Info Conseil
Communiqué n° 489 de 3 octobre 2012
Approvate le modifiche al Piano regionale delle attività estrattive
Adunanza del Consiglio regionale
Le modifiche approvate sono conseguenti all'operazione di verifica triennale, la quale ha evidenziato la necessità di rivedere il Piano al fine di ottimizzare le aree esistenti e di inserirne di nuove, con un orientamento, che va verso la diminuzione dei volumi totali estraibili. Ad oggi, le cave in esercizio sono 35, di cui 5 di inerti, 8 di pietrame, 4 di lose, 13 di marmo e 5 di pietra ornamentale. Nell'elenco delle nuove aree per attività estrattive figurano 24 siti, mentre le cave dismesse e suscettibili di sfruttamento sono venti.
Il Piano è stato illustrato dall'Assessore al territorio e ambiente, Manuela Zublena. «Si tratta di un aggiornamento dello strumento di pianificazione delle attività estrattive. Il Prae vigente è stato approvato dal Consiglio nel 2009 e l'articolo 4 prevede che sia soggetto con cadenza triennale a una verifica per apportare eventuali modificazioni. Dalla valutazione è emersa la necessità di portare alcuni cambiamenti così da ottimizzare la aree esistenti. L'obiettivo è quello di compendiare due esigenze: da un lato garantire la massima tutela dell'ambiente e dall'altra garantire una sostenibilità a questa importante e delicata attività produttiva. Nel complesso la revisione del Prae risponde all'esigenza di garantire un fabbisogno decennale e di dare una distribuzione dei siti di coltivazione più uniforme sul territorio regionale consentendo di ridurre le spese di trasporto e impatti sull'ambiente.»
Nella discussione sono intervenuti i Consiglieri Chatrian e Donzel.
Per il Vicepresidente del Consiglio Valle, Albert Chatrian (Alpe), «l'obiettivo da raggiungere sarà difficile, ma interessante e come tutti gli strumenti pianificatori questo piano andrà tarato, rimodulato, così da ottenere un certo equilibrio nel rispetto dell'ambiente, delle esigenze di chi lavora nel settore e di una certa economicità. In Commissione abbiamo analizzato il documento e ascoltato le diverse associazioni interessate e non, ci sarà un iter nelle prossime settimane in cui i cittadini potranno presentare eventuali osservazioni. La sfida reale inizierà da domani. Un aspetto da tener presente è quello della burocrazia che è molto pesante perché le diverse strutture non dialogano tra di loro: i tempi sono molto lunghi e l'auspicio è che l'assessorato debba intervenire per semplificare le procedure. La sfida è alta e il documento finale dovrà far collimare il rispetto del territorio con le esigenze delle imprese, tenendo al primo posto l'interesse generale e della collettività.»
Il Consigliere Raimondo Donzel (PD) ha affermato che «nutro qualche perplessità sul percorso che ha portato a questo documento. Ci sono dei soggetti, imprese e associazioni ambientaliste, che rappresentano apparentemente degli interessi contrastanti che hanno fatto delle osservazioni critiche molto simili in Commissione. Tutti hanno interesse alla salvaguardia del territorio, anche le stesse imprese. Questo piano non rappresenta i 'desiderata' né del mondo delle imprese né del mondo ambientale. È un primo passo a cui seguiranno delle osservazioni. In questa fase, di fronte al testo presentato in aula e alla volontà dell'assessore di ascoltare le osservazioni, ci asterremo. Vogliamo che ci sia dialogo tra i diversi soggetti, ripristinare il territorio, operando con delle norme che facilitino le estrazioni per risolvere i tempi di apertura dei cantieri.»
PL