Info Conseil
Communiqué n° 239 de 8 juillet 2013
Concluso il dibattito sul programma di governo presentato dal candidato alla Presidenza della Regione
Adunanza del Consiglio regionale dell'8 luglio 2013
Il Presidente del Consiglio Valle, Emily Rini, ha aperto i lavori dell'Assemblea convocata per oggi, lunedì 8 luglio 2013, e per i giorni seguenti eventualmente anche in seduta notturna, per concludere la trattazione dell'ordine del giorno riguardante l’elezione del Presidente della Regione e degli Assessori, nonché la nomina delle Commissioni consiliari permanenti.
Il dibattito sul programma di governo presentato venerdì 5 luglio dal Presidente candidato, Augusto Rollandin, si è concluso con gli interventi dei Consiglieri Bertschy, Bertin, Cognetta, Laurent Viérin, Marco Viérin, Testolin e, per la replica, Rollandin.
Le Chef de groupe de l'UVP, Luigi Bertschy, a déclaré que «la XIIIe Législature a démontré que UV et Stella Alpina et les hommes qui les ont représentés n'ont pas su valoriser l'Autonomie spéciale qu'aujourd'hui évoquent dans leur programme de Législature. Un programme qui reproduit des anciennes recettes, fruit d'une vision de la politique qui vit au jour le jour et qui ne décline pas dans le détail ce qui va être réalisé. Il n'y a pas de vision future sur la Vallée d'Aoste ni pour les jeunes générations. On évite d'aborder des problèmes fondamentaux, tels que l'hôpital, la réduction des recettes, le casino, les sociétés participées de la Région. Per i giovani ci saremmo aspettati un'indicazione forte, per ripartire con scelte coraggiose, così come avremmo gradito maggiore attenzione alla famiglia. Aucune proposition concrète, aucune mesure immédiate ni à long terme: on l'a défini un programme du "faire", oui, faire des promesses. Sui costi della politica, l'impegno di ridurre gli Assessorati è stato disatteso – e i cittadini devono sapere che si poteva fare sin da ora –, con un conseguente aumento dei costi, non rispondendo quindi ai bisogni dei cittadini, ma a delle necessità politiche. Occorrerà anche ragionare sull'Autonomia e sul nostro sistema delle autonomie attraverso una politica federalista che esca dalla logica della scelta per bacini di voto e ponendo attenzione ai territori distanti della bassa e alta Valle e delle vallate laterali. I cittadini non hanno bisogno di grandi dichiarazioni di principio, hanno necessità di avere risposte immediate. La speranza è quella di trovare insieme soluzioni ai tanti problemi della Valle d'Aosta: noi, come opposizione porteremo il nostro contributo propositivo.»
Per il Consigliere di Alpe, Alberto Bertin, «il programma presentato è deludente, con poche e generiche indicazioni, un documento improntato ad una continuità che sembra dimenticare una Legislatura passata sotto molti aspetti fallimentare. In Valle d'Aosta si è conclusa una fase storica, quella dell'abbondanza finanziaria della Regione, e bisognerebbe essere consapevoli del fatto di trovarsi in un momento di cambiamento che impone delle scelte. Era legittimo, pertanto, aspettarsi che ci venissero indicate le priorità, invece niente priorità ma solo argomenti in ordine alfabetico. Nei cinque anni passati, il comportamento attuato per i rapporti Stato-Regione è stato il mercanteggiamento politico, l'accordo Berlusconi-Rollandin, ma è stata una strategia fallimentare. L'autonomia non si difende così e adesso non ci viene indicata una strategia nuova. Nel programma di maggioranza non sono trattati argomenti basilari, altri sono solo accennati. La legalità viene liquidata in due righe, in cui si cita un tavolo di monitoraggio della criminalità organizzata, che pure è un'emergenza per la nostra regione. Su tale questione non dobbiamo cedere, altrimenti non avremo futuro e la politica deve assumersi le sue responsabilità, come nel caso della vicenda del nuovo parcheggio dell'ospedale regionale. La poca chiarezza è l'humus in cui le organizzazioni criminose si muovono meglio. Speriamo che l'impegno nei confronti della legalità non sia lo stesso promesso per la diminuzione degli Assessorati. In sostanza, questa maggioranza non è in grado di esprimere delle priorità, non ha una visione della Valle d'Aosta a lungo termine e senza una strategia. Una maggioranza debole numericamente e politicamente, basata sulla spartizione del potere e con il peso dell'incognita per le vicende giudiziarie del Presidente Rollandin. Una situazione oggettivamente preoccupante.»
