Info Conseil
Communiqué n° 489 de 3 décembre 2013
Discussione sulle leggi di bilancio della Regione: gli interventi di Nogara, Roscio, Fabbri, Lanièce, Certan, Rosset e Guichardaz
La seduta pomeridiana del Consiglio del 3 dicembre 2013 è proseguita con la discussione generale dei disegni di legge in materia di finanziaria e bilancio di previsione della Regione per il triennio 2014-2016. Sui due disegni di legge sono stati presentati 3 emendamenti dalla seconda Commissione consiliare "Affari generali", 6 dalla Giunta, 33 dalle forze di minoranza (UVP-Alpe-PD-SVdA e M5S) e 1 dall'Assessore al turismo congiuntamente a tutti i gruppi consiliari.
Nella prima parte del dibattito sono intervenuti i Consiglieri Nogara, Roscio, Fabbri, Lanièce, Certan, Rosset, Guichardaz.
Il Consigliere dell'UVP, Alessandro Nogara, si è espresso in merito ai concetti contenuti nella relazione esposta ieri dal Presidente della seconda Commissione, Leonardo La Torre. «Tali concetti, improntati alla condivisione e ai cambiamenti di metodi rientrano in quanto auspicato dall'opposizione in questi mesi. Peccato che la minoranza abbia dovuto percorrere una vera e propria via crucis per potere accedere ai documenti necessari a valutare un bilancio di questa importanza. Il Consigliere La Torre ha denunciato la forte volontà centralistica di politica economica dello Stato che interferisce nella gestione amministrativa-finanziaria della nostra Regione e delle Regioni a Statuto speciale, ma nella realtà non c'è mai stata la volontà da parte delle forze di maggioranza di contrastare questo atteggiamento. Si è votata numerose volte la fiducia al governo – e lo si continua a fare – senza ottenere alcun beneficio. L'atteggiamento rinunciatario della maggioranza è stato deleterio in quanto abbiamo subìto in questi anni manovre che hanno fortemente decurtato le nostre risorse finanziarie, a partire dall'accordo sul Federalismo fiscale, trattato a Roma personalmente dal Presidente della Regione.»
Per il Consigliere segretario Fabrizio Roscio (Alpe), «la maggioranza insiste con la scusa dello Stato cattivo che decide senza alcun principio di intesa con la Regione. È evidente la necessità di rivedere il modello Valle d'Aosta. In un momento di crisi di disponibilità come quello che stiamo vivendo, vi è l'esigenza di mettersi in rete, di creare condivisione e di impegnarsi in prima persona: questo è quanto è stato espresso da tutti gli interlocutori che abbiamo audito in Commissione. A partire da Confindustria, che ha ribadito come le scelte operate non rispondono alla parte produttiva della Valle d'Aosta, suggerendo alcune proposte come la creazione di un ponte generazionale nell'ambito del lavoro. In maniera del tutto analoga il Terzo settore che ha manifestato l'esigenza di creare sinergia tra volontariato e pubblica amministrazione. In questo bilancio si vedono solo tagli consistenti in molti ambiti, a titolo d'esempio i trasporti, sia su gomma, sia su rotaia, vengono fortemente penalizzati, mentre il trasporto aereo è in crescita. Non bastano le dichiarazioni di intenti e di buona volontà che abbiamo sentito ieri dall'Assessore Baccega, bisogna intervenire concretamente. Presenteremo le nostre iniziative per dare risposte ai cittadini, cosa che non si intravede in questo documento, ma anche per introdurre reali tagli ai costi della politica, di cui si parla molto ma si fa poco.»
Il Consigliere Nello Fabbri (UVP) si è dichiarato stupito «per l'assoluta mancanza di condivisione con le forze di maggioranza. Questa finanziaria nasce invece sotto un cattivo segno, visto che contiene solo strategie di breve periodo, senza misure strutturali necessarie per reagire alla crisi che non demorde. Le cifre del bilancio ci fanno guardare con apprensione al futuro della nostra regione, considerata anche la debolezza del quadro nazionale ed europeo. Sembra che ci sia rassegnati al declino, siamo privi di contromisure vere. Lo Stato ha dato un duro colpo alla nostra autonomia, sacrifici duri e improvvisi rischiano di compromettere il nostro stato sociale, così difficoltosamente costruito. Dobbiamo avere la forza di riaprire un dialogo con lo Stato e trovare soluzioni, non solo ridistribuire le scarse risorse disponibili. Una buona politica può operare anche con bilanci come questo, ma bisogna aprirsi al cambiamento. Spero sia l'ultima finanziaria che guarda alla sopravvivenza e non al riscatto, altrimenti la situazione peggiorerà ancora.»
