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Communiqué n° 562 de 13 novembre 2012

Relazione del Presidente della seconda Commissione sulle leggi di bilancio 2013-2015

Adunanza del Consiglio regionale


L'Assemblea regionale ha iniziato nel pomeriggio di oggi, martedì 13 novembre 2012, l'esame congiunto dei disegni di legge relativi alla finanziaria regionale e al bilancio di previsione per il triennio 2013-2015 nonché delle disposizioni per l'adeguamento del bilancio 2012 agli obiettivi di contenimento della finanza pubblica. Il Presidente della seconda Commissione, Andrea Rosset (UV), relatore dei tre provvedimenti, ne ha illustrato i contenuti.

Il documento contabile regionale per il triennio 2013-2015 pareggia, al netto delle partite di giro e delle contabilità speciali, nell'importo complessivo di 1.420 milioni di euro per l'anno 2013, 1.390 milioni per il 2014 e 1.360 milioni nel 2015.

«Siamo di fronte ad una manovra che sconta le conseguenze derivanti da una finanziaria dello Stato - ha detto il Consigliere Rosset -. Tuttavia, possiamo ancora disporre di un bilancio che si rivela l'asse portante della progettualità politica in grado di produrre effetti grazie ai robusti provvedimenti anticrisi, ma anche in grado di porre grande attenzione agli investimenti nei settori strategici. La finanziaria garantisce prospettive future con investimenti nei settori chiave dello sviluppo economico, nelle politiche del lavoro, rispetto alle quali assume rilevanza centrale proprio il Piano triennale, ma offre anche certezza di risorse al comparto della finanza locale (anche se gli enti locali contribuiranno al contenimento della spesa). Significativa è l'attenzione rivolta all'istruzione, alle politiche sociali, alla salute e alle politiche della persona

«Il crescendo di tagli imposto al nostro bilancio con atteggiamenti invasivi gravissimi della nostra autonomia speciale non stupisce: la specialità è ormai da anni nel mirino di gelosie che sono solo la punta di un iceberg di un'acredine verso modelli di regionalismo più avanzato che stridono con la decadenza italiana - ha aggiunto Rosset -.  Tutto questo, purtroppo, coincide con un periodo di profonda antipolitica, che investe noi stessi e l'istituzione che rappresentiamo. In crisi è la democrazia rappresentativa: il contrarsi delle risorse a disposizione della comunità implica un confronto vero e partecipato su come allocare le risorse e su dove si devono operare le economie. Oggi c'è in atto un cambiamento che impone, anche per la Valle d'Aosta, di trovare un modello efficace e valido per conciliare le nostre esigenze con la nostra logica federalista; questo è un cambiamento di sistema che comporta un riposizionamento strutturale della finanza regionale e il conseguente riorientamento delle politiche e delle azioni. Vi è la consapevolezza che si tratta anche di un cambiamento culturale, che coinvolge tutte le istituzioni e l'intera società e che richiede a tutte le componenti della società civile una partecipazione responsabile agli sforzi che la Valle d'Aosta sta affrontando per riprendere il sentiero della crescita

«Salvaguardare e rafforzare l'autonomia finanziaria della Valle d'Aosta - ha commentato Rosset - richiede innanzitutto la rigorosa difesa dell'assetto statutario, contrastando con gli opportuni strumenti le decisioni che ormai caratterizzano la filosofia dei tecnici del Governo Monti con una logica accentratrice contraria a tutti i princìpi autonomisti e federalisti su cui dovrebbe poggiare saldamente ogni azione di Governo

Il Presidente della seconda Commissione ha quindi esposto le cifre del bilancio. Per il 2013, il totale della spesa corrente e per investimenti è pari a 1.373,7 milioni di euro, di cui l'81,75 per cento destinato alla parte corrente e il 18,25 per cento agli investimenti (250,7 milioni di euro). Nella spesa corrente è ricompreso il concorso della Regione al riequilibrio della finanza pubblica: 103,56 milioni di euro (7,29 per cento). Oltre la metà del bilancio regionale è dedicato alle spese per il personale (18,05%), la sanità (19,79%) e la finanza locale (16,84%). Per quest'ultima voce, le risorse sono così suddivise: 95,17 milioni di trasferimenti senza vincolo, 128 milioni di trasferimenti con vincolo agli investimenti, 11,43 milioni di euro per il Programma Fospi.

Le risorse per lo sviluppo economico regionale rappresentano il 7,53 per cento del bilancio, di cui 4,8 milioni di euro a sostegno delle attività turistico ricettive, 9,5 milioni per l'organizzazione turistica e 1,4 milioni per lo sviluppo alpinistico ed escursionistico. Per l'industria e l'artigianato, 3 milioni di euro contribuiranno al sostegno degli investimenti produttivi, mentre nell'ambito dell'energia sono previsti interventi per 3,1 milioni di euro. Sulle politiche del lavoro e della formazione professionale il Piano triennale viene finanziato con 6 milioni di euro, mentre 4,15 milioni sono destinati alla Fondazione per la formazione professionale turistica e 5 milioni per la formazione professionale agricola. Per i programmi europei sono stanziati 40,9 milioni di euro: 13,1 per il Programma Occupazione, 11,1 milioni per la Competitività, 8,3 milioni per lo Sviluppo rurale, 2,4 milioni per la Cooperazione territoriale e 5,8 milioni per il Fondo aree sottoutilizzate (Fas).

Al governo del territorio è destinato il 3,58 per cento delle risorse del bilancio, che consentono interventi in materia di tutela dai rischi naturali e di protezione civile nonché di gestione dei rifiuti e di ambiente. Il finanziamento per l'agricoltura è pari al 2,37 per cento: per le politiche di sviluppo rurale sono assegnati 20,67 milioni di euro, per la zootecnia 9,53 milioni. Le infrastrutture per mobilità e rete costituiscono il 2,52 del bilancio: la gestione della viabilità assorbe quasi 12 milioni di euro, i servizi di trasporto pubblico di linea 14,3 milioni. Per la cultura e lo sport (1,95 % del bilancio), 11,5 milioni di euro sono destinati ai beni culturali mentre 2,27 milioni agli interventi per lo sport e 800 mila euro alle infrastrutture sportive. Le politiche sociali (1,93% del bilancio) sono determinate principalmente dalle provvidenze a favore di invalidi, ciechi e sordomuti (27,79 milioni): questo dato non tiene conto del fatto che il fondo politiche sociali è confluito nell'ambito della finanza locale. L'istruzione primaria e secondaria rappresenta l'1,43 per cento del bilancio, l'istruzione universitaria l'1,15 per cento.


SC