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Communiqué n° 499 de 6 décembre 2013

Leggi di bilancio della Regione 2014-2016: dichiarazioni di voto

Seduta del Consiglio regionale del 6 dicembre 2013

Nella seduta dell'Assemblea regionale del 6 dicembre 2013, prima di procedere alla votazione della finanziaria e del bilancio della Regione per il triennio 2014-2016, sono intervenuti i rappresentanti di tutti i gruppi consiliari, l'Assessore al bilancio e il Presidente della Regione per dichiarazioni di voto.

Il Capogruppo dell'Union Valdôtaine, Ego Perron, ha sostenuto che «la nostra proposta politica garantisce governabilità e stabilità alla Valle. La crisi ha toccato pesantemente anche la Valle d'Aosta e la tocca tuttora, ma questa comunità ha saputo reagire con forza. Il bilancio che presentiamo è un atto concreto, con indirizzi e scelte finanziarie ed economiche chiare, che affronta con senso di responsabilità le difficoltà. E' un bilancio sobrio, il cui punto cardine politico è la difesa della nostra autonomia. Perché oggi, è ancora in atto una campagna di aggressione contro le Regioni dello Statuto speciale e siamo di fronte ad uno Stato che non riconosce le nostre capacità e le nostre prerogative. Lo Stato non è un interlocutore serio che rispetta gli impegni presi. Questo bilancio è una proposta realistica che tiene conto di una situazione che sta cambiando rapidamente, che guarda allo sviluppo di tutti i settori della Valle d'Aosta, prima di tutto il lavoro. Il confronto di questi giorni ha dimostrato che quando si antepongono gli interessi della Valle alle logiche di partito, la strada del dialogo è percorribile. Bisognerà proseguire su questo cammino, con un confronto con le forze di opposizione sui grandi temi, ma anche con maggior dialogo all'interno della maggioranza

Per il  Capogruppo del PD-SinistraVdA, Raimondo Donzel, «questa finanziaria non dà risposta al problema numero uno, la disoccupazione. Non è nemmeno equa. Tutte le forze di minoranza, compatte, hanno ottenuto risultati importanti con il recepimento di alcuni emendamenti, come quello che rifinanzia venti milioni di euro per le domande accolte dalle leggi di settore ma bloccate. Il dialogo con la maggioranza però non è stato buono, è stato fatto contro il metodo, perché siete arrivati all'ultimo, in Aula, sotto pressione, ad approvare gli emendamenti. Avreste dovuto farlo prima, in Commissione. Vi siete comportati male anche con le categorie, umiliando il tavolo del Patto per lo sviluppo. La finanziaria non traccia in un momento così difficile per la Valle d'Aosta un percorso chiaro per lo sviluppo, voi avete solo compilato un elenco di leggi sospese, anziché dare con le risorse disponibili certezze al mondo dell'impresa, dei commercianti, degli artigiani, degli agricoltori. La parola d'ordine della maggioranza è stata 'rimodulazione', ma non è stata esplicitata, consiste solo in tagli. Si è rifiutato di dare al Consiglio regionale la potestà di indirizzo agli investimenti, come sulle società partecipate. Sono emerse anche contraddizioni interne alla maggioranza, da cui si denota l'assenza di un lavoro di squadra. Si è poi mistificato il rischio per il personale regionale, perché si è parlato di non riassunzione dei precari, ma questo significa licenziamento: volete compiere questo atto in silenzio. Avete tagliato anche sull'istruzione. La cultura costa, ma costa molto di più l'ignoranza: per questo non voteremo questo bilancio.»

