Info Conseil
Communiqué n° 96 de 21 février 2014
Dibattito sulle società partecipate e sui rapporti con l'Assemblea regionale
Sessione straordinaria del Consiglio del 21 febbraio 2014
Il tema delle modalità di gestione delle società direttamente e indirettamente partecipate dalla Regione e dei rapporti che intercorrono con il Consiglio Valle ha dato luogo ad un vivace dibattito nel corso della sessione straordinaria dell'Assemblea regionale del 21 febbraio 2014.
Hanno preso la parola i Consiglieri Morelli, Perron, Chatrian, Donzel, Ferrero, La Torre, Viérin e Borrello.
La Capogruppo di Alpe, Patrizia Morelli ha commentato: «Ai Consiglieri quanto esposto dal Presidente dell'Assemblea non ha aggiunto nulla a ciò che già sapevano. Abbiamo comunque colto in alcuni passaggi una leggera attenzione nei confronti delle problematiche da noi più volte sollevate. Ci rincresce non aver potuto disporre del testo della relazione esposta.»
Per il Capogruppo dell'Union Valdôtaine Ego Perron, «il rapporto della Presidente Rini ha ben chiarito il ruolo del Consigliere regionale nell'esercizio del suo mandato. Bene ha fatto il Presidente a mettere in evidenza la concreta possibilità per il Consigliere di svolgere al meglio la propria funzione, sempre tenendo presente che questo non concede un potere illimitato, ma è confinato entro alcuni binari. L'ambito di intervento del Consigliere è quello pubblico. Riguardo al diritto di accesso, concordo sull'esigenza di valutare forme raccordate con il Governo regionale affinché la Presidenza del Consiglio possa far valere il suo potere di sollecito in caso di inadempienza. I chiarimenti che saranno fatti oggi sono sicuramente molto utili. Tengo a precisare che il mandato esercitato dalla seconda Commissione sulle società partecipate e controllate è stato – e vuole continuare ad essere – un approfondimento molto articolato e approfondito.»
Il Consigliere Albert Chatrian (Alpe) ha evidenziato: «Le forze di minoranza hanno deciso di richiedere un Consiglio monotematico perché in questi sette mesi per la maggioranza meno se ne è parlato e meglio è stato. Ma la gente deve sapere che mentre l'Amministrazione regionale taglia il proprio bilancio, queste società continuano a disporre come meglio le aggrada di risorse che appartengono ai valdostani. Sono soldi gestiti senza controlli legittimi da parte dei soci, cioè da parte del Consiglio. Peccato però che poi i loro debiti siamo noi a doverli sostenere, così come il peso dei loro lauti compensi. Noi rappresentiamo tutti i valdostani, siamo qui a difendere i loro interessi, ma per far questo dobbiamo poter espletare il nostro mandato senza vincoli, senza intimidazioni, senza dover motivare ogni minima iniziativa. Certe persone nominate al vertice di società a totale partecipazione regionale si sono permesse di risponderci per iscritto di non essere tenute a fornire le informazioni richieste, di considerare praticamente una perdita di tempo impiegare personale per collezionare documentazione per i Consiglieri, ipotizzando persino l'affidamento di consulenze per adempiere a tali richieste. L'attacco più frontale a questa Assemblea è rappresentato dalla lettera inviata alla seconda Commissione dalla CVA. Questo fatto gravissimo non deve più ripetersi, si tratta di un'ingiuria, ma già in altri casi abbiamo ricevuto risposte simili. Pretendiamo che il Regolamento sia applicato, perché ne va di tutta l'economia valdostana, che si costruisce con le società partecipate e controllate. Non ci devono più essere segreti e zone d'ombra, evitiamo che si consegni il nostro futuro nelle mani di chi non è all'altezza dei suoi compiti o non è messo nella condizione di compiere le scelte giuste. Riprendiamoci il ruolo per cui siamo stati eletti.»
Per il Capogruppo del M5S, Stefano Ferrero, «l'intervento della Presidente Rini è stata una lezioncina lunga e noiosa: una semplice lettura di princìpi e prescrizioni. Noi abbiamo bisogno di essere tutelati e di avere certezze: invece, abbiamo sentito solo promesse. Regione e società partecipate non possono sindacare le richieste di accesso dei Consiglieri: questo è un punto sul quale non si discute. Allora ci chiediamo: di cosa si ha paura veramente, perché non si vogliono aprire le porte delle partecipate? Forse perché rischiano di uscire verità scomode? È triste chiedere come vengono assunte le persone, quanto costano i noleggi delle super macchine dei vertici, mentre ci sono i cittadini che non hanno nemmeno più diritto al treno? Spiace constatare che i Consiglieri di maggioranza non riescano a capire questo e che si limitino a svolgere un ruolo da comparse. Oggi, con queste risposte, celebriamo il massacro della democrazia in questa Assemblea regionale.»
