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Communiqué n° 295 de 7 août 2013

Il garante dei detenuti sulla sommossa al carcere

Lunedì 5 agosto, il Garante dei diritti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, Enrico Formento Dojot, si è recato presso la Casa Circondariale di Brissogne per acquisire ulteriori elementi riguardo alla colluttazione recentemente avvenuta tra due detenuti e alcuni agenti della Polizia Penitenziaria.

«Come noto, tutto è nato dallo spostamento di un detenuto, a seguito dell’ingresso a Brissogne di ristretti provenienti da San Vittore, in altra cella, il cui occupante ha manifestato la sua contrarietà. Ne è derivata una colluttazione tra un detenuto e gli agenti della Polizia Penitenziaria, accorsi nel frattempo per placare gli animi» rammenta Formento Dojot.

«Purtroppo, tale accadimento, a mio parere, va inquadrato in un contesto temporale preciso e delicato» prosegue il Garante valdostano. «Il decreto legge di inizio luglio, detto ‘svuotacarceri’, era apparso come un segno significativo e concreto, dopo annunci e promesse mai giunti a buon fine, di attenzione verso il mondo carcerario. Senonché, ai detenuti giungono informazioni contrastanti sull’effettiva applicazione delle misure ivi contenute, con conseguente disorientamento tra coloro che, ovviamente, vi avevano riposto grande affidamento. Nella fattispecie, l’ulteriore ingresso di detenuti da altro Istituto ha prodotto sicuramente nervosismo. L’auspicio è che intervenga rapidamente la legge di conversione del decreto, che sia foriera di certezze nella materia».

«Per quanto riguarda specificatamente la Casa Circondariale di Brissogne» conclude Formento Dojot «siamo ancora in attesa del trasferimento dei fondi dallo Stato alla Regione, necessario e ineludibile per consentire l’effettivo esercizio della competenza in materia di Sanità Penitenziaria, al fine di garantire il pieno diritto alla salute dei detenuti, diritto costituzionalmente riconosciuto a tutti gli individui e interesse della collettività».

CSa