Il Capogruppo del Movimento 5 Stelle, Stefano Ferrero, ha dichiarato che «questo non è il nostro bilancio, è il vostro bilancio e noi non lo voteremo. A Roma la nostra autonomia non è mai stata fatta valere, l'abbiamo solo interpretata per "mettre de l'argent dans nos poches". Dovevamo chiedere competenze che, se messe nelle mani di persone all'altezza, avrebbero potuto dare alla Valle d'Aosta quello sviluppo che in un momento come questo avrebbero permesso di affrontare la crisi. I tempi stanno cambiando e la maggioranza non se ne rende conto. In questo bilancio, la mancanza di efficacia sul mondo produttivo è evidente: piccoli rappezzi che non consentiranno alla Valle di uscire dalla crisi. Non illudiamoci, la situazione è destinata a diventare più critica e questo bilancio non fornisce lo strumento adeguato per risollevare le sorti della nostra regione

Il Capogruppo di Stella Alpina, Stefano Borrello, ha affermato: « Questo è un bilancio di tagli, imposti ed obbligatori, di sacrifici, è in negativo. Si è cercato di produrre un documento finanziario che non pretende una totale condivisione, proprio per il rispetto che abbiamo delle posizioni della minoranza. Credo si possa contare su un bilancio coerente ed in linea con il periodo, in grado di ammortizzare ed attutire gli effetti negativi della crisi. Già a luglio il nostro gruppo ha dimostrato di essere consapevole della situazione. Da troppo tempo la cultura dei no preventivi ha impedito un lavoro sinergico, il campanilismo politico ha impedito un dibattito propositivo per il bene della Valle d' Aosta. Il nostro auspicio è di una collaborazione reciproca, mettendo insieme tutte le varie capacità, anche individuando nuovi temi di discussione, come la riforma degli Enti locali, i rapporti con lo Stato e l'Europa, la riforma della legge elettorale. Già da domani ritengo sia necessario un continuo confronto e un maggiore coinvolgimento. La politica deve farsi carico di come proseguire in un percorso che possa raggiungere i livelli migliori per cittadini. Il nostro gruppo crede che così si stia andando nella direzione giusta,  e per questo voteremo a favore del bilancio.»

Per il Consigliere di Alpe, Albert Chatrian, «questo bilancio è un documento sterile, privo di speranza e di prospettive. È la sintesi dell'insipienza e dimostra che la maggioranza si è arresa, che non ha neanche più le energie per cercare di immaginare un futuro per la nostra regione. In cinque giorni di dibattito è apparso in modo eclatante che i quattro gruppi di opposizione hanno una visione chiara per il futuro della Valle d’Aosta e, soprattutto, hanno dimostrato di essere in grado di dare sostanza alle loro idee. Le nostre proposte non sono state fatte a casaccio. Non solo erano credibili, erano anche costruite bene tecnicamente e compatibili con le esigenze finanziarie e hanno obbligato il Governo ad accoglierle. Da soli non ci sarebbero arrivati, perché era già tutto scritto e deciso. Ai Consiglieri di maggioranza chiedo: perché affaticarsi a documentarsi, ascoltare la gente, quando è così semplice delegare al capo la scelta? Non vogliamo essere complici di questa finanziaria, perché non vogliamo essere corresponsabili della definitiva condanna a morte dell’autonomia dei nostri Comuni, ridotti al ruolo di pro-loco, con buona pace dei tanto sbandierati principi, di sussidiarietà e federalismo, che amate citare a sproposito. Invece di evolvere grazie a voi la Valle d’Aosta si ripiega su se stessa. Noi non vogliamo essere complici di queste scelte

Il Capogruppo dell'Union Valdôtaine Progressiste, Luigi Bertschy ha evidenziato: «Abbiamo posto attenzione al bilancio già nelle fasi preparatorie, chiedendo dati mai forniti, nemmeno oggi, chiedendo che il confronto politico si basi su scelte, non su ciò che non si conosce. La nostra battaglia sarà per un confronto continuo. Abbiamo finalmente riportato la discussione in quest'Aula, il cuore della Valle d'Aosta. Nella finanziaria avremmo voluto trovare trasparenza e sviluppo, che deve sostenere la crisi attraverso progetti strategici, ma in questo bilancio c'è solo continuità. Una continuità che ci ha fatto solo perdere risorse. Il bilancio deve essere coerente, deve sapersi immergere nei bisogni delle persone. Per ripartire, dobbiamo iniziare da chi ha più bisogno, dobbiamo guardare la realtà in faccia, senza per questo diventare catastrofisti. Le priorità del nostro gruppo si rivolgevano ai giovani agli Enti locali, ai trasporti, alla famiglia. Ma il bilancio non è una scatola chiusa, si può riaprire per ripensare come dare davvero risposte alla gente. Come forze di minoranza, da questo dibattito usciamo molto rinforzati, e continueremo a lavorare con spirito costruttivo. Il nostro gruppo voterà contro il bilancio, che siamo convinti comunque di aver migliorato con i nostri interventi, con la proposta di soluzioni alternative. Accompagniamo le parole agli ideali che continuano a sospingerci verso il cambiamento del metodo di governare la Valle d'Aosta.»