Il Vicepresidente del Consiglio, André Lanièce (SA), ha definito il bilancio «figlio di una impostazione improntata ad un doveroso rigore economico-finanziario, conseguente alle manovre imposte dallo Stato, ma che è tuttavia riuscito a mantenere gli interventi a favore delle famiglie e delle categorie sociali più deboli, a garantire per il settore agricolo alcuni contributi ritenuti indispensabili, ad assicurare l’accesso al credito sociale, a non operare alcun taglio al settore della casa, comprensivo del sostegno alla locazione e all'emergenza abitativa, a valutare come prioritarie, nonostante alcuni tagli, le politiche sociali e a mantenere nella sanità lo stesso livello di efficienza e di servizio e assistenza alle persone malate. Risorse sono state stanziate anche per i giovani, attraverso il Piano giovani, e per i lavori di utilità sociale, che rappresentano una buona risposta ad una categoria di persone a forte rischio di esclusione sociale. Certo, dobbiamo, iniziando da questa grave fase contingente, definire un nuovo modello di sviluppo locale in grado di sostenere il sistema produttivo, stimolando anche l'offerta esterna e rendendo attrattivo il territorio valdostano ai nuovi investimenti. Per farlo, noi riteniamo che si debba ritornare ad una normale dialettica e ad un atteggiamento più responsabile da parte di tutti, al fine di contrapporre alla politica urlata il confronto su visioni e su progetti politici anche diversi, sempre però nel rispetto di ogni posizione e di ogni persona.»
La Conseillère Chantal Certan (Alpe) a affirmé: «La majorité nous parle d'autonomie et nous appelle à la responsabilité, comme premier objectif de notre action politique, administrative et financière, mais elle, dans la réalité, pratique le contraire de l'autonomie. Le Trentin et le Tyrol du Sud ont été reconnus comme région capable de défendre leur autonomie et d'importants accords économiques et financiers ont été négociés. Et nous? Le traitement qui nous est réservé est le même que toutes les autres Régions, vu que les uniques accords qu'on a réussi à conclure sont sur les "grandi opere" avec Berlusconi ou Calderoli. Où sont-ils nos parlementaires?» La Consigliera ha aggiunto che «non c'è dialogo: i tavoli di concertazione sono scomparsi, come hanno ricordato stamane le Organizzazioni sindacali. Maggioranza e minoranza devono lavorare insieme, ma bisogna voler trovare dei punti in comune. L'Assessore Baccega ha detto che il bilancio propone un nuovo metodo di governare, ma non abbiamo ravvisato novità. Può un bilancio che prevede solo il 15% di investimenti, a fronte di un 85% di spese correnti, manifestare un'inversione di tendenza? Anche noi rappresentiamo la Valle, chiediamo che venga considerato quanto da noi proposto. Gli emendamenti saranno l'occasione per iniziare un dialogo. Fino a quando ci sono risorse è facile amministrare. È con la scarsa disponibilità che si devono compiere scelte vere e lavorare per individuare progetti e strategie nell'interesse della comunità.»
Il Vicepresidente del Consiglio, Andrea Rosset (UVP): «E' questo un bilancio capace di cambiare il sistema? Non si direbbe, visto che ancora oggi abbiamo sentito lamentele da parte delle Organizzazioni sindacali. Oggi c'è grande sfiducia nelle Istituzioni, bisogna ricostruire una cultura dei valori, che interessi tutte le componenti della società civile. Occorre instaurare un dialogo su come allocare le poche risorse per ottenere comunque risultati importanti, invece a confezionare il bilancio è stato il solo Presidente della Regione. Ci sono tante cose che non vanno, avremmo voluto avanzare proposte, ma ci siamo ritrovati il pacchetto già pronto. Questo bilancio è privo di un progetto futuro, ha presupposti fragili. Il declino dell'agricoltura è evidente, la riduzione degli stanziamenti per il settore è un fenomeno devastante. I trasporti sono un settore di immobilità, piuttosto che di mobilità. Dovremo poi ragionare sulle società partecipate e controllate, mentre per rilanciare il turismo è necessario un lavoro interstrutturale per una efficace azione promozionale. Il bilancio è la cornice, ma qui manca il quadro; resta una transizione incompleta, che non soddisfa le aspettative dei valdostani. Ci auguriamo che questa manovra finanziaria segni la fine di un metodo di governare insostenibile, di una politica priva di strategie. Si deve andare verso un processo di ristrutturazione del sistema, a difesa degli interessi dei valdostani, per costruire futuro per i nostri giovani.»
Per il Consigliere Jean-Pierre Guichardaz (PD-SinistraVdA), «questa finanziaria è un esercizio contabile privo di struttura, di strategia, di visione. Sarebbe bastato un ragioniere per scriverlo. E' vernice sulla ruggine e rappresenta il fallimento della politica clientelare e assistenziale, del giorno per giorno, che una parte di questo Consiglio mette in atto. Dall'Assessore e dal Presidente La Torre abbiamo sentito solo lamentazioni di un nemico esterno che mina la nostra autonomia, ma noi riteniamo che la causa di questo fallimento risieda nell'incapacità della maggioranza di porsi come interlocutore credibile e autorevole presso le Istituzioni romane. Chi ha una visione di lungo periodo deve avere il coraggio di rischiare anche quando non si gioca facile. Questa è la più devastante finanziaria degli ultimi decenni. Noi abbiamo voluto, con gli emendamenti presentati, proporre una visione pensando, soprattutto, al futuro: non abbiamo voluto fare una finanziaria tampone, abbiamo voluto sfidare gli eventi, pensando che la comunità non ha solamente bisogno di misure anti-crisi. Abbiamo proposto un percorso alternativo di sviluppo che abbia alla base nuove regole di trasparenza, pari opportunità di accesso al lavoro, valorizzazione della meritocrazia. Solo così il sistema potrà finalmente cambiare.»
SC-MM-CaSa