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Communiqué n° 154 de 27 mars 2013

Interrogazione e interpellanza sulla chiusura della Comunità per disabili psichici di Donnas

Adunanza del Consiglio regionale

I Consiglieri Luciano Caveri (Uvp) e Carmela Fontana (PD) hanno presentato rispettivamente un'interrogazione e un'interpellanza per conoscere i motivi della chiusura della Comunità per disabili psichici di Donnas e le eventuali soluzioni alternative e gli interventi per garantire cure e assistenza.

In particolare, il Consigliere Caveri ha anche voluto sapere qual è il disegno complessivo in questo particolare settore socio-sanitario, mentre la Consigliera Fontana ha voluto inoltre conoscere quali sono gli intendimenti della Regione e dell'Azienda Usl circa le strutture e i servizi attualmente erogati ai cittadini valdostani e, in particolare, se sono previsti a breve chiusure e/o ridimensionamenti di altri servizi erogati dall'Usl.

Il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, ha risposto che la chiusura della Comunità per disabili psichici di Donnas è avvenuta per motivi strettamente amministrativi e comporta, momentaneamente, una lieve riduzione della offerta di servizi di n. 8 posti. Gli utenti di Donnas, ha aggiunto Rollandin, hanno trovato risposta al loro fabbisogno presso altre strutture regolarmente accreditate e ubicate nell'ambito della Regione. Per quanto riguarda il quadro generale, il Presidente Rollandin ha fatto presente che in ambito regionale operano diverse strutture a copertura del fabbisogno: due comunità terapeutiche per complessivi 40 posti autorizzati, a Sarre e a Châtillon; due Centri Diurni per complessivi 40 posti autorizzati, ad Aosta e a Saint-Vincent; due Gruppi appartamenti, uno ad Aosta e l'altro a Pontey per complessivi 18 posti autorizzati; tre Comunità alloggio per complessivi 16 posti autorizzati, a Sarre, a Châtillon e a Charvensod. Inoltre, è attiva, a Brusson, anche una struttura polivalente denominata "La Casa per la salute della mente".
Riguardo agli intendimenti, Rollandin ha detto che per il futuro immediato l'Amministrazione regionale e l'Azienda Usl stanno considerando la ridefinizione dei fabbisogni che, pur mantenendosi in termini di numero complessivo di "posti residenziali", diverranno più "snelli" e soprattutto maggiormente differenziati rispetto ai bisogni che in quest'area sono in continuo mutamento. La soluzione ponte sarà di utilizzare la struttura alloggi di Pontey.

Nella replica, la Consigliera Fontana si è detta abbastanza dispiaciuta perché vengono meno dei servizi che funzionavano, con personale specializzato ed esperto.  La Consigliera ha quindi aggiunto che si mette sempre in secondo piano la persona e che prima di chiudere le strutture bisognava risolvere altre problematiche.

Il Consigliere Caveri ha preso atto della risposta e della volontà dell'Amministrazione di superare la problematica. Ha sottolineato, inoltre, che il radicamento non è una questione banale e che per questa tipologia di pazienti lo spostamento potrebbe provocare degli scompensi.

PL