Info Conseil

Communiqué n° 583 de 21 novembre 2012

Approvata una risoluzione sulla gestione dei rifiuti

Adunanza del Consiglio regionale: conclusi i lavori


In chiusura di lavori, il Consiglio regionale ha discusso due risoluzioni sul sistema di gestione dei rifiuti, una presentata dalle forze di maggioranza regionale (Union Valdôtaine, Stella Alpina, Fédération Autonomiste e Popolo della Libertà) e una dall'opposizione (Alpe e Partito Democratico). Le risoluzioni scaturiscono dal referendum propositivo del 18 novembre 2012 che ha determinato una modifica della legge regionale n. 31 del 2007, introducendo il divieto del trattamento a caldo per la gestione dei rifiuti in Valle d'Aosta.

Con 25 voti a favore e 8 contrari (Alpe e PD), l'Assemblea ha approvato l'impegno della maggioranza regionale a istituire una Commissione consiliare speciale, composta da 7 Consiglieri regionali, di cui 2 espressi dalla minoranza, con l'incarico di rideterminare gli indirizzi programmatici del sistema di gestione dei rifiuti, verificando la fattibilità delle proposte elaborate alla luce della normativa vigente. La  Commissione, che sarà nominata nel corso della prima seduta utile del Consiglio Valle, dovrà rimettere al Presidente del Consiglio, entro il mese di marzo 2013, una relazione conclusiva del proprio operato.

L'iniziativa dell'opposizione era invece volta a costituire entro 15 giorni un tavolo di confronto e di lavoro composto da rappresentanti della Regione e del Consiglio Valle, degli Enti locali, del Comitato promotore del referendum del 18 novembre, dell'Arpa oltre che da tecnici esperti di organizzazione delle raccolte, con l'incarico di individuare le priorità da sottoporre al Consiglio Valle entro sessanta giorni per la messa in opera di una politica di smaltimento che prescinda dai trattamenti a caldo.

Il Consigliere di Alpe, Roberto Louvin, ha illustrato la risoluzione dei gruppi di minoranza, evidenziando che «per la prima volta nella storia d'Italia il popolo ha assunto la funzione di legislatore, esprimendo la sua precisa e diretta volontà. Si tratta di un fattore fortissimo di specialità, proprio di quella autonomia che oggi alcuni ci contestano, ritenendo che abbia perso originalità e presupposti. La risoluzione che presentiamo guarda in positivo al futuro: occorre partire dalla sospensione immediata dell'iter di costruzione dell'impianto di piro-gassificazione, preparandosi subito a far crescere la quota di raccolta differenziata, preparandosi al trattamento della quota umida. Per quanto consideriamo essere stato un gravissimo errore politico da parte di tutti i partiti della maggioranza, avere invitato il popolo valdostano a disertare le urne, vi chiediamo ora di pensare in positivo e di guardare come noi con fiducia alle grandi prospettive che questo voto ha aperto. È un'occasione per un radicale e convinto cambiamento in linea con i tempi del nostro stile di vita, in funzione di un'economia produttiva e familiare fatta di maggiore sobrietà, puntando a un sistema d'eccellenza in linea con le prospettive indicate dall'Unione europea. Mettiamoci tutti al lavoro.»

Il Capogruppo dell'Union Valdôtaine, Diego Empereur, ha presentato i contenuti della risoluzione proposta dalle forze di maggioranza: «L'esito del referendum determina una sostanziale modifica del quadro normativo regionale e dello scenario di gestione dei rifiuti. Scenario che nella nostra regione era stato individuato dopo anni di studi, tenuto conto di una serie di condizioni: il principio di autosufficienza e prossimità, la progressiva chiusura della discarica regionale di Brissogne, il rispetto di criteri di economicità, efficienza ed efficacia, la tutela della salute e dell'ambiente. Per noi la corretta gestione dell'intero ciclo dei rifiuti rimane comunque sempre una priorità di questa regione. Per avviare nuove procedure amministrative si rende necessario ridefinire gli indirizzi programmatici e di pianificazione del sistema di gestione dei rifiuti in un ampio confronto con la società valdostana. Noi proponiamo di farlo nell'ambito di una Commissione consiliare speciale che sia rappresentativa sia delle forze politiche di maggioranza sia di quelle di minoranza.»

