Info Conseil
Communiqué n° 240 de 8 juillet 2013
Respinto un ordine del giorno collegato all'elezione del Presidente e della Giunta regionale
Adunanza del Consiglio regionale dell'8 luglio 2013
Prima di procedere all'elezione del Presidente della Regione, il Consiglio Valle ha respinto con 18 voti contrari e 17 a favore, un ordine del giorno presentato dai gruppi consiliari UVP, Alpe, PD-Sinistra VdA e M5S collegato all'elezione del Presidente della Regione della Giunta regionale.
Il Consigliere Alberto Bertin (Alpe), nell'illustrare l'iniziativa, ha richiamato «l'inchiesta "Tempus venit", dalla quale emergono, in Valle d'Aosta, comportamenti e linguaggi che evidenziano la preoccupante diffusione di modalità proprie della cultura mafiosa e che attestano una situazione di pericolo radicamento di elementi della criminalità organizzata di stampo mafioso, del quale la maggioranza regionale uscente ha minimizzato e sottovalutato l'effettiva portata, impedendo quindi di mettere in atto un'efficace e adeguata azione di prevenzione e di contrasto. Considerato che è stato notificato al Presidente uscente Rollandin un avviso di garanzia riguardante il filone dell'inchiesta sulla realizzazione del nuovo parcheggio pluripiano dell'ospedale regionale, noi crediamo fondamentale, in questo particolare momento, che il Consiglio regionale ribadisca l'opportunità che i Consiglieri implicati in indagini riconducibili direttamente o indirettamente alla criminalità organizzata di stampo mafioso non assumano alcun incarico nella Giunta regionale.»
Sull'ordine del giorno sono intervenuti i Consiglieri Perron, Ferrero, Donzel, Grosjean e Borrello.
Le Chef de groupe de l'UV, Ego Perron, a dit que «il y a la tentative de transformer notre Assemblée politique et législative en une salle de tribunal: je me demande s'il y aura la même attitude lorsque d'autres Conseillers seront atteints par des avis d'enquête. Nous avons examiné la question de l'avis d'enquête à l'un de nos collègues et nous estimons qu'il y a toutes les conditions pour une pleine et totale confiance dans la figure du Président Rollandin. Nous avons une philosophie de garantie, qui veut reconnaître l'innocence d'une personne jusqu'à ce qu'un autre organisme d'autre nature prouvera le contraire. Nous repoussons cet ordre du jour, car il a un objectif purement politique qui vise en particulier une personne.»
Per il Consigliere Stefano Ferrero (M5S), «nessuno vuole fare giustizia o emettere delle sentenze prima che la Magistratura lo faccia. Si tratta solamente di dare un segnale che la popolazione attende e che deve sgombrare il campo da ogni sospetto sulle persone che sono candidate a governare. La disinvoltura con la quale la maggioranza sottovaluta il fenomeno lascia sgomenti. Ci sarebbe bisogno di un cambiamento culturale, che trova una resistenza tra i banchi di chi vuole governare e che prova che questo segnale verso il cambiamento non è stato colto.»
Il Capogruppo del PD-Sinistra VdA, Raimondo Donzel, ha puntualizzato: «Il Consiglio regionale non è un'aula del tribunale, tanto che quest'ordine del giorno non contiene giudizi di merito sulle vicende a venire che spettano alla Magistratura, mentre un altro discorso va fatto per quanto capitato in passato, viste le sentenze di condanna. Il nostro atteggiamento è precauzionale, non emettiamo sentenze: chi è implicato in vicende del genere dovrebbe fare un passo indietro, agli incarichi esecutivi, per evitare di attirare l'attenzione della stampa nazionale, con gravi danni all'immagine istituzionale, turistica e commerciale della Valle d'Aosta. Ravvisiamo ancora una volta la mancata volontà di aprire una stagione nuova. I soldati sono sempre meno, ma l'imperatore è sempre lo stesso.»
Il Consigliere Vincenzo Grosjean (UVP) ha affermato che «sulla questione giudiziaria e in attesa di ulteriori sviluppi e di conoscere in modo approfondito la vicenda, rimane la preoccupazione per un'indagine che tocca la Valle d'Aosta, il suo futuro e la sua immagine, in una fase politica delicata, quale la formazione del nuovo governo, e che lega la nostra regione ad ombre di infiltrazioni mafiose. Vogliamo sottolineare la gravità dell’inchiesta che vede coinvolta la massima figura istituzionale della Valle d’Aosta, nonché Autorità che esercita le funzioni prefettizie della Regione ribadendo i forti timori per un’indagine che si connota collegata ad un’inchiesta su infiltrazioni mafiose in Valle d’Aosta. Da un punto di vista politico, l’UVP sottolinea la gravità e la delicatezza del momento, in cui si connota la vicenda giudiziaria, nel pieno della formazione del nuovo governo regionale, e che getta ombre su scelte così importanti per il futuro della nostra comunità. In questo senso l'ordine del giorno è l'occasione per discuterne. Il nostro gruppo auspica che le forze politiche impegnate nella composizione del prossimo governo regionale abbiano la sensibilità e l’accortezza politica di valutare attentamente nell’attribuire incarichi di governo o istituzionali.»
Il Capogruppo di Stella Alpina Stefano Borrello ha espresso «una forte preoccupazione per l'insediamento di aspetti malavitosi in Valle d'Aosta, ma in questa sede occorre evidenziare che non si possono confondere i ruoli tra giustizia e politica: entrambe devono proseguire il loro corso, la prima con le indagini, la seconda nel pieno rispetto del mandato degli elettori.»
SC-MM-PL