Info Conseil
Communiqué n° 227 de 1er juillet 2013
Rinviata l’elezione del Presidente del Consiglio regionale per mancanza del numero legale
Insediamento della XIV Legislatura: conclusi i lavori
Il Consiglio regionale non ha proceduto oggi, lunedì 1° luglio 2013, nel corso della riunione di insediamento della 14a Legislatura, all’elezione del Presidente dell’Assemblea. I gruppi Union Valdôtaine progressiste, Alpe, Partito Democratico e Movimento 5 Stelle hanno, infatti, abbandonato l’Aula al momento del voto. Per l’elezione del Presidente del Consiglio era, però, necessaria la presenza di 24 Consiglieri su 35.
A seguito dell’accordo tra i vari gruppi consiliari, l’Assemblea è stata riconvocata per venerdì 5 luglio prossimo.
Il Consigliere dell’UV, Ego Perron, aveva proposto il nominativo di Emily Rini, Presidente del Consiglio uscente, in segno di continuità rispetto alla Legislatura precedente.
Sono quindi intervenuti i Consiglieri Laurent Viérin, Alberto Bertin, Raimondo Donzel, Stefano Ferrero, Luigi Bertschy, Patrizia Morelli, Stefano Borrello, Ego Perron.
Per il Consigliere dell’UVP, Laurent Viérin, «le elezioni in Valle d'Aosta hanno visto, in questa tornata elettorale, un profondo cambiamento del quadro politico e degli equilibri nella nostra Regione con una maggioranza che esce nettamente ridimensionata dalle urne. Durante la campagna elettorale, abbiamo assistito ad atteggiamenti che abbiamo denunciato e che fanno percepire molto bene il modo di interpretare la politica di chi incarna oggi il potere in Valle d'Aosta, in un clima generale di intimidazione che ci preoccupa e ci indigna. E sono questi gli aspetti peggiori del momento politico valdostano che stiamo affrontando, al di la delle inchieste giudiziarie. Ed è in questo clima e in questo contesto che ci troviamo oggi ad eleggere il Presidente del Consiglio Valle. E’ questo sistema che noi combatteremo, anche in quest'aula, chiedendo in particolare proprio al Presidente del Consiglio Valle, quale rappresentante, arbitro e garante della massima Istituzione della nostra Regione, ma anche all'Ufficio di Presidenza tutto, di garantire imparzialità, da un lato, e di essere vigili ed attenti, dall'altro, a tutto ciò che è equilibrio istituzionale e rispetto di questa Assemblea. Il Presidente del Consiglio sarà chiamato a rappresentare con imparzialità l'attività di questa Assemblea in una Legislatura che dovrà affrontare importanti riforme, partendo da quella dello Statuto, con tra le altre cose, la riduzione dei Consiglieri e Assessori regionali o quella della riforma della legge elettorale per le elezioni regionali e comunali o la revisione e riduzione dei costi della politica. Nella speranza che il Presidente del Consiglio, espressione di questa maggioranza risicata, 18 a 17, ma che dovrà rappresentare tutti gli eletti, possa dimostrare queste caratteristiche e qualità, che reputiamo fondamentali, noi non contribuiremo alla sua elezione a questo ruolo, proprio per sottolineare la nostra posizione di attesa.»
Il Consigliere Alberto Bertin (Alpe) ha ricordato che «in Valle d’Aosta, le cose stanno cambiando rapidamente, siamo di fronte a una situazione diversa e al contempo difficile. Una fase storica si è chiusa, inoltre un fenomeno nuovo come le infiltrazioni mafiose sul nostro territorio rischia di condizionare il futuro della regione. In questa fase noi crediamo che vi sia la necessità di ridare centralità al Consiglio, passando da un ruolo di controllo a un ruolo di maggiore indirizzo politico. Un nuovo rapporto tra i cittadini e il Consiglio deve essere instaurato e occorre dare maggiore trasparenza all’azione dello stesso.»
