Info Conseil
Communiqué n° 100 de 21 février 2014
Dibattito sulle partecipate: approvata all'unanimità una risoluzione sulle funzioni del Consiglio
Sessione straordinaria del Consiglio del 21 febbraio 2014
Alla ripresa dei lavori pomeridiani della seduta straordinaria di oggi, venerdì 21 febbraio 2014, dedicata alla tematica delle modalità di gestione delle società direttamente e indirettamente partecipate dalla Regione e dei rapporti che intercorrono con il Consiglio Valle, è stata respinta, in sede di votazione segreta (con 16 voti contrari, 1 astensione, 15 a favore), una risoluzione proposta dai gruppi di minoranza (UVP, Alpe, PD-SVdA, M5S), mentre è stata approvata all'unanimità una risoluzione depositata dai gruppi Union Valdôtaine e Stella Alpina.
L'iniziativa approvata all'unanimità chiama il Consiglio Valle a «ribadire con forza le funzioni ispettive e di controllo dei singoli Consiglieri e le funzioni di indirizzo e di controllo in capo alle Commissioni consiliari, che si esercitano anche attraverso l'accesso ai dati e alle informazioni riguardanti le società partecipate o controllate, fermo restando il segreto d'ufficio e invita il Presidente della Regione e gli Assessori a richiamare gli organi di amministrazione e di controllo delle società direttamente o indirettamente partecipate dalla Regione ad un puntuale rispetto delle disposizioni che stabiliscono specifici adempimenti nei confronti degli organi regionali.»
Il Consigliere dell'UVP, Laurent Viérin, ha affermato: «Avremmo voluto avere una disponibilità diversa da parte del Presidente del Consiglio: avevamo fatto un'apertura di credito che non c'è stata. Le interruzioni di questa mattina hanno cercato una sintesi che non è stata trovata: noi ora vogliamo capire se la Presidente si schiera con la nostra risoluzione o con quella della maggioranza che altro non è che un copia-incolla della nostra. Noi crediamo che chi ha consigliato di tenere duro sulla linea della maggioranza è chi sta mettendo a rischio l'imparzialità del Presidente del Consiglio. Qui non si tratta di questioni tecniche, ma politiche. Ci fa specie che la Presidente non abbia saputo mediare e far percepire a tutte le forze politiche che la nostra era una proposta di buon senso e votabile. Annunciamo che a partire da oggi apriremo un'operazione per mettere in luce una parzialità che oggi la Presidente ha dimostrato. Il modo con cui gestisce questo ruolo non ci convince: faremo un'azione concreta attraverso una sfiducia nei suoi confronti.»
La Presidente del Consiglio Valle, Emily Rini, ha risposto che «l'imparzialità che si esplica nell'espletamento delle mie funzioni di Presidente del Consiglio – che riguarda non solo me ma l'intero Ufficio di Presidenza – prescinde dall'appartenenza ad un gruppo, ma visto che siamo eletti in una forza politica, come tutti i miei colleghi, faccio parte di un gruppo politico. Sulla risoluzione, ho detto che il testo presentato dalla minoranza era condivisibile, l'unica difficoltà che abbiamo riscontrato era di tipo tecnico, e da Presidente del Consiglio ma anche da legislatore, ho evidenziato che la parte dell'impegnativa andava a cozzare con il nostro Regolamento e non mi pareva quindi un'azione condivisibile. Abbiamo quindi proposto di mantenere tutte le premesse della minoranza, cambiando il dispositivo senza stravolgerne il senso, ma solo per rafforzare ciò che avevo riferito nella mia esposizione. Testo che mi sembrava potesse trovare l'accordo di tutte le parti. Questo passaggio può essere visto come un passaggio positivo per andare incontro ad una unità di intenti.»
Ha quindi preso la parola la Capogruppo di Alpe, Patria Morelli, per esprimere «rincrescimento per l'inadeguatezza del Presidente del Consiglio, dovuta innanzitutto a questioni anagrafiche, che non le consentono di avere l'adeguata maturità politica per essere davvero super partes. Deve avere il coraggio di svincolarsi dalle sudditanze e spiace che non abbia colto l'occasione per sostenere elementi validi come la risoluzione che abbiamo presentato. Lei per noi rimane una Presidente sotto tutela.»
Il Consigliere dell'UVP, Nello Fabbri, nell'annunciare il voto favorevole, ha sostenuto: «Noi siamo coerenti con il nostro pensiero, perché non facciamo altro che approvare ciò che scaturisce dalla nostra riflessione. La maggioranza invece paradossalmente dovrebbe votare contro la sua stessa risoluzione, dato che è un copia e incolla della nostra, nei cui confronti si sono espressi negativamente. Mi auguro che in futuro si vogliano cogliere le nostre proposte e non respingerle con pervicacia, unicamente in base alla logica della contrapposizione.»
SC