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Communiqué n° 285 de 26 juillet 2013

Respinta una mozione sull'attività svolta dalla CVA Spa

Adunanza del Consiglio regionale del 26 luglio 2013

Il Consiglio regionale ha respinto, con 18 voti contrari e 17 a favore, a scrutinio segreto, una mozione per la costituzione di una Commissione consiliare d'inchiesta per l'esame dell'attività svolta dalla società Compagnia Valdostana delle Acque-CVA Spa.
L'iniziativa, depositata dai gruppi UVP, Alpe, PD-SinistraVdA e M5S, è stata illustrata dal Consigliere del Movimento cinque Stelle, Roberto Cognetta. «La mozione – ha detto il Consigliere – nasce dall'esigenza di mettere l'intero Consiglio nelle condizioni di conoscere la reale situazione della CVA, alla luce delle operazioni compiute e della scarsa trasparenza delle sue azioni. Pensiamo in particolare alle procedure di reclutamento del personale e all'aggiudicazione di lavori e forniture, ma anche all'utilizzo dell'ingente liquidità di cui dispone la società in operazioni di natura puramente finanziaria o di finanziamento della casa da gioco di Saint-Vincent. E' importante garantire la solidità della CVA, evitando di sminuirne le potenzialità e di stravolgerne la vocazione originaria. Ecco perché riteniamo necessaria l'istituzione di una Commissione consiliare d'inchiesta che, senza alcun atteggiamento inquisitorio, dopo aver esaminato l'attività della società, ne ridefinisca la sua funzione, il suo ruolo e ne individui le prospettive future.»
Sono quindi intervenuti i Consiglieri Laurent Viérin, Donzel, Nogara, Bertin, Chatrian, La Torre, Ferrero, Guichardaz, Gerandin, Certan e il Presidente della Regione Rollandin.
Il Consigliere Laurent Viérin (UVP) ha spiegato che «è importante per i Consiglieri la possibilità di accedere con queste Commissioni a certi dossier potendo così avere maggiore chiarezza. La Cva ha una rilevanza economico-produttiva, ma anche occupazionale, sociale, con ricadute positive che auspichiamo possano incrementarsi. Non solo, ha una valenza storica da non sottovalutare. Lo strumento della Commissione d'inchiesta è essenziale per avere tutto il materiale necessario per un confronto, per poter incidere sulla problematica, senza volersi sostituire con altri poteri e autorità. Attraverso le canoniche audizioni nell'ordinaria Commissione consiliare non si potrebbe infatti accedere a certe informazioni e non potremmo assumerci le nostre responsabilità in quanto Amministratori pubblici. Se verrà invece istituita la Commissione speciale, si dovrà fare chiarezza in primis sugli appalti e sulle forniture, poi sulle risorse finanziarie, sugli sconti sulle bollette, sugli investimenti, sulle concessioni, in modo da poter arrivare ad un piano di rilancio. Si potrà altresì affrontare il tema dei costi delle Società partecipate, ad esempio quelli per i manager. Crediamo sia giunto il momento di utilizzare una Commissione d'inchiesta, strumento previsto dal Regolamento consiliare, interpretando così la volontà di una grande fetta della popolazione valdostana che ci chiede di essere attenti. Non vorremmo che oggi si perdesse un'occasione per intervenire su ampie zone d'ombra, in modo da non vedere amministratori complici.»
Il capogruppo del PD-Sinistra Vda, Raimondo Donzel, ha precisato: «nessuno di noi si arroga poteri giudiziari, non si tratta di una Commissione d'inchiesta parlamentare. Questo Consiglio, in quanto massimo organo rappresentativo regionale, deve avere la possibilità di dare vita a procedimenti specifici per esercitare le proprie competenze in modo del tutto autonomo dall'esecutivo. Noi, supportati dalla giurisprudenza e dal nostro Regolamento consiliare, vogliamo semplicemente acquisire quelle informazioni e conoscenze che ci permetteranno di dire la nostra su Cva. In quasi tutti i Consigli regionali sono state istituite Commissioni d'inchiesta, senza scatenare particolari dibattiti e, anzi, in alcuni casi, sono state limitate in numero e durata, approvata anche su richiesta della sola minoranza. Che cosa c'è da nascondere se si intende dire di no a questa Commissione? E' la prassi ordinaria di qualsiasi Assemblea regionale, qui invece dobbiamo supplicare.»
Secondo il Consigliere Alessandro Nogara (UVP) «riscontriamo criticità nella nostra regione: penso alle centrali di Nus, Gressoney e Signayes, che non possono funzionare al massimo per problemi di vibrazioni, o a Valpelline per problemi di girante: qual è allora l'efficacia della Cva, visto che ogni sei mesi bisogna smontare la girante per i controlli, con una pesante perdita di produzione? A che punto sono i lavori in altri siti, ad esempio nelle centrali di Hône e Chavonne? Vogliamo solo capire cosa sta succedendo all'interno di questo gruppo, soprattutto per fornire risposte alla popolazione. Se andiamo avanti così, la Cva non avrà più la funzione di garantirci l'autonomia finanziaria.»