L'Assessore al bilancio, finanze e patrimonio, Mauro Baccega, ha replicato che «abbiamo costruito il bilancio sulla base di confronti con le parti sociali, con le organizzazioni sindacali, con le associazioni e sulla base di idee che potessero essere suffragate da ipotesi condivise. Il nostro è un bilancio di previsione con risorse drammaticamente ridotte, che hanno messo in difficoltà il nostro modello. Abbiamo dovuto mediare le esigenze e abbiamo costruito una finanziaria che accontentasse tutte le esigenze, con l'obiettivo di dare risposte, innanzitutto, alle fasce più deboli. E' un bilancio corretto: non abbiamo prodotto tagli orizzontali, abbiamo risparmiato in modo oculato, salvaguardando qualità ed efficienza dei servizi e mantenendo il livello di eccellenze. Non aumentiamo l'indebitamente e non aumentiamo la pressione fiscale. Abbiamo mantenuto i contributi per molte leggi, gli interventi anti-crisi. Gli investimenti sono ridotti, ma abbiamo messo in campo altre azioni, liberando 42 milioni per interventi sul territorio. Abbiamo messo in campo risorse per il mondo del lavoro e sostegno al mondo delle imprese. Certo è un bilancio che dovrà essere monitorato passo dopo passo, perché non sappiamo cosa ci riserverà la Legge di stabilità.  E' un bilancio che è dalla parte dei cittadini, in linea di continuità con lo stesso livello di vivibilità per i cittadini della Valle d'Aosta

Ha, infine, preso la parola il Presidente della Regione, Augusto Rollandin: «On a présenté un budget en ligne avec le programme de Législature, en nous fixant un objectif: répondre au défi du travail; il s'agit d'un défi  qu'on ne peut pas vaincre avec le simple argent aux entreprises. Si è parlato molto dei tagli e del Patto di stabilità: questi termini non sono stati citati a caso, perché la maggior difficoltà che abbiamo trovato è stata proprio il non poter pagare e avere continui tagli da parte dello Stato. Se il riparto fiscale potesse avere il suo pieno regime, se ci lasciassero spendere il denaro che abbiamo a disposizione, noi non avremmo problemi. Riguardo alla concessione dei contributi a fondo perso, si tratta di una problematica che abbiamo risolto tenendo conto della volontà di tutti di dare risposte ai cittadini. Abbiamo salvaguardato i servizi alla persona, in continuità con l'azione portata avanti in questi anni; siamo stati però obbligati a cambiare metodo. E abbiamo quindi dovuto fare delle scelte.  Abbiamo scelto di lasciare la concessione dei contributi dove non c'era alternativa, come in agricoltura, mentre per gli altri settori si è andati nella direzione dei fondi di rotazione, ovvero i mutui. Questo significa programmare, creare premesse per una strategia che considera le problematiche della comunità che col tempo cambiano. Quello che abbiamo fatto è logico, programmato, chiaro. Circa gli Enti locali, con cui ci siamo confrontati, abbiamo fatto il possibile per salvaguardare la nostra capacità di spesa. E' un bilancio serio, onesto, che porta attenzione alle categorie. Crediamo di aver presentato un atto responsabile, portando a termine un lavoro difficile in un momento delicato, dando un senso di responsabilità e fiducia a tutta la popolazione

 

 SC-MM