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Communiqué n° 74 de 12 février 2014

Dibattito sulle comunicazioni del Presidente del Consiglio

Seduta del Consiglio del 12 febbraio 2014

Le comunicazioni del Presidente dell'Assemblea regionale hanno dato luogo ad un dibattito sulla richiesta formulata dai gruppi di opposizione di convocare una seduta straordinaria del Consiglio sul tema delle modalità di gestione delle società partecipate regionali e sui rapporti che intercorrono con il Consiglio Valle.

Il Consigliere dell'UVP, Laurent Viérin, ha ricordato che «questa richiesta è il frutto di un percorso travagliato che stiamo vivendo sin dall'inizio di questa Legislatura e rappresenta le nostre preoccupazioni riguardo al nostro ruolo di Consiglieri regionali. La seconda Commissione, dopo aver individuato un iter di approfondimento sulle società partecipate e controllate dalla Regione, si è vista pervenire una lettera da parte della CVA che mette in dubbio l'opportunità delle nostre richieste. Noi vorremmo che prima della convocazione del Consiglio straordinario, la Presidente Rini rispondesse ai quesiti posti dal Presidente della Commissione in ordine alle funzioni e ai doveri delle Commissioni. Al di là di quello che gli Uffici prepareranno, vorremmo conoscere la sua posizione politica in merito a ciò che è successo in Commissione. La questione è grave: nell'espletamento del nostro mandato, noi non abbiamo ottenuto informazioni. Chiediamo il rispetto delle prerogative che derivano dallo Statuto speciale e chiediamo alla Presidente che ottemperi al suo ruolo di super partes. In questo momento non sta garantendo una gestione equilibrata dell'Aula.»

Il Capogruppo del PD-SinistraVdA, Raimondo Donzel, ha affermato che «la situazione è molto strana: su qualsiasi argomento dobbiamo chiedere approfondimenti giuridici. La Presidente del Consiglio si deve assumere la responsabilità di dire subito qual è la sua interpretazione della norma. Successivamente potranno essere richiesti chiarimenti. In caso contrario, si blocca l'attività del Consiglio e delle Commissioni. Quello che vogliamo è la difesa di principio del diritto di accesso dei Consiglieri. Non c'è niente da approfondire, c'è solo da far rispettare il Regolamento.»

Il Consigliere di Alpe, Albert Chatrian, ha evidenziato «la gravità della questione: sono mesi ormai che stiamo invocando il rispetto del diritto di accesso dei Consiglieri. Ogni volta ci vediamo negare le informazioni richieste: urge una presa di posizione da parte della Presidenza del Consiglio al fine di garantire il regolare esercizio del nostro mandato di Consiglieri, a tutela non solo delle opposizioni, ma della maggioranza stessa e, quindi, di tutta l'Assemblea.»

Il Capogruppo di M5S, Stefano Ferrero, ha chiesto alla Presidente del Consiglio di «impegnarsi nella tutela del Consiglio regionale della Valle d'Aosta e dei suoi Consiglieri, invece di occuparsi esclusivamente di rappresentare l'Assemblea al di fuori dei confini regionali o di difendere i politici romani. Sulla questione posta dal Presidente della seconda Commissione, esigiamo risposte tempestive.»

Sullo stesso tema, hanno quindi preso la parola i Consiglieri di UVP, Luigi Bertschy, Elso Gerandin e Vincenzo Grosjean, la Capogruppo di Alpe Patrizia Morelli e il Consigliere del PD-SVdA Jean-Pierre Guichardaz.

Il Presidente della seconda Commissione, Leonardo La Torre (UV), ha riferito: «È evidente che in Commissione ci siamo trovati in una fase di impasse derivante da quella che è stata una differente interpretazione sul diritto di accesso dei Consiglieri. Mi sono preoccupato perché molti dei passaggi nella risposta della società CVA mi sono sembrati inopportuni. Per questo ho chiesto un'interpretazione al Presidente del Consiglio, in modo da fare definitiva chiarezza sul nostro ruolo e sulle nostre funzioni. Credo sia importante per poter lavorare meglio tutti assieme.»

La Presidente Emily Rini ha infine replicato: «Sarà mia premura rispondere puntualmente a quanto richiesto. Sul principio non ci sono equivoci, ma ritengo che, vista anche la giurisprudenza sulla materia, ci sia la necessità di un approfondimento qualificato.»

SC