Nel dibattito sono intervenuti i Consiglieri Donzel, Salzone, Chatrian, Lattanzi, Bertin, Morelli, Rigo, l'Assessore all'ambiente e il Presidente della Regione.

Per il Consigliere del PD, Raimondo Donzel, «il popolo ha  confermato la sua volontà di essere un popolo autonomista partecipando a un referendum propositivo frutto dello Statuto speciale. Il successo del sì impone subito una strategia condivisa con quanti hanno proposto uno scenario alternativo, che è concreto e fattibile. La risoluzione di maggioranza è irricevibile perché di fatto lascia fuori il Comitato promotore del referendum e parla il solito politichese, indicando una Commissione composta da Consiglieri regionali che dovrebbe elaborare una relazione per marzo 2013. La campagna elettorale è finita ed è l'ora di mettersi attorno ad un tavolo tecnico per la realizzazione di quello che oltre 50 mila cittadini hanno chiesto: che si rafforzino le politiche di riduzione dei rifiuti, che si proceda ad una raccolta differenziata spinta e che si vada verso il trattamento a freddo. I cittadini chiedono di poter partecipare, di essere parte attiva della politica. La maggioranza non sia sorda a questo appello

Il Capogruppo di Stella Alpina, Francesco Salzone, ha detto che «i toni e gli argomenti difficili della campagna referendaria non hanno consentito un dialogo sereno. Noi partiamo da un dato inconfutabile: dopo anni di studio, la maggioranza regionale e il PD avevano scelto un sistema, che poi è stato rigettato. Oggi siamo di fronte ad una volontà popolare e ne prendiamo atto: non intendiamo in alcun modo ostacolare ciò che è diventato legge e vogliamo rispettare tutti, senza nascondere tuttavia le difficoltà cui andremo incontro. Sarà quindi necessario coinvolgere attraverso una Commissione speciale i Comitati promotori, gli esperti che hanno lavorato per offrire uno scenario alternativo con l'intento di arrivare ad una definizione che possa calmierare le tensioni nate.»

Per il Vicepresidente del Consiglio, Albert Chatrian (Alpe), «dobbiamo oggi affrontare due temi principali, prendendo il toro per le corna, perché sono i valdostani che hanno deciso: il primo è il discorso amministrativo, sospendendo l'appalto per la costruzione dell'impianto, l'altro è l'apertura del confronto ad almeno i componenti il Comitato promotore del referendum. Non dobbiamo fare i sordi e possiamo mettere mano a queste risoluzioni cercando un equilibrio tra le due proposte per offrire sin da subito delle soluzioni. Non dobbiamo fare melina, ma fare fronte in modo concreto a quello che i cittadini hanno esplicitato in maniera inequivocabile.»

Per il Capogruppo del Popolo della Libertà, Massimo Lattanzi, «la proposta della minoranza è quella di mettere insieme un carrozzone, composto da più di trenta persone, entro quindici giorni: una soluzione che non ci convince. Noi, invece, diamo una risposta istituzionale nel rispetto di questo Consiglio: la costituzione di una Commissione composta da Consiglieri di maggioranza e di minoranza che svisceri il problema sentendo tutti i soggetti interessati. Non crediamo che in tre mesi si possa risolvere il problema concreto della gestione dei rifiuti, perché bisognerà individuare tutta una serie di azioni tecnico-amministrative che richiederanno molto tempo. Non dobbiamo prenderci in giro e, soprattutto, non dobbiamo prendere in giro i cittadini. Vi invitiamo quindi a ragionare sullo strumento da noi proposto, lavorare seriamente senza tatticismi politici.»