Per il Consigliere Raimondo Donzel (PD-Sinistra VdA), «l’era delle decisioni unilaterali è finita, inizia il tempo di un confronto più serrato e più puntuale. Solo per 229 voti, la responsabilità di governo compete all’Union Valdôtaine e alla Stella Alpina. Le scelte di carattere più istituzionale avrebbero meritato un confronto con le forze di opposizione, al fine di chiarire la mission del Presidente, il cui ruolo è quello di garantire la rappresentatività di tutto il Consiglio. Questo confronto è mancato, mancato soprattutto nel merito rispetto ai compiti e alle riforme del Consiglio regionale che il Presidente può promuovere e garantire; ma non si può imporre un Presidente dell’Assemblea come le forze di maggioranza hanno fatto. Oggi, vi assumete la responsabilità di avere sfidato il regolamento, secondo il quale per l’elezione del Presidente del Consiglio è necessaria la presenza di 24 Consiglieri. Oggi, noi non parteciperemo al voto.»
Il Consigliere Stefano Ferrero (M5S): «Ci chiediamo il perché non sia stato concordato con la minoranza il nominativo del Presidente del Consiglio: è una scelta di arroganza e di superficialità; la maggioranza si assume la grande responsabilità di sbattere in faccia la porta di un dialogo non scontato ma che era possibile. Doveva prevalere il buon senso di guardare al di fuori del Palazzo, invece c’è un atteggiamento di chiusura che compromette il possibile futuro dialogo su obiettivi specifici. E’ stata adottata una spartizione di poltrone degna della peggiore partitocrazia romana che la maggioranza critica a parole ma copia con atti. Perché non dare un segnale reale di cambiamento? Vi invitiamo a riflettere e riconsiderare questa decisione, tenendo conto del risultato delle urne, per principi di serietà, rispetto e equilibrio, perché dobbiamo trovarci in quest’Aula non in 18 ma in 35, con una coscienza comune per consentire un lavoro veramente efficace.»
Le Conseiller de l’UVP, Luigi Bertschy, a annoncé que «notre groupe va abandonner cette salle. Nous ne demandons pas de places de pouvoir, mais nous n’acceptons pas que cette Législature commence sous le signe d’un manque de dialogue.»
Per Patrizia Morelli (Alpe), «il copione non cambia nonostante il risultato elettorale e la situazione economica e finanziaria. Encore une fois, nous avons appris à la dernière minute, la décision prise par la majorité de proposer à cette Assemblée Madame Rini. Rien de personnel, mais encore une fois nous n’avons pas apprécié la méthode, même si elle ne nous étonne plus : nous sommes accoutumés. Mais, en considération du résultat des élections, nous avions espéré que le parcours soit différent. La Vallée d’Aoste n’est pas l’Union Valdôtaine ; la Vallée d’Aoste est une région composée d’une pluralité de forces politiques qui ont le droit de faire valoir leurs idées et leurs programmes. Il aurait été sage et opportun d’avoir un minimum de dialogue, surtout sur la fonction du Président du Conseil qui doit être le garant de l’Assemblée. Notre réponse à cette proposition est celle d’abandonner cette séance. Nous le faisons avec un grand regret.»
Il Consigliere Stefano Borrello (SA) ha dichiarato: «Non mi permetterei mai di abbandonare il Parlamento di questa Regione, sono imbarazzato e sorpreso da questo atteggiamento che non permette un dialogo politico e che giudichiamo inopportuno. Non lo condividiamo, noi facciamo una politica partecipativa e intendiamo governare.»
Il Consigliere Ego Perron (UV): «Oggi prendiamo atto di un precedente che questa assemblea non ha mai conosciuto e che porta ad una dilazione dei tempi di avvio di questa Legislatura. Non c’è un organismo funzionante che possa assumersi da subito le responsabilità. La Valle d’Aosta non ha bisogno di questo, ha bisogno di una classe politica che si assuma le proprie responsabilità. Un atto che condanniamo. Chiedo la convocazione di una Conferenza dei capigruppo al fine di decidere la data di convocazione del prossimo Consiglio.»
I lavori sono conclusi.
SC