deve essere eluso, perché ne va della credibilità e dell'autorevolezza dell'Istituzione consiliare. Ora, ha affermato, è arrivato il momento della rinascita, i cittadini si aspettano un'assunzione di responsabilità e non il prolungamento di un'agonia: occorre che il Governo regionale ammetta onestamente di non aver risposto adeguatamente al proprio ruolo e rassegni le dimissioni. La Capogruppo ha quindi evidenziato che non è più il tempo del potere forte, dell'arroganza, del clientelismo, ci sono solo gli ultimi sussulti di un sistema duro a morire. E' piuttosto il tempo della partecipazione, della collegialità, ma non delle larghe intese. Ha infine lanciato ai Consiglieri di maggioranza l'invito ad aderire liberamente e personalmente ad un progetto per una Valle d'Aosta migliore, en souhaitant que le peuple valdôtain devienne un flambeau. Mais pour ce faire, a-t-elle dit, il faut remettre la pendule à l'heure: le Gouvernement doit se démettre.

Il Capogruppo del PD-Sinistra VdA, Raimondo Donzel, ha affermato che la mancanza delle dimissioni del Presidente e della Giunta, pur in assenza della maggioranza politica in Aula, rappresenta una violazione del nostro sistema e dello Statuto speciale della Valle d'Aosta, che si fonda sul Consiglio regionale e che prevede che il Presidente della Regione sia eletto dall'Assemblea e non dal popolo. Per il Consigliere, la maggioranza ha fallito politicamente dal 2008, stringendo un patto scellerato con la destra che ha regalato, attraverso l'accordo sul federalismo fiscale, 300 milioni di euro del bilancio regionale allo Stato. Non da oggi, ha detto, siamo vicini al dramma dei lavoratori: non solo agli operai forestali, vittime del più grande licenziamento di massa, ma anche agli operai dell'Engineering, con cui abbiamo fatto lo sciopero della fame, agli operai dell'Olivetti I-Jet, ai tanti precari mai stabilizzati. E siamo stati contrari, ha aggiunto, al Contratto degli impianti a fune che hanno colpito i più deboli come si vuol fare al Casinò. Le dimissioni, ha puntualizzato, sarebbero un atto di responsabilità che ridarebbe forza alla Valle d'Aosta nei confronti dello Stato italiano, che oggi considera la nostra regione un osservato speciale. Per Donzel, l'incapacità di assumere la responsabilità di rimettere il mandato al Consiglio regionale avrà delle ripercussioni gravissime.

 

Il Capogruppo del M5S, Stefano Ferrero, ha dichiarato l'intenzione di volersi unire soltanto a coloro che hanno capito che l'attuale politica è profondamente sbagliata e sta rovinando la Valle d'Aosta. Il gruppo non è interessato alle grandi strategie o ai riposizionamenti, ha proseguito, meglio le elezioni anticipate con una legge per cui non sia possibile comprare i voti. Il Movimento 5 Stelle non è nemmeno interessato alla semplice sostituzione del Presidente della Regione con una bella o brutta copia, ma mira a far finire una volta e per tutte il sistema. I valdostani non capiscono quanto sta succedendo, credono che in Consiglio si discuta del nulla: per il Consigliere ci vuole quindi una decisione unica e immediata, le dimissioni della Giunta, quale atto con cui chiudere questa brutta vicenda. Stare attaccati alle poltrone, ha concluso, è disastroso per la nostra Regione.

Le Conseiller de l'Union Valdôtaine, Ego Perron, a annoncé avoir remis, ce matin, ses démissions de Chef de groupe: une décision prise avec difficulté, a-t-il dit, mais le fait d'être accusé systématiquement de ne pas suivre les indications du Mouvement de l'UV était inconcevable politiquement et inacceptable personnellement car ce sont des attitudes qui ne m'appartiennent pas. Le Conseiller a ajouté que mercredi s'est produit un fait politique que la majorité ne cache pas, mais qui n'a pas de conséquences immédiates telles que les démissions: le Gouvernement peut et doit continuer à exercer ses fonctions, car on ne peut pas imaginer un vide politique. M. Perron a donc lancé un appel à toutes les forces politiques présentes au Conseil: il est nécessaire d'ouvrir des consultations afin de rechercher des solutions partagées pour dépasser cette phase politique, pour assurer la stabilité et la gouvernabilité de la Vallée d'Aoste et pour permettre de résoudre les graves difficultés du moment. Il a donc confirmé la confiance au Gouvernement régional, en réitérant l'invitation aux forces politiques d'accepter ce moment de dialogue en faisant appel à leur sens de responsabilité.

Il Capogruppo dell'UVP Luigi Bertschy ha voluto chiarire che le dimissioni del Governo regionale sono previste per legge, così come la conseguente gestione ordinaria, durante la quale è possibile proseguire nell'iter degli atti già approvati dal Consiglio.

Le Président de la Région, Augusto Rollandin, a précisé que le mandat du Gouvernement a été décidé par les électeurs et que la majorité a assumé ses responsabilités. On continue à le faire, a-t-il dit, puisqu'il ne s'agit pas de la volonté de maintenir le pouvoir, mais du sens de responsabilité de garantir tous les engagements de l'action administrative et politique. Les démissions indiquées par la résolution n'impliquent pas une obligation, mais la possibilité de gouverner jusqu'au moment de l'alternative, comme le prévoit la loi. Le Président a conclu en réaffirmant la disponibilité à ouvrir un débat avec les autres forces politiques, afin de comprendre s'il existe la volonté de trouver une solution de raccord.

 



SC-MM