Il Consigliere Alberto Bertin (Alpe) ha sostenuto che «domenica 18 novembre i valdostani, che sono i titolari della sovranità, hanno deciso. Oggi, la maggioranza regionale deve soltanto adeguarsi. La percentuale di raccolta differenziata supera di poco il 40 per cento ed è ben lontana dai limiti di legge del 65 per cento entro il 2012. Dobbiamo raccogliere l'umido e reimpostare la politica di questa maggioranza, che si è concentrata solo sul trattamento a caldo, trascurando tutto il sistema integrato di gestione dei rifiuti. Dobbiamo ripartire dall'inizio. Perché questo si trasformi in un'opportunità è necessario coinvolgere i cittadini: la gestione corretta dei rifiuti necessita di questa collaborazione, implicando in primis i promotori del referendum. La risoluzione della maggioranza è inaccettabile perché non prende in considerazione il risultato del 18 novembre. Non possiamo far finta e non fare niente.»»

La Capogruppo di Alpe, Patrizia Morelli, ha «stigmatizzato la decisione della maggioranza per aver fatto una campagna massiccia per l'astensione, delegittimando uno straordinario strumento di democrazia diretta che la Valle d'Aosta è l'unica regine a possedere. Un comportamento che i valdostani hanno respinto con fermezza. L'invito all'astensione è stato utilizzato strumentalmente per impedire ai promotori di raggiungere il quorum: sapendo che il confronto nel merito sarebbe stato perdente si è giocata la carta meschina dell'astensione. Noi presenteremo una proposta di legge per rivedere il quorum del referendum. Ci duole constatare che ancora la maggioranza continui pervicacemente a non considerare le istanze dei cittadini e ignori la mano tesa dei promotori a lavorare insieme. Lancio un appello al Consiglio: diamo una risposta dignitosa a quanto richiesto dai cittadini.»

Per il Consigliere Gianni Rigo (PD) «la disputa tra le forze politiche su questo tema non è dignitosa del nostro Consiglio. Faccio appello all'autorevolezza del Presidente della Regione per cercare di trovare un punto di equilibrio tra le due proposte, affinché si attivi un nuovo strumento che è quello del confronto tecnico-politico al fine di dare risposte concrete alle aspettative che i valdostani hanno indicato il 18 novembre.»

L'Assessore al territorio e ambiente, Manuela Zublena, ha affermato che «il quadro normativo, con il referendum del 18 novembre, è cambiato. Oggi, dobbiamo ricomporre in modo organico e coerente con le normative vigenti le diverse posizioni espresse dai cittadini: tutte le componenti devono essere sentite per definire in modo chiaro questi nuovi indirizzi. Questo richiede un ampio confronto: non bisogna trascurare nessuna componente della società. La Commissione consiliare speciale ha questo ruolo: deve guidare queste componenti, ricomporre il quadro e definire gli obiettivi. Il tavolo che proponete è limitativo e ripropone, di fatto e in maniera ridotta, la composizione dell'Osservatorio regionale dei rifiuti. Noi siamo andati oltre, offrendo uno strumento più snello, più veloce e che può essere in grado di fare una sintesi delle istanze che sono pervenute dalla popolazione valdostana.»

Per il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, «la proposta dell'opposizione è un'aberrazione giuridica, un pasticcio che non esiste. Soltanto la Commissione consiliare ha gli strumenti giuridici per lavorare e per ascoltare le proposte di tutte le associazioni e della cittadinanza. Noi abbiamo rispetto per il responso popolare, ma voglio sottolineare due cose: la prima è che, come forze di maggioranza, abbiamo difeso con coerenza una scelta sulla gestione dei rifiuti che veniva da quest'aula; la seconda è che di fatto non esiste, nel voto referendario, la proposta alternativa a questa gestione. Se questa ci fosse stata, oggi non saremmo qui a discutere su cosa fare: di fatto, il referendum è stato abrogativo e non propositivo. Quindi dobbiamo reimpostare le modalità di gestione. La Commissione consiliare è l'unica via seria e percorribile - e da un punto di vista regolamentare ineccepibile -, che può indicare una soluzione, senza dimenticare nessuno e rispettando le posizioni di tutti.»

La prossima adunanza del Consiglio si terrà mercoledì 5 e giovedì 6 dicembre 2012.


SC