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Communiqué n° 535 de 24 octobre 2012
Respinta una mozione su linee guida nelle procedure di aggiudicazione di opere pubbliche
Adunanza del Consiglio regionale
Il Consiglio regionale ha respinto, con 21 voti contrari, due astensioni (PD) e 5 voti a favore, una mozione del gruppo Alpe riguardante l'elaborazione di linee guida per il rispetto del Codice dei contratti nelle procedure di aggiudicazione di opere pubbliche.
L'iniziativa è stata illustrata dal Vicepresidente del Consiglio regionale, Albert Chatrian (Alpe), che ha richiamato «i principi che dovrebbero ispirare le pubbliche amministrazioni nell'aggiudicazione di lavori pubblici: l'economicità e la correttezza, la libera concorrenza, la parità di trattamento, la non discriminazione, la trasparenza e la pubblicità. Dai dati relativi alle modalità di aggiudicazione adottate dalle strutture regionali competenti in materia di opere pubbliche tra il 1° gennaio 2011 e il 31 dicembre 2012, risulta che su 381 procedure di affidamento di lavori (per un importo complessivo di circa 80 milioni di euro), 120 sono state affidate direttamente, 151 con procedure negoziate su invito (per un importo di 22 milioni di euro), mentre solo 21 procedure sono state espletate con il metodo della gara aperta (per una somma di 44 milioni di euro). Anche le società partecipate, quali il Casinò e la Compagnia valdostana delle acque, hanno affidato decine e decine di milioni di euro tramite procedure ristrette. Con la nostra iniziativa intendiamo impegnare la Giunta regionale a elaborare e diffondere presso tutte le stazioni appaltanti, comprese le società partecipate dalla Regione autonoma Valle d'Aosta, linee guida cogenti nonché a riportare a 500 mila euro la soglia oltre la quale non è possibile affidare un appalto senza l'espletamento di una regolare gara competitiva.»
Il Vicepresidente della Regione, Aurelio Marguerettaz, ha rilevato che «per quanto riguarda l'impegno a elaborare linee guida cogenti, di fatto si introdurrebbero delle duplicazioni perché il codice dei contratti individua già tutta una serie di obblighi da rispettare. Il codice contiene già elementi di chiarezza (articoli 3 e 32) e coloro che sono assoggettati a queste norme devono applicarli in maniera puntuale e precisa.»
L'Assessore alle opere pubbliche, Marco Viérin, ha precisato che «le regole sono già definite dall'Unione europea e dallo Stato: noi abbiamo adeguato le nostre normative regionali di volta in volta. Seguendo i principi comunitari di semplificazione, trasparenza, non discriminazione, parità di trattamento e celerità dei procedimenti, abbiamo alzato la soglia a un milione. Evidenzio che la scelta sul tipo di gara e le selezioni sono fatte dalle strutture -e non dalla politica - sulla base delle caratteristiche di qualificazione richieste nel rispetto delle norme in essere. Ricordo inoltre che le competenze attribuite oggi alle Regioni, anche a Statuto speciale, in materia di lavori pubblici non consentono di legiferare in maniera difforme rispetto alla legislazione nazionale e comunitaria. Il mio auspicio è che la Comunità europea e lo Stato, si rendano conto del valore del "kilometro zero" anche per il settore dei lavori pubblici che porterebbe certamente ad avere una situazione di maggiore responsabilizzazione dell'impresa verso la sua comunità, un contributo al mantenimento delle persone sul territorio, un minor impatto sul traffico con benefici nel contenimento dell'inquinamento, oltre alla salvaguardia dei posti di lavoro nella regione.»
Il Consigliere Raimondo Donzel (PD), pur condividendo le preoccupazioni espresse dalla mozione, ha espresso il voto di astensione del suo gruppo: «Non aderiamo al percorso proposto dai colleghi di Alpe perché non riteniamo opportuno bloccare con procedure troppo rigide l'affidamento degli appalti. Tuttavia rileviamo che se siamo d'accordo con la sburocratizzazione, dobbiamo stare attenti a non privilegiare talune aziende piuttosto che altre, elaborando meccanismi che favoriscano la rotazione nell'invito alle gare negoziate delle imprese locali aventi i requisiti.»
Nella replica, il Consigliere Chatrian ha detto che «l'obiettivo di questa mozione era quello di guardare avanti, delineando orizzonti futuri. Siamo stati accusati di voler rovinare le imprese valdostane: non ci stiamo. Così come crediamo sia poco lusinghiero per le imprese valdostane sapere che se ci fossero delle procedure aperte queste non sarebbero in grado di vincere delle gare. La procedura negoziata è una gara solo per pochi e solo su invito, ed è facoltativa. Tutte le imprese, anche quelle mai interpellate, sono d'accordo? Oggi registriamo che per questa maggioranza questa criticità non solo non esiste, ma va bene così.»
SC