Info Conseil
Communiqué n° 436 de 13 novembre 2013
Interpellanza sulle concentrazioni di gas radon
Adunanza del Consiglio regionale del 13 novembre 2013
Nella seduta del 13 novembre 2013, il gruppo Alpe ha presentato un'interpellanza sulle zone a potenziale rischio di gas radon.
Il Consigliere Fabrizio Roscio ha ricordato che «l'iniziativa fa seguito a richieste analoghe avanzate nelle precedenti legislature. Ricordo che il gas radon, pur avendo origine naturale, è inserito dall'Organizzazione Mondiale della Sanità tra gli agenti di accertato potere cancerogeno: il piano nazionale dell'Istituto Superiore di Sanità lo riconosce come causa rilevante di tumore al polmone, seconda solo al tabagismo. Secondo i dati dell'Arpa Valle d'Aosta, la caratterizzazione del territorio regionale risulta ad oggi incompleta, infatti è stata effettuata a 33 comuni su 74, corrispondenti al 53 per cento della superficie e al 60 per cento della popolazione valdostana. Noi riteniamo che l'esposizione alle radiazione ionizzanti vada ridotta, per quanto possibile: chiediamo, quindi, entro quando si intenda completare la caratterizzazione dell'intero territorio e con quali interventi di mitigazione e di bonifica qualora venissero individuate zone ad elevata probabilità di alte concentrazioni di attività di radon. Tenuto conto del fatto che si è già a conoscenza che in alcune zone, mi riferisco all'alta Valle e in particolare a Courmayeur, il rischio è elevato.»
L'Assessore al territorio e all'ambiente Luca Bianchi ha risposto che «l'Arpa ha avviato, a partire dal 2004, una campagna di indagine sistematica sul territorio. Tale attività è stata intrapresa in attesa della costituzione della Commissione nazionale incaricata di indicare le linee guida sui criteri per l'individuazione di zone ad alta concentrazione di radon. L'organizzazione logistica della campagna di caratterizzazione regionale è su base comunale. In collaborazione con le Amministrazioni locali viene scelto un campione di abitazioni rapportato alla densità abitativa, in modo da analizzare la corrispondenza tra i valori medi misurati sul territorio e le caratteristiche geologiche e litologiche del terreno, che in Valle d'Aosta variano fortemente su brevi distanze spaziali. La caratterizzazione dell'intero territorio - attualmente mappato per il 56,1% per una popolazione del 62,5% - prevede un grado di avanzamento di 4 comuni all'anno. I tempi di completamento della campagna dipendono dalle risorse di personale disponibili, restando inteso l'impegno a concludere la mappatura nel più breve tempo possibile. Questo dipende anche dalla collaborazione dei Comuni, purtroppo in almeno due casi, nonostante la gratuità del servizio, si sono riscontrate dichiarazioni di non interesse. L'Arpa, in caso di riscontro di elevate concentrazioni di radon, provvede immediatamente a effettuare indagini accurate.»
Nella replica, il Consigliere Roscio si è dichiarato insoddisfatto della risposta, perché «il senso dell'interpellanza sta non nel prendere atto della mancanza a livello nazionale di un regolamento attuativo ma nell'assumere delle posizioni atte a concludere la mappatura del territorio in brevi tempi - presumibilmente quattro anni - in modo di procedere repentinamente con le bonifiche. Prendendo a modello il Trentino e il Veneto, o la vicina Svizzera, dove il Governo in seguito a una valutazione economica sui costi delle cure ai malati e sulle caratterizzazioni e bonifiche, ha stabilito di optare per la caratterizzazione del territorio, sarebbe opportuno fornire maggiori risorse all'Arpa per accelerare le indagini conoscitive sul territorio. Questa azione costituirebbe un punto d'eccellenza per la nostra regione e dimostrerebbe quanto si abbia a cuore la salute dei Valdostani.»
CaSa