Info Conseil
Communiqué n° 286 de 26 juillet 2013
Approvata all'unanimità una mozione per un Osservatorio sulla criminalità organizzata in Valle
Adunanza del Consiglio regionale del 26 luglio 2013
L'Assemblea regionale, nella seduta di venerdì 26 luglio 2013, ha approvato all'unanimità una mozione volta a istituire presso il Consiglio Valle un Osservatorio permanente sulla criminalità organizzata di stampo mafioso in Valle d'Aosta.
L'iniziativa, presentata dai gruppi Alpe, UVP, PD-SinistraVdA e M5S, è stata illustrata dal Consigliere di Alpe, Alberto Bertin, che ha richiamato il percorso della Commissione speciale per l'esame del fenomeno delle infiltrazioni mafiose in Valle d'Aosta. «I lavori della Commissione hanno evidenziato un quadro preoccupante riguardo alla presenza della ‘ndrangheta nella nostra regione; quadro che si è ulteriormente aggravato di recente con l'arresto di quattro persone con l’accusa di tentata estorsione, danneggiamento a seguito di incendio, rapina, tentato omicidio e lesioni personali e per le quali è prevista l'aggravante del metodo mafioso. Di fronte ad un sempre più evidente radicamento, all'interno del territorio valdostano, di elementi della criminalità organizzata di stampo mafioso, riteniamo necessario impegnare la prima Commissione "Istituzioni e autonomia" a verificare entro novanta giorni, le modalità per l'istituzione, presso il Consiglio Valle, di un Osservatorio permanente su tale fenomeno.»
Nel dibattito hanno preso la parola i Consiglieri Fabbri, Grosjean, Ferrero, Borrello, Guichardaz, Laurent Viérin, Donzel e il Presidente della Regione.
Per il Consigliere Nello Fabbri (UVP), «è ormai un dato di fatto che le organizzazioni di stampo mafioso si sono infiltrate nel tessuto della nostra società. L'impegno preciso e concreto del Consiglio è, oggi, ancora più necessario. Lasciando il compito delle inchieste alla magistratura e alle forze dell'ordine, la nostra Assemblea deve combattere quel sottofondo di mafiosità che non è materia penale ma che permea la nostra società. Un provvedimento che i nostri cittadini sapranno apprezzare.»
«J'ai toujours pensé que le peuple valdôtain, peuple de montagne, travailleur et fier, ne devrait jamais assister à l'infiltration de ce phénomène – a dit le Conseiller de l'UVP, Vincenzo Grosjean –. Le but est celui de redonner confiance aux jeunes, car les jeunes aiment voir clair.»
Il Capogruppo del M5S, Stefano Ferrero, ha detto che «per noi l'istituzione dell'Osservatorio è fondamentale. La mafia non è solo quello che uccide, ma è una mentalità che piano piano entra nella mente delle persone. Ed è questa mentalità di tipo mafioso che vogliamo combattere: è diventata la normalità che ci sia un Presidente per il quale è stato richiesto un rinvio a giudizio, che gli eletti in Consiglio comunale in Aosta telefonino a dei signori legati alla 'ndrangheta. Per noi questa non è normalità. Chiediamo quindi una presa di responsabilità di questa situazione, che è gravissima: noi non vogliamo essere giustizialisti, ma vogliamo eliminare il sospetto che qualcuno all'interno del palazzo abbia abbassato la guardia.»
Per il Capogruppo di Stella Alpina, Stefano Borrello, «il tema è decisamente importante. La mozione è per noi fondamentale per dare quella garanzia che tutti i cittadini valdostani ci chiedono. Ritengo opportuno che ci sia una discussione preliminare in prima Commissione proprio perché bisognerà definire le tipologie che si vorranno dare a questo Osservatorio. Affrontare il tema in maniera incisiva è un atto dovuto a tutti i cittadini, e in particolare a chi, come il sottoscritto, è calabrese: perché questa è una questione che infanga tutti quei calabresi che lavorano con onestà e subiscono ingiustamente il disagio e i conseguenti danni di integrazione e di immagine. Vorrei solo ricordare il grande apporto che la comunità meridionale ha prodotto alla Valle d'Aosta, quindi è necessario distinguere e monitorare in maniera corretta questo fenomeno senza pregiudizi, nel rispetto di tutti.»
Jean-Pierre Guichardaz (PD-SinistraVdA) ha evidenziato che «l'Osservatorio è il normale prosieguo di un'attività che è stata realizzata nella precedente Legislatura. Siamo contenti che questa mozione trovi il consenso unanime di quest'Aula.»
Per il Consigliere Laurent Viérin (UVP), «l'iniziativa è di attualità, visti i fatti nuovi che si sono aggiunti. E' importante mantenere alta la guardia sia per quanto riguarda la permeabilità del tessuto socio-economico sia riguardo alla permeabilità delle Istituzioni rispetto al fenomeno delle infiltrazioni mafiose. La mafia, in Valle, non viene solo per i soldi, ma viene per comandare: e per comandare ha bisogno delle persone che sono nelle Istituzioni. Questo è un momento delicato e si è persa un'occasione quando abbiamo chiesto di fare un passo indietro al Presidente della Regione che, proprio oggi, è stato raggiunto da una richiesta di rinvio a giudizio. Questo atteggiamento mette le Istituzioni a rischio. Noi crediamo che in ogni momento della vita politica bisognerebbe scindere la vita personale da quella pubblica. Vorremo evitare che la Valle d'Aosta finisse sul Sole 24 ore come cattivo esempio, perché non è questa la Valle d'Aosta che vogliamo.»
Il Capogruuppo del PD-SinistraVdA, Raimondo Donzel, ha sostenuto che «il problema delle infiltrazioni mafiose tocca nel profondo la società, è come una malattia tumorale: le segnalazioni si fanno frequenti anche in Valle. Il dossier della Commissione speciale è corposo e ci dice che dobbiamo fare qualcosa e dobbiamo farlo subito. Ravvisiamo l'urgenza dell'istituzione dell'Osservatorio.»
Il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, ha evidenziato che «le risultanze della Commissione speciale suggerivano di continuare il lavoro svolto rispetto a questa tematica. Ricordo poi che nella passata Legislatura il Consiglio ha approvato una legge che ha definito le politiche e le iniziative regionali per la promozione della legalità. Vorrei poi ribadire che riguardo alla mia posizione, l'avviso di garanzia è legato a due aspetti specifici e che non vi è nessun collegamento con altri episodi. Non vi è nessun timore di nessun tipo per continuare a lavorare, anche nel senso di quello che la norma statutaria prevede per la Presidenza della Regione. Per quanto ci riguarda ci auguriamo che la prima Commissione consiliare possa trovare le modalità migliori per continuare a lavorare con il massimo impegno.»
SC