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Communiqué n° 404 de 26 juillet 2012

Approvata all'unanimità la disciplina delle attività di vigilanza in zone sismiche

Adunanza del Consiglio regionale

Disciplinare le attività dirette a garantire la tutela dell'incolumità delle persone e dei beni sul territorio regionale, interamente classificato a bassa sismicità, e le modalità per l'esercizio delle funzioni di vigilanza. E' quanto contenuto nell'articolo 1 del disegno di legge in materia di opere e costruzioni in zone sismiche, approvato all'unanimità dal Consiglio regionale nella seduta di oggi, giovedì 26 luglio 2012.

La normativa, che si compone di 17 articoli, ripartisce le competenze tra la Regione (alla quale spetta di stabilire le modalità di applicazione delle norme tecniche e la verifica del loro rispetto oltre che l'individuazione delle infrastrutture sensibili e di interesse strategico per le finalità di protezione civile) e i Comuni (cui competono le attività di gestione connesse al deposito di progetti).

«La determinazione del rischio sismico è un passo chiave per la sua gestione - ha detto il Vicepresidente della terza Commissione, Piero Prola (UV), relatore -: esso può essere ridotto da programmi attivi che migliorano, da un lato, la risposta dell'emergenza e, dall'altro, la conoscenza delle infrastrutture di base e lo stato di conservazione del patrimonio edilizio, la definizione e l'applicazione di norme tecniche per la costruzione in zone sismiche. Questo intervento legislativo permetterà di attivare un percorso di miglioramento effettivo della sicurezza delle persone e dei beni, ma soprattutto una maggiore sicurezza delle infrastrutture di base per una risposta positiva in caso di emergenza. L'Italia è uno dei paesi più giovani e geologicamente attivi: gli eventi dell'Emilia Romagna, regione non considerata dalle carte sismiche ad alto rischio, hanno richiamato l'attenzione sul rischio sismico anche in aree, come quella valdostana, dove i livelli di pericolo sono bassi. E' un bene quindi adattarsi a questa condizione e intervenire in tal senso.»

Nella discussione generale hanno preso la parola i Consiglieri Giuseppe Cerise, Carmela Fontana e l'Assessore alle opere pubbliche.

Il Consigliere di Alpe, Giuseppe Cerise, ha sostenuto che «l'Istituzione deve guardare oltre l'emozione e intervenire effettivamente: ben vengano dunque norme volte a limitare gli effetti che questi eventi calamitosi producono, tutelando la pubblica incolumità, e in grado di garantire la gestione dell'emergenza, senza penalizzare eccessivamente le opere pubbliche.»

La Consigliera del PD, Carmela Fontana, nell'esprimere il voto favorevole del proprio gruppo, ha detto che «si tratta di un disegno di legge positivo, dobbiamo tuttavia porre attenzione anche sui capannoni costruiti in epoche precedenti, magari attraverso una delibera applicativa della legge, proprio per non trovarsi in situazioni analoghe a quelle dell'Abruzzo.»

L'Assessore alle opere pubbliche, difesa del suolo e edilizia residenziale pubblica, Marco Viérin, ha evidenziato che «si tratta di un disegno di legge in cui prevale più l'aspetto tecnico che politico perché influenzato da norme nazionali e sentenze della Corte costituzionale, ma che è il frutto di un importante confronto avuto con i Comuni e i professionisti oltre che con le altre Regioni. Mi preme sottolineare un aspetto particolarmente importante: il testo è fortemente improntato alla responsabilizzazione del progettista e alla semplificazione delle procedure nei confronti dei cittadini con una particolare attenzione per quanto possibile sui centri storici.»



SC