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Communiqué n° 490 de 3 décembre 2013
Discussione sulle leggi di bilancio della Regione: gli interventi di Cognetta, Follien, Grosjean, Morelli, Donzel, Gerandin
Seduta del Consiglio regionale del 3 dicembre 2013
Nel corso della discussione generale dei disegni di legge in materia di finanziaria e bilancio di previsione della Regione per il triennio 2014-2016, nella seduta del 3 dicembre 2013, hanno preso la parola i Consiglieri Cognetta, Follien, Grosjean, Morelli, Donzel, Gerandin.
Il Consigliere del M5S, Roberto Cognetta, ha dichiarato che «la legge finanziaria segna un punto di rottura con i cittadini e distrugge la nostra economia. Essa non prevede un cambio di marcia, nell'illusione che si uscirà dalla crisi. Tra gli interventi ascoltati in Commissione consiliare, ho particolarmente apprezzato le osservazioni del responsabile della sezione valdostana di Rete imprese Italia, che ha sottolineato la necessità di creare mercati, evidenziando che è questo che desiderano le aziende. I contributi a fondo perso non favoriscono lo sviluppo economico, elargiscono solo prebende. Il sistema è cambiato, dovete capirlo. Si deve smettere di accusare il Governo centrale, c'è una parte d'Italia che, pur priva di risorse, marcia più velocemente di noi, perché là si fa imprenditoria e non si punta sulle grandi opere come avviene sul nostro territorio. Nella nostra "contro-finanziaria" si pone, infatti, l'accento su una politica di investimenti e non sulle grandi opere. In Commissione abbiamo capito che non è l'Assessore alle finanze a gestire il bilancio, ma tutto fa capo al Presidente della Regione. In Aula ci sono tre categorie: l'opposizione, i Consiglieri di maggioranza - e non tutti approvano la finanziaria, forse perché l'hanno subìta e non condivisa - e poi c'è la Giunta che, senza il Presidente, non sa assumere una posizione. Vi invito ad accogliere i nostri emendamenti per cambiare rotta.»
Per il Consigliere segretario, David Follien (UV), «la prima scelta politica è stata effettuare tagli ragionati, stabilendo priorità, con un grande sforzo per non aumentare la pressione fiscale. Sono state mantenute le misure anti-crisi, è stata riconosciuta l'importanza e la centralità degli Enti locali. I tagli nella sanità non incidono sui servizi alla persona, il sostegno alla famiglia rimane invariato, mentre per altri settori la logica è stata confrontarsi con il territorio, senza effettuare tagli indiscriminati, come nel caso dell'agricoltura, che rimane una delle priorità. Riguardo al welfare, siamo riusciti a non modificare l'offerta. Sarà tuttavia necessario organizzare nuovi modelli di assistenza, meno costosi ma di qualità. Nelle micro-comunità e nei centri residenziali non sarà diminuita la capacità di ricovero, né sarà ridotto il personale, ma saranno accorpati più nuclei per migliorare l'efficienza e ridurre gli sprechi. Per gli asili nido, la loro eccellenza rimarrà, ma saranno modificati gli standard, con un'offerta più flessibile che non pregiudica i più deboli, in una logica di modernizzazione. La volonté de la majorité est celle de continuer à travailler sérieusement pour donner avec responsabilité des réponses. Les défis sont important, nous sommes tous appeler à faire notre part.»
Il Consigliere dell'UVP, Vincenzo Grosjean, si è detto «profondamento deluso dal documento proposto. Si tratta di una redistribuzione matematica al ribasso, senza nessuna contezza delle ripercussioni che genererà nei diversi settori. Il bilancio, anche con disponibilità ridotte, dovrebbe dare delle certezze e delle indicazioni, soprattutto ai giovani, dei quali si continua a parlare senza fare nulla di concreto. Ho valutato attentamente il settore agricolo: mi aspettavo qualche segnale sul futuro della nostra agricoltura, delle idee nuove per rilanciare l'economia, pur in un periodo di difficoltà. Nessuna indicazione sulle strategie future e, ancora peggio, nulla per il pregresso. La maggioranza aveva parlato di una rimodulazione, ma di fatto non si intravede la volontà di sostenere il settore agricolo: se l'investimento a sostegno dello sviluppo aziendale è di o,29 euro, credo ci siano poche speranze. Ecco perché chiediamo alla maggioranza di guardare attentamente ai nostri emendamenti: propongono una visione diversa che va verso la riorganizzazione dell'attività economica della nostra regione.»
