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Communiqué n° 268 de 24 juillet 2013

Interpellanza sulla parità di genere nella composizione dell'organo di governo regionale

Adunanza del Consiglio regionale del 24 luglio 2013

La Consigliera Carmela Fontana (Pd-Sinistra VdA) ha illustrato un'interpellanza relativa agli interventi per garantire la parità di genere nella composizione della Giunta regionale.

Nel presentare l'iniziativa, la Consigliera Fontana ha evocato il pronunciamento n. 864/2011 del TAR della Regione autonoma della Sardegna che stabiliva l'annullamento dei decreti di nomina dei componenti la Giunta regionale perché questa risultava composta unicamente da uomini, comportando così violazione e falsa applicazione degli articoli 51, 117, e 114 della Costituzione, e più in generale una violazione delle disposizioni, anche costituzionali, che prevedono e tutelano le pari opportunità nella composizione degli organi amministrativi.

La Consigliera ha voluto sapere nello specifico «se non sia da ravvisarsi evidente violazione dell'articolo 16 dello Statuto della Regione autonoma Valle d'Aosta che sancisce che il Consiglio Valle è composto di trentacinque consiglieri, eletti a suffragio universale, uguale, diretto e segreto, in ragione del medesimo principio che postula il suffragio universale nell'elezione dei Consiglieri, che il TAR considerava appunto in tal modo violato; se si intenda provvedere porre rimedio a tale palese violazione delle norme che garantiscono parità di genere nelle Istituzioni

Il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, ha risposto che «la sentenza del TAR Sardegna richiamata dall’interpellanza, sicuramente significativa ed importante, è riferita a un contesto sostanzialmente diverso dal nostro. La legge statutaria noi ce l’abbiamo e vi abbiamo dato applicazione. La situazione valdostana è sostanzialmente diversa così come prevede l'articolo 15 del nostro Statuto. Non credo che per quest’aspetto possano sostenersi violazioni di alcun genere, considerato che la legge regionale 3 del 1993, come modificata dalla legge regionale 22 del 2007, ha previsto che ogni genere sia rappresentato nelle liste elettorali per almeno il 20 per cento. Credo si possa ritenere che il Consiglio regionale abbia agito in conformità delle norme vigenti di rango costituzionale che prevedono l’adozione di forme di promozione delle pari opportunità nell’accesso alle cariche pubbliche elettive. Così come credo che in alcun modo sia mai stato posto un ostacolo alla realizzazione del principio delle pari opportunità, tanto più che lo stesso Consiglio ha deciso per l’elezione di una donna alla carica di Presidente dell’Assemblea. In Valle d'Aosta nei vari settori la presenza femminile sta crescendo e l'attenzione verso la giusta parità è in evoluzione

La Consigliera Fontana ha replicato che «la risposta del Presidente non ha soddisfatto per nulla.  In questa occasione non c'è stata la volontà di mettere una donna nella Giunta regionale. Con una Giunta tra le più numerose della storia valdostana, c'erano le condizioni per garantire la presenza di genere, anche attraverso la nomina di una donna in qualità di Assessore tecnico. Ci attiveremo con i nostri legali per vedere se ci sono gli estremi per un ricorso. Si è persa un'ulteriore occasione per dare spazio alle donne così come avviene in altre Giunte regionali.»

 

PL