Info Conseil
Communiqué n° 88 de 20 février 2013
Interpellanza su eventuale costituzione in giudizio della Regione a seguito del processo "Tempus Venit"
Adunanza del Consiglio regionale del 20 febbraio 2013
In particolare, il Consigliere Alberto Bertin ha ricordato le condanne del Gup di Torino a seguito del processo 'Tempus Venit' relativamente ai tentativi di estorsione, legati ad ambienti della 'ndrangheta, verificatisi in Valle d'Aosta. Il Consigliere, quindi, ha voluto sapere se si ritiene che, a seguito della condanna, la Regione autonoma Valle d'Aosta abbia subito un danno all'immagine correlato al clamore mediatico della vicenda, che risulta evidenziare la presenza sul territorio regionale di organizzazioni legate al crimine organizzato e al malaffare; se si intende agire in giudizio nelle sedi opportune per il risarcimento del danno all'immagine.
Il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, precisato che la sentenza del Gup di Torino è di primo grado, quindi non definitiva, ha risposto che si tratta di una condanna per favoreggiamento per cui è stata esclusa l'aggravante del metodo mafioso. Trattandosi di un reato di tipo comune, non si ritiene che la Regione abbia subito un danno all'immagine correlato ai fatti che hanno portato alla sentenza, in quanto la condotta, così come accertata, non può avere leso quale conseguenza immediata e diretta l'immagine, il decoro o la reputazione della Regione autonoma Valle d'Aosta, che peraltro non è stata individuata quale persona offesa nel procedimento penale in questione. Ha quindi ricordato che il danno all'immagine, così come il danno patrimoniale, deve essere conseguenza immediata e diretta della condotta lesiva e l'onere della prova è in capo al soggetto che si ritiene danneggiato: allo stato attuale pertanto non ritiene che vi siano le condizioni per un'azione in giudizio.
Nella replica, il Consigliere Bertin ha detto che la sentenza in questione applica l'aggravante del vincolo di natura mafiosa per persona operante in Valle, quindi per la prima volta in Valle d'Aosta c'è stata una sentenza per mafia: è un fatto clamoroso, per troppo tempo si è sottovalutata la presenza dell'organizzazione criminale calabrese. Per il Consigliere Bertin, la nostra regione deve essere pronta a rispondere a questa inquietante realtà: bisogna costituirsi parte civile contro la 'ndrangheta per danno all'immagine, come hanno fatto diversi Enti locali in altre regioni (e sono stati risarciti). Il Consigliere ha quindi evidenziato che bisogna dare un segnale chiaro e forte alle organizzazioni criminali mafiose, in particolare alla 'ndrangheta, e non bisogna avere tentennamenti e immotivati motivi di prudenza. Per Bertin, costituirsi parte civile contro la 'ndrangheta è un segnale che si deve dare, mentre il Presidente della Regione continua a nascondersi dietro a questioni tecnico-giuridiche su di una questione che è innanzitutto, se non essenzialmente, di volontà politica. Il Consigliere ha quindi ritenuto grave che la Regione non voglia costituirsi parte civile contro la 'ndrangheta.
MM