Info Conseil
Communiqué n° 561 de 13 novembre 2012
Respinta una proposta di legge sulla rappresentanza di genere
Adunanza del Consiglio regionale
Il Consiglio ha respinto, con 24 voti contrari e 8 a favore (Alpe e PD), la proposta di legge del Partito Democratico in materia di rappresentanza di genere.
L'iniziativa legislativa, che è stata illustrata dalla Consigliera capogruppo del PD, Carmela Fontana, intendeva apportare delle modifiche alla legge regionale n. 3/1993 riguardante le norme per l'elezione del Consiglio regionale della Valle d'Aosta. «Con una maggiore partecipazione delle donne, la politica sarebbe migliore - ha detto la Consigliera Fontana -. Anche in Valle d'Aosta la percentuale di presenza femminile nelle Istituzioni non è confortante. La composizione del Consiglio e della Giunta è in linea con la media nazionale (11 per cento circa); nei Comuni, le cariche di vertice sono assunte prevalentemente da uomini: 85 per cento contro il 15 per cento di sindaci e vicesindaci donne. Nelle Giunte comunali, le donne rappresentano in media il 17 per cento, mentre nei Consigli la percentuale di elette arriva al 27 per cento. Tale dato è comunque molto al di sotto della percentuale di donne sul totale della popolazione (oltre il 50 per cento). C'è un chiaro problema di cultura politica e anche di regole. Abbiamo quindi voluto proporre la modifica, nella legge regionale in materia di elezione del Consiglio regionale, della quota di rappresentanza di genere, aumentandola al 50 per cento. Inoltre, per quanto riguarda l'espressione delle preferenze, si voleva disporre che, nel caso in cui si indichi più di una preferenza, dovessero essere obbligatoriamente votati candidati di entrambi i generi. Ci rammarichiamo che la maggioranza non abbia voluto cogliere questa opportunità per aumentare il livello di democrazia, avviare una reale trasformazione delle istituzioni e arricchire il dibattito politico.»
La Cheffe de groupe de Alpe, Patrizia Morelli, a souligné «la difficulté de donner force aux voix des femmes dans les Institutions. La seule possibilité est celle de modifier les lois électorales. Prétendre, comme certains partis conservateurs le font, que la parité ne doit être atteinte que par un lent processus de maturation culturelle est un prétexte et un piège dans lequel même beaucoup de femmes se font prendre. Nous regrettons que la majorité ne suive pas la proposition présentée car c'était une occasion de donner un signal de modernité dans notre région et de combler un déficit démocratique. Nous sommes favorables à cette initiative et nous voterons en sa faveur.»
Il Presidente della prima Commissione, Alberto Zucchi (PdL), ha evidenziato che «la posizione della maggioranza non è stata di chiusura, bensì di non condivisione di un principio: come maggioranza, riteniamo infatti che l'impianto della norma approvata nel 2007 sia largamente garantista in quanto vi è già la possibilità di esprimere un'ampia presenza femminile grazie alla percentuale inserita. Riguardo poi al voler imporre la preferenza per il genere femminile, formuliamo un rilievo di tipo costituzionale: imporre la preferenza per il genere femminile pone seri alla libertà dell'elettore nell'espressione del proprio voto. Non c'è bisogno di cambiare le regole, occorre migliorare la cultura della partecipazione. Come maggioranza, abbiamo dimostrato con i fatti di valorizzare la capacità delle donne eleggendo la Consigliera Rini a Presidente dell'Assemblea.»
SC