Info Conseil
Communiqué n° 54 de 28 janvier 2014
Attività ispettiva UVP: attività del CERVIM a livello internazionale
Seduta del Consiglio del 28 gennaio 2014
L'attività del CERVIM, Centro di ricerca, studi, salvaguardia, coordinamento e valorizzazione per la viticoltura montana con sede in Valle d'Aosta, è stata al centro di un'interpellanza presentata dal gruppo Union Valdôtaine Progressiste, nella seduta del 28 gennaio 2014.
Il Consigliere Vincenzo Grosjean, illustrando l'iniziativa, ha evidenziato: «Grazie alle importanti attività svolte soprattutto in materia di politica vitivinicola a favore della viticoltura di montagna, dal 2000 il CERVIM era stato ammesso al tavolo di lavoro dell'Associazione regioni viticole europee-AREV. Inoltre, il Centro era stato chiamato a far parte, come socio osservatore, dell'Office international de la vigne et du vin-OIVV, massimo organismo internazionale che si occupa delle politiche viticole mondiali. Abbiamo appreso che il CERVIM non è stato confermato al tavolo di lavoro dell'AREV così come il delegato del CERVIM era assente ai lavori delle Commissioni dell'OIVV. Vorremmo conoscere i motivi di questa non riconferma e le azioni che il Governo regionale intende intraprendere per recuperare immediatamente questa situazione che ci vede perdenti a livello internazionale.»
L'Assessore all'agricoltura e risorse naturali, Renzo Testolin, precisato che «non esiste un vero e proprio tavolo di lavoro dell'AREV», ha risposto: «Dal 1999 i rapporti di collaborazione tra il CERVIM e l'AREV sono disciplinati da un protocollo, mai modificato, che prevede il coordinamento di reciproche attività con l'organizzazione di eventi e di iniziative a favore della valorizzazione della viticultura eroica. E' nel rispetto di questo atto che, nel tempo, il CERVIM ha tutelato la viticultura di montagna, in particolare per il tramite dell'inserimento di opportuni riferimenti nelle mozioni finali delle varie assemblee cui ha partecipato. Non sussistono quindi motivi per ritenere che i rapporti con l'AREV siano compromessi. Circa l'assenza del delegato del CERVIM all'OIVV, con cui ha peraltro sempre intrattenuto ottimi rapporti, va segnalato che il CERVIM dal 2005 ha ricoperto il ruolo di membro osservatore con il pagamento di una quota annua pari a 7.000 euro; dovendo razionalizzare il bilancio, dal 2010 si è deciso di non rinnovare l'adesione, ma di partecipare a congressi e riunioni solo con la presentazione di relazioni. Tale rinuncia non ha di certo compromesso i rapporti tra gli enti. Ad oggi le Regioni aderenti al CERVIM sono 5, in rappresentanza di 3 Stati europei, oltre a 65 altri soci appartenenti a 15 regioni di 6 paesi europei. La crisi ha imposto a molte Regioni di non rinnovare la propria adesione. Nonostante il periodo difficile, l'attività del CERVIM risulta dinamica, sia nelle relazioni istituzionali sia nel confronto con altre realtà di viticultura di montagna, nonché con il Ministero competente. Stiamo operando attivamente per riallacciare e rafforzare le collaborazioni con realtà vicine alla nostra, attraverso diversi incontri e convegni.»
Il Consigliere Grosjean ha replicato: «Le risposte non sono certamente convincenti. Ci risulta che le Regioni aderenti al CERVIM siano quattro: la Galizia, il Vallese, il Veneto e la Valle d'Aosta. Per il fatto che le storiche Regioni viticole di montagna italiane non hanno più aderito non credo si tratti unicamente di motivazioni economiche. La situazione rimane preoccupante, tenuto conto che il CERVIM in Valle d'Aosta ha fatto la differenza.»
MM