Info Conseil
Communiqué n° 398 de 25 juillet 2012
Approvate all'unanimità le modifiche alle deleghe ai Comuni in materia di tutela del paesaggio
Adunanza del Consiglio regionale
L'Assemblea regionale ha approvato all'unanimità il disegno di legge che modifica la normativa regionale n. 18 del 1994 (Deleghe ai Comuni della Valle d'Aosta di funzioni amministrative in materia di tutela del paesaggio) e altre disposizioni riguardanti lo stesso tema. Le deleghe ai Comuni erano state normate nel 1994 in attuazione della competenza legislativa esclusiva della Valle d'Aosta in materia di tutela del paesaggio, ai sensi dell'art. 2, lett. q) dello Statuto speciale per la Valle d'Aosta, e in relazione alla norma di attuazione che ha trasferito alla Valle d'Aosta le funzioni amministrative esercitate dal Ministero per i beni culturali e ambientali e dagli altri organi centrali e periferici dello Stato in materia di tutela del paesaggio. Sul testo sono stati presentati 1 emendamento dall'Assessore al territorio e ambiente, 4 dai Consiglieri relatori Crétaz e Comé, 9 congiunti dai gruppi Alpe e PD di cui 1 modificato dall'Assessore all'istruzione e cultura. Il Consiglio ha recepito 5 emendamenti dei gruppi di minoranza.
Sono tredici gli articoli che compongono il provvedimento presentato dalla Giunta regionale il 27 giugno scorso e illustrato in aula dal Consigliere Alberto Crétaz (UV), co-relatore insieme al Presidente della terza Commissione, Dario Comé (SA). «Le modifiche che si intendono apportare alla legge regionale del 1994 sono il frutto delle esperienze maturate in fase applicativa dagli uffici tecnici e dai professionisti. Si tratta, quindi, di modificazioni principalmente tecniche che, nelle intenzioni, semplificheranno le incombenze burocratiche sia a carico degli uffici delle Amministrazioni sia, in particolare, a carico dei cittadini e delle imprese. In particolare si pone l'accento sull'ampliamento della casistica degli interventi esclusi totalmente dall'obbligo di autorizzazione (sia regionale sia comunale) e sull'aggiunta di nuovi interventi oltre a quelli già delegati ai Comuni sin dal 1994. Tra i primi si evidenziano il ripristino di opere e strutture esistenti danneggiate da eventi eccezionali, le opere interne agli edifici ad esclusione di quelli classificati "documento" o "monumento", la posa di apparati tecnologici su postazioni esistenti già autorizzate, la sostituzione, per cessata vita tecnica, nello stesso sedime, di supporti, cavi o tubazioni di reti o linee aeree o interrate, l'installazione di sistemi di videosorveglianza o similari, la sostituzione di serramenti su edifici realizzati posteriormente al 1945. Tra gli interventi delegati ai Comuni vi sono il ripristino di strutture crollate o da demolire per motivi di incolumità pubblica, le costruzioni di manufatti totalmente interrati, la posa di elementi di arredo (quali tavoli, sedie, fontanili, giochi per bimbi) su superfici che non superino i cento metri quadrati, le varianti tecniche di opere o infrastrutture pubbliche qualora non superino il 20 per cento della consistenza inizialmente approvata. In capo alla Soprintendenza regionale resteranno, pertanto, tutte le valutazioni delle trasformazioni edilizie e territoriali importanti, così come il potere sanzionatorio in caso di eventuali abusi edilizi.»
Nella discussione generale sono intervenuti i Consiglieri Giuseppe Cerise, Rigo e l'Assessore all'istruzione e cultura.
Il Consigliere di Alpe, Giuseppe Cerise, ha sostenuto di essere «in linea con la scelta di delegare ai Comuni queste funzioni, sia in un'ottica di adesione al principio federalista di sussidiarietà sia per l'intento di semplificare determinate procedure a carico dei cittadini. Abbiamo voluto proporre alcuni emendamenti in un'ottica, a nostro avviso, di miglioramento del testo e di armonizzazione dei contenuti.»
Il Consigliere Gianni Rigo (PD) ha giudicato positivamente l'iniziativa legislativa «sia per l'estensione delle funzioni delegate sia per la semplificazione delle procedure. Il decentramento non si deve tradurre in controlli più superficiali ma comporta l'assunzione di responsabilità da parte degli enti locali in un'ottica di efficacia più diretta.»
L'Assessore all'istruzione e cultura, Laurent Viérin, ha ricordato che «questo disegno di legge, al quale abbiamo lavorato in questi mesi, si inserisce nell'ambito delle nostre azioni concrete volte alla "sburocratizzazione" e semplificazione dell'attività amministrativa, al fine di ridurre i tempi dei procedimenti, a favore dello snellimento dell'iter per ottenere l'autorizzazione delle pratiche progettuali con ricadute positive sull'utenza, sui professionisti ed esperti del settore, sulla comunità in generale e sul tessuto sociale e produttivo della Valle d'Aosta. Abbiamo lavorato conciliando le finalità di tutela del paesaggio, costituito dalla componente naturalistica e da quella storica, con obiettivi attuali di snellimento ma anche di risposte al territorio, in considerazione del momento di congiuntura che viviamo, e con l'obiettivo di favorire la ripresa delle attività economiche sul territorio senza peraltro incidere sulla qualità complessiva degli interventi in oggetto. Da sottolineare, inoltre, che queste disposizioni contribuiranno a rendere più incisivo il principio di sussidiarietà, del quale noi siamo e rimaniamo sostenitori non solo rivendicandoli nei confronti del livello statale, ma applicandoli poi anche a livello regionale.»
Per dichiarazioni di voto hanno preso la parola i Consiglieri Patrizia Morelli (Alpe) e Dario Comé (SA) per esprimere apprezzamento sui contenuti del testo.
SC