La Cheffe de groupe de Alpe, Patrizia Morelli, a déclaré: «Nous avons deux visions de la Vallée d'Aoste, deux approches aux problèmes, deux manières de se rapporter aux citoyens, deux façons de concevoir la gestion de l'administration publique, qui étaient déjà bien évidentes dans la Législature passée.» Ha aggiunto: «Il Presidente della Regione, in Commissione, ha detto che siamo in crisi dal 2008, ma in cinque anni si sarebbe dovuto agire con azioni più incisive e strutturali, consci che il sostegno alle famiglie non è una concessione, ma una condizione necessaria per mantenere un patto sociale. Lo spirito di condivisione anche quest'anno è stato disatteso, e forse non è neppure patrimonio comune della maggioranza e dei componenti della Giunta: emblematica è la vicenda del refuso ferroviario sui contributi a fondo perso. Si devono mantenere gli impegni assunti in campagna elettorale, oggi elusi, e in seguito studiare strategie per individuare nuove opportunità di lavoro, puntando sulla qualità. Ad esempio, nuova occupazione sarebbe garantita dalla riqualificazione energetica. La maggioranza, invece, procede spedita solo con l'acquisto dei treni bimodali, che non risolveranno il problema in profondità. Il nostro lavoro per affrontare questo bilancio ha fatto i conti con la reticenza della maggioranza a fornire i dati richiesti, ma ha beneficiato del buon lavoro del Presidente della seconda Commissione, questo lo dobbiamo riconoscere. La nostra proposta è fondata sul sostegno alle famiglie e alla natalità, all'abbattimento dei costi della politica, alla governance delle partecipate, nella speranza che nonostante le ristrettezze, la nostra Regione saprà trovare nuove vie.»
Il Capogruppo del PD-Sinistra VdA, Raimondo Donzel, ha affermato: «Ci sono 9 milioni in meno per il sociale, meno 20 milioni per la sanità, per non parlare dell'agricoltura che perde il 78% delle risorse. Questo bilancio è molto duro, bisogna avere il coraggio di spiegare ai cittadini come stanno davvero le cose. Nessuno capisce in cosa consistano concretamente questi tagli, non avete fornito le informazioni, neppure ai Sindacati, così non c'è stata concertazione, avete umiliato il Patto per lo sviluppo. L'impressione è che ci sia qualcosa che non volete dire. Avete condannato a morte lo sviluppo economico valdostano: nel bilancio la spesa corrente arriva all'87%, mentre ci sono domande di contributo immobilizzate per 42 milioni di euro. Si va contro le fasce deboli e le opportunità per i giovani se si toglie la gratuità dei biglietti dei trasporti pubblici per gli anziani e si riducono i contributi per gli universitari che studiano fuori Valle. Parlate di sburocratizzazione dell'Amministrazione regionale, ma si tratta di una diminuzione di lavoro perché mancano i soldi. Riguardo alla scuola, i fondi di istituto sono crollati, e avete applicato i tagli nazionali senza coinvolgere le parti, pur avendo noi la prerogativa di pagare gli insegnanti. Non si toccano i dirigenti regionali o i mega stipendi dei manager. Questa finanziaria, in cui non esiste la parola equità, è un fallimento.»
Il Consigliere dell'UVP, Elso Gerandin, ha parlato di «un bilancio votato dalla Giunta in perfetta solitudine, senza nessun reale confronto con le parti sociali, senza nessuna volontà di dialogare con la Commissione consiliare competente. Un bilancio che gestisce le risorse alla giornata, che rappresenta l'incapacità della maggioranza di interloquire con lo Stato e che è il segno di un Presidente della Regione che governa tutto in prima persona. E oggi, dall'incontro con i Sindacati, è emersa la richiesta di un vero patto per lo sviluppo, non di un tavolo abbandonato e umiliato. Oggi il sistema è finito, per tutti. Ma il più grave è che la maggioranza lo sapeva sin dal 2011, nascondendo la verità e facendo crollare sogni di imprese e cittadini. Il patto di stabilità non c'entra nulla e, oggi, rischiamo anche di perdere i finanziamenti europei perché non siamo capaci di rendicontare. I dati sono chiari: il crollo è totale.» Il Consigliere si è quindi soffermato sulla finanza locale. «È tornata indietro di 18 anni, abbiamo perso una generazione, con risorse trasferite che sono pari a quelle che erano nel 1996. Ad esempio, sono stati tagliati 3,5 milioni sulle quote anziani, ma ancora più drammatico è il fatto che sono stati tolti 14 milioni del servizio idrico. Fare il Sindaco non è una questione di casacca: l'appartenenza politica può essere un atout, ma non deve condizionare un bilancio comunale. Gli Enti locali senza investimenti significano la morte dell'imprenditoria locale, delle piccole imprese, degli artigiani. Noi non ci stiamo e cercheremo di modificare nel limite del possibile l'impostazione di questo bilancio.»
SC-MM-CaSa