Il Consigliere Roberto Cognetta (M5S) ha detto che «la nostra presenza è segnale di un cambiamento che è irreversibile. Molti cittadini sono in difficoltà economiche e notano lo scarso interesse per i problemi reali. In Valle opera una grandissima organizzazione dedita alla gestione feudale del sistema politico che è formata da politici, da una parte della dirigenza amministrativa compiacente, da un gruppo di imprenditori e liberi professionisti che si ingrassano con i soldi pubblici, ma che se lavorassero in un sistema concorrenziale non avrebbero futuro. Oltre a questo c'è la criminalità organizzata che controlla questo insieme di meccanismi: accade in qualunque ente pubblico più o meno grande. Abbiamo denunciato questo stato di cose per anni.» Ha quindi proseguito: «Nel programma ci sono solo operazioni di facciata. Diciamo basta a tutto questo: Presidente incaricato si faccia da parte e liberi la Valle d'Aosta dal suo dominio e da quello dei suoi sottopancia. Rimanga chi ha davvero voglia di cambiare le cose e di far fare un passo in avanti a questa regione e chi vuole aiutare i cittadini e le aziende, per un futuro di speranza e dignità. La invito, Presidente incaricato, a deporre le armi del ricatto, delle intimidazioni, per cominciare un nuovo corso in cui si risolvano i problemi dei cittadini che sono urgenti e pressanti. Abbiamo un'occasione enorme oggi, cerchiamo di non perderla. In questo stato di cose non potremo mai votare la fiducia.»
Le Conseiller Laurent Viérin (UVP) a souligné que «la crise impose l'affirmation d'un modèle de développement différent qui puisse placer au centre de toute action l'individu, la famille, la commune, comme nous le rappelle Chanoux, mais aussi une gestion différente, qui sache répondre aux exigences de notre communauté de façon transparente, honnête, méritocratique et – je dirais aussi – valdôtaine, en laissant de côté tout ce qui est illégalité, affaires, grand groupes d'intérêt et aussi criminalité organisée.» Per il Consigliere, «la Legislatura parte male con un elemento che la contraddistingue: la politica delle poltrone. Una politica irrispettosa dei cittadini e del Consiglio Valle stesso, che disattende le promesse di ridurre il numero degli Assessorati. E proprio su questo punto annunciamo la presentazione di un ordine del giorno, perché rivendichiamo con forza tale riduzione, consapevoli che accorpare certi settori di competenza, sotto un unico Assessorato, non significhi fare sparire i settori stessi, ma semplicemente ricondurli sotto un numero inferiore di amministratori.Nel merito e nei contenuti del programma, abbiamo visioni opposte: non condividiamo la scelta di smantellare il sistema federale valdostano che viene oggi spazzato da un centralismo valdostano, o la politica delle società partecipate, che sono diventate utili per poter fare, senza regole, ciò che l'amministrazione, invece, non ha la possibilità di perseguire, o ancora l'approccio al gravoso tema del lavoro, che sta diventando, sempre di più, un privilegio riservato a pochi, invece di essere un diritto, che dà dignità alla persona, garantito con regole trasparenti e soprattutto meritocratiche. Saremo presenti, come UVP, per portare il nostro contributo, ponendoci in modo propositivo di fronte ai provvedimenti che andranno nell'ottica di servire gli interessi della comunità, ma fermamente contrari a tutto ciò che potrà invece avere impatto negativo.»