Per il Capogruppo del PD-SinistraVdA, Raimondo Donzel, «la risposta della Presidente Rini è assolutamente deludente: non ci voleva un approfondimento per dire che la Presidenza è super partes, lo sapevamo da noi. Invece, oggi aggiunge pure che la sua funzione è solo sollecitatoria e non ha fatto chiarezza sul ruolo del Consigliere. Il suo atteggiamento è quello di Ponzio Pilato, mentre doveva affermare con fermezza che le nostre richieste di documentazione devono avere risposte e, soprattutto, deve battersi perché ciò avvenga! Spiace anche constatare che i Consiglieri di maggioranza non abbiano mantenuto la parola data in Aula e che alla seconda Commissione, allargata ai Capigruppo, non siano state riconosciute pienamente delle sue funzioni. Ci vuole il riconoscimento del mandato forte per il Consigliere, e le Commissioni devono uscire dal dibattito di quest'Aula con un loro ruolo chiaro. Con questo, noi non vogliamo danneggiare le società partecipate, anzi vogliamo il loro bene perché la conoscenza e la trasparenza sugli appalti e sulle assunzioni gioverà a tutta la comunità: vogliamo tagliare gli sprechi, vogliamo evitare manovre che impediscono alle imprese valdostane di lavorare, vogliamo dire basta con le assunzioni allegre. Stop al clientelismo.»
Il Presidente della seconda Commissione "Afffari generali", Leonardo La Torre (UV), ha affermato: «Il chiarimento del Presidente del Consiglio cerca di ristabilire l'equilibrio tra la Regione e le società partecipate. È innegabile che siamo in presenza di un cortocircuito, e questa situazione si è palesata nei lavori delle Commissioni. Io, come tutti, sono totalmente a favore della trasparenza, non è questo il punto: la vera analisi è da compiere sulle partecipate, in particolare sui loro Consigli di amministrazione, su cui ricadono importanti responsabilità. Perché di questi non sento mai parlare, se non in occasione delle nomine? Eppure i loro compiti sono essenziali. Il vero problema consiste nel fatto che le società hanno ottimi manager, ma Consigli di amministrazione che si interessano troppo poco. Qui c'è una fuga di responsabilità. Occorre intervenire per cambiare il sistema complessivo, perché diventi sinergico. Alcune società sono il motore di questa Regione, bisogna che funzionino meglio. Per fare questo in quest'Aula non ci deve essere scontro, ma una discussione costruttiva. Vogliamo ripristinare un percorso di lavoro, individuando gli indirizzi delle varie società per monitorare il conseguimento degli obiettivi?»
Il Consigliere Laurent Viérin (UVP) ha dichiarato: «Il Presidente del Consiglio ha cercato di salvare capra e cavoli, facendoci un ripasso del Regolamento interno. Ci chiediamo se lei sia davvero super partes, perché iniziamo a non fidarci più delle sue parole. Noi vogliamo i fatti. In questi mesi non è stata sempre arbitro, si è sempre allineata con la maggioranza, anche quando alcune iniziative dell'opposizione erano accoglibili. Abbiamo più volte manifestato disappunto perché le nostre richieste di accesso sono state spesso disattese, senza che il Presidente dell'Assemblea abbia mai trasmesso queste remore attraverso lettera a chi di dovere. Oggi lei è a un bivio della sua Presidenza: deve scegliere se essere Presidente di tutti o tutelare la maggioranza. Non può continuare a vivere in questa ambiguità, le sue enunciazioni non ci bastano più. Riguardo alle partecipate e controllate, siamo di fronte a una valutazione politica, dobbiamo capire se il Consiglio, in quanto proprietario di queste società, ha il diritto di avere accesso alla documentazione. Vogliamo sapere se il Presidente del Consiglio vuole votare la risoluzione che abbiamo preparato semplicemente per codificare le istanze di questa Assemblea, indipendentemente dal parere della maggioranza. Questa risposta per noi è pregiudiziale, anche perché urge un chiarimento per poter proseguire correttamente il nostro lavoro, altrimenti possiamo anche abolire il Consiglio.»
Il Capogruppo della Stella Alpina, Stefano Borrello, nel richiedere una sospensione dei lavori, ha sottolineato: «Il chiarimento di oggi è ritenuto opportuno da tutti i Consiglieri, in modo da dare giusta dignità all'Assemblea, indipendentemente dall'appartenenza politica dei singoli.»
SC-MM