Il Consigliere Alberto Bertin (Alpe) ha detto che  la mozione va sostenuta «perché crediamo che sia venuto il momento di fare il punto della situazione su questa vicenda. La Società è nata nel 1995 con lo scopo di gestire quattro centraline di dismissione della Cogne, poi nel 2000 l'Amministrazione regionale ha acquisito la parte di Enel in Valle d'Aosta, e col passare del tempo ha cambiato assetto e finalità: Cva oggi rappresenta un piccolo colosso. Dobbiamo guardare al futuro e aprire un dibattito costruttivo, anche nel rispetto dell'importanza che l'acqua ha sempre rivestito nella nostra storia. Questa Commissione non rappresenta un pericolo per nessuno, a meno che ci sia qualcosa da nascondere.»
Per il Consigliere di Alpe Albert Chatrian, «dobbiamo concentrarci sulla programmazione, sugli indirizzi futuri, ma anche su dove e come il gruppo Cva sta impegnando le proprie risorse, soprattutto oggi che le risorse sono calate. Ritengo sia un obbligo per noi discutere in quest'Aula dove quali investimenti vengono realizzati. Non dobbiamo subire, ma piuttosto incidere anticipatamente, giocando le chances di cui disponiamo. Sarebbe un discorso da affrontare anche a livello normativo per le Società che incidono maggiormente sul nostro territorio.»
Il Consigliere Leonardo La Torre (UV), chiedendo il ritiro della mozione, ha dichiarato che «i toni pacati mascherano contenuti duri, nonché posizioni diverse nella minoranza. L'autonomia è un concetto più partecipato, non si limita alle Commissioni d'inchiesta, ma si esplicita piuttosto nelle Commissioni permanenti previste dal Consiglio. Questa maggioranza vuole operare nella trasparenza, utilizzando strumenti differenti. Dobbiamo imparare a sfruttare nel modo giusto le Commissioni ordinarie. Le Società partecipate sono un patrimonio anche sociale, basti pensare ai posti di lavoro che offrono. Noi dobbiamo agire, ovviamente all'insegna della trasparenza, ma senza cercare scontri politici che non possono che penalizzare le partecipate ed i valdostani tutti.».
Il Consigliere Stefano Ferrero (M5S) ha affermato che «manca un sistema di governance complessivo delle partecipate a livello regionale. Esiste un 'parco' di Società partecipate, ma senza regole comuni, vincoli agli amministratori, regolamenti di vigilanza e di controllo. Ecco perché siamo costretti ad usare lo strumento della Commissione d'inchiesta. Dobbiamo rincorrere un vuoto mai colmato, per poter giungere ad istituire un monitoraggio serio.»
Il Consigliere Jean-Pierre Guichardaz (Pd-Sinistra VdA) si è chiesto: «se gli strumenti ordinari delle Commissioni permanenti non hanno fugato i dubbi, perché dovrebbero farlo ora? Le questioni dovrebbero essere affrontate per tempo, visto che così non è avvenuto, ora dobbiamo far fronte ad un'urgenza. Va tutto bene in Cva? Se la risposta è affermativa, che problema c'è nel votare la Commissione?»
Nel suo intervento il Consigliere Elso Gérandin ha evidenziato che «nel sistema valdostano il settore pubblico ha un'incidenza molto importante, ma ora che le risorse sono calate bisogna agire ancora con maggiore oculatezza, per non rischiare che questo sistema crolli. La Valle d'Aosta non deve picchiare la testa più duramente delle altre perché la crisi è arrivata dopo. Le partecipate rappresentano un volano, la maggioranza non deve fare un autogol su un argomento tanto delicato, che sta a cuore alla popolazione. Le partecipate devono rimanere un'importante risposta per l'occupazione in Valle, con particolare attenzione alle modalità e trasparenza sulle assunzioni»
La Consigliera di Alpe Chantal Certan ha puntualizzato che «è opportuno assumersi le proprie responsabilità, e in questo caso si tratta di una questione di buon senso, non si chiede nulla di strano, ma solo un'opportunità per i valdostani.»
Ha infine preso la parola il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, per dichiarare che «condivido la preoccupazione per le concessioni, è un problema di attualità. La criticità che dobbiamo fronteggiare  è di non poter spendere, non si tratta solo di disponibilità finanziaria. All'interno della Commissione è stato potuto effettuare le verifiche su quanto è stato fatto, in un'ottica di massima trasparenza  e non credo che sussistano motivazioni specifiche per istituire una Commissione d'inchiesta. Concordiamo tuttavia sull'esigenza di mettere a disposizione i dati relativi a Cva. »
In sede di dichiarazione di voto sono intervenuti i Consiglieri Albert Chatrian e Luigi Bertschy.

MM