Il Consigliere Marco Viérin (SA) ha evidenziato che «il clima che si è venuto a creare non giova al lavoro che siamo chiamati a fare. Nessuno ha la bacchetta magica, ci sono state sicuramente occasioni perse, ma la colpa non può andare unicamente a chi governa. Dobbiamo confrontarci con la crisi in atto: la nostra azione dovrà essere aggredente per fronteggiare regole, lacci e laccioli burocratici imposti dallo Stato e dall'Europa. Si dovranno definire le priorità e avere maggiore sensibilità anche quando si solleciteranno le cose da fare, perché, non potendo concretizzare tutto, bisognerà individuare le alternative. Il nostro futuro sarà deciso da un'azione congiunta per il rilancio del nostro territorio, con un forte senso di appartenenza alla montagna: un prodotto o un servizio, se privi di identità, non sono spendibili. Occorrerà creare una rete tra i tutti i soggetti coinvolti per un'azione unitaria. Sinora non abbiamo trasmesso speranza ai cittadini, le tre sedute di questo Consiglio mi sono sembrate piuttosto un 'ufficio sfoghi'. Invece dobbiamo porci degli obiettivi, guardando alla sostanza, optando per scelte equilibrate e riscoprendo il valore dello stare insieme. Il nostro gruppo metterà al primo posto le scelte di prossimità e la famiglia, augurandoci che quest'Aula ritrovi la serenità dovuta.»
Il Consigliere Renzo Testolin (UV) ha detto che «sono Consigliere grazie a tutti quei cittadini che hanno visto in me la possibilità di dialogo e disponibilità. In questi giorni ho apprezzato gli interventi dal contenuto più costruttivo dai quali ho annotato suggerimenti e riflessioni che potranno essere approfondite e valorizzate. Il mio sarà un contributo fattivo, un lavoro serio e concreto nell'interesse dei cittadini valdostani e mi piacerebbe poterlo fare attraverso un confronto costruttivo tanto conclamato in quest'aula in queste giornate. L'atteggiamento di arrogarsi la conoscenza puntigliosa delle regole non aiuterà sicuramente a risolvere problemi o a fissare basi normative. Non mi sento assolutamente il frutto di una spartizione di potere, ma mi considero a disposizione di questa regione e dei cittadini che hanno bisogno di riscontri e di gente che abbia voglia di adoperarsi. Non ci sono bacchette magiche, ma assicuro impegno per dare gambe a un programma di governo che rappresenta la traccia da seguire sulla quale lavorare con serietà, così da fornire risposte puntuali alla nostra gente.»
Il Consigliere candidato alla Presidenza della Regione, Augusto Rollandin, nella replica, ha puntualizzato che «pour ce qui est de la méthode de travail, nous avons toujours recherché la confrontation et le dialogue: au cours de la XIIIe Législature, 50 pour cent des lois a été votée à l'unanimité, ce qui prouve qu'on n'a jamais eu une attitude de clôture à l'égard des suggestions de la minorité. En ce qui concerne notre Autonomie, l'accord sur le fédéralisme fiscal – qui nous a permis d'acquérir les dix dixièmes sur les impôts – s'est greffé sur toute une série d'interventions qui ont coupé les fonds qui nous étaient affectés. Le Gouvernement central a adopté une attitude d'anéantissement à l'égard des Régions à Statut spécial et, encore aujourd'hui, les rapports avec l'Etat sont problématiques: le manque du principe de l'accord préalable risque de nous faire disparaître et le non respect des règlements d'application du Statut de la part le Gouvernement central – je pense notamment au passage de compétences en matière de chemin de fer qui n'a pas été suivi par le transfert de fonds – nous pénalise. Je tiens à préciser aussi que la création de la Macro-région alpine est le résultat d'un dialogue avec les autres Autonomies spéciales dont l'objectif est celui du respect et de la défense de la montagne. L'autonomie régionale va dans la même direction que l'autonomie des Communes: l'association des Communes a le but de mettre ensemble les petites communes pour qu'elles ne soient pas pénalisées.» Il Presidente candidato ha poi sottolineato che «riguardo al numero degli Assessorati, abbiamo detto che ridurremo il numero dei Consiglieri e, di conseguenza, quello degli Assessori: è nostra intenzione portare avanti questa riforma. Infine, se non ci sono stati rapporti precedenti con le forze di opposizione, ricordo che sin dall'indomani delle elezioni, ogni tentativo di dialogo è stato visto come un tentativo di "inciucio". Vorrei, in ultimo, precisare che non ho avuto nessun rapporto di nessuna natura con organizzazioni di dubbio stampo e porterò il rispetto della legalità in tutte le sue declinazioni in tutte le sedi: non abbiamo mai abbassato la guardia, abbiamo fatto una legge regionale specifica sul tema. Il resto lo dirò a tempo debito.»
SC-MM-PL