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Communiqué n° 300 de 7 juin 2012
Approvato il disegno di legge che modifica la normativa urbanistica e di pianificazione territoriale
Adunanza del Consiglio regionale
L'Assemblea regionale ha ripreso i propri lavori questa mattina, 7 giugno 2012, proseguendo l'esame del disegno di legge che modifica la normativa urbanistica e di pianificazione territoriale della Valle d'Aosta (legge regionale n. 11/1998) e di altre disposizioni in materia di governo del territorio. Il provvedimento, che si compone di quaranta articoli suddivisi in tre capi, è stato approvato, con alcuni emendamenti, con 25 voti a favore, 5 contrari (Alpe) e 3 astensioni (PD).
E' stato inoltre respinto, con 8 voti favorevoli (Alpe e PD) e 25 astenuti, un ordine del giorno, vertente sulla normativa antisismica, presentato dal gruppo Alpe, che intendeva impegnare la Giunta regionale a integrare, nel più breve tempo possibile, il disegno di legge in discussione con la proposta di una disciplina organica delle attività dirette a garantire la tutela delle persone e dei beni sul territorio regionale, attraverso la salvaguardia della stabilità e della sicurezza delle opere e delle costruzioni.
Prima della trattazione, il Consigliere Giuseppe Cerise (Alpe), è intervenuto per una questione pregiudiziale, richiedendo, anche a nome del Partito Democratico, così come già avvenuto nell'ambito delle riunioni della terza Commissione, di rinviare l'esame del disegno di legge di quindici giorni, in modo da poter effettuare ulteriori approfondimenti. Tale richiesta non è stata accolta, avendo ricevuto 8 voti favorevoli (Alpe e PD) e 24 contrari.
Il Vicepresidente della terza Commissione, Piero Prola (UV), nel sottoporre il testo all'Aula, ha ricordato che «i principi ispiratori riguardano la semplificazione burocratica, con forte snellimento degli iter procedurali, e una riduzione dei tempi necessari per lo svolgimento delle attività amministrative, che permetteranno di dare risposte sempre più veloci e certe alle amministrazioni pubbliche e soprattutto ai cittadini.»
«Resta invariato l'impianto generale della norma - ha detto Prola - nonché gli obiettivi di pianificazione del territorio, al fine di permettere di concludere l'iter di adeguamento dei Piani regolatori generali al Piano territoriale paesistico, garantendo a tutti i Comuni le stesse condizioni e procedure. Sulla base della situazione di applicazione della legge per quanto riguarda l'adeguamento dei Piani regolatori generali (PRG), vi sono ad oggi 21 Comuni che hanno concluso l'iter, oltre a 23 Comuni il cui testo di PRG è in esame e 12 Comuni con testo di bozza in predisposizione in affiancamento con la struttura regionale, che sono pertanto avviati all'approvazione finale. Si è ritenuto di introdurre alcuni strumenti volti a incentivare l'accelerazione delle fasi conclusive dell'iter e stimolare i rimanenti Comuni a predisporre la variante.»
Il Consigliere ha poi riferito che «si è provveduto alla riformulazione della disciplina relativa agli ambiti inedificabili (zone umide laghi, frane, inondazioni e valanghe), chiarendo meglio le competenze dei Comuni. Inoltre si alleggeriti i contenuti e le procedure di approvazione dei regolamenti edilizi comunali con l'obiettivo di armonizzare tale strumento su tutto il territorio regionale, così come è resa facoltativa la Commissione edilizia. Nuovi sono i titoli abilitativi, sostituendo la concessione edilizia con il permesso di costruire e la denuncia di inizio attività, al fine di agevolare i procedimenti. Si sottolinea la notevole semplificazione che viene inserita al fine di rimuovere il vincolo monumentale che grava sul centro storico di Aosta, eliminando l'incisiva e pesante tutela che insisteva dal 1983 e semplificando considerevolmente gli impegni amministrativi richiesti al cittadino che intende riqualificare gli immobili. Inoltre, gli interventi definibili quali "opere interne", qualora non vengono alterati lo stato dei luoghi e l'aspetto esteriore degli edifici, non sono da sottoporre ad alcuna autorizzazione ai fini della tutela paesaggistica. Infine, si è limitato l'obbligo di copertura con lose ai centri storici e agli edifici classificati di pregio, lasciando l'opportunità ai Comuni di individuare zone del proprio territorio ove estendere l'obbligo. Per tutte le altre coperture si è prescritto il mantenimento delle tonalità dei colori coerenti con l'edificazione circostante.»
Nella discussione generale, sono intervenuti i Consiglieri Giuseppe Cerise, Dario Comé, Massimo Lattanzi e Carmela Fontana.
Per il Consigliere Giuseppe Cerise (Alpe) «il provvedimento, nei cui confronti abbiamo avuto un approccio propositivo, avrà ricadute importanti sui cittadini, intervenendo con modifiche sostanziali. Il suo iter conferma che la funzione di quest'Aula è semplicemente di ratifica, con la presunzione di infallibilità da parte della maggioranza. I concetti di pragmatismo ed efficienza dovrebbero essere praticati, non sbandierati. Su questo disegno di legge il nostro giudizio è fortemente critico tanto nel metodo che nella sostanza, essendo manifesta l'usurpazione dell'autonomia comunale, con violazione del principio di pari dignità istituzionale. L'unico rilievo positivo è legato alla volontà di sollecitare i Comuni all'approvazione dei Piani regolatori.»
Il Consigliere Dario Comé (SA), presidente della terza Commissione, ha evidenziato che «l'iter è stato concordato tra tutti i Commissari, in modo da giungere all'esame dell'Aula all'inizio del mese di giugno. Per quanto attiene gli Enti locali, abbiamo accolto quasi tutti gli emendamenti proposti dal Cpel. Questo provvedimento coniuga le esigenze di modernità e la valorizzazione del nostro patrimonio, andando nella giusta direzione per lo snellimento delle procedure in materia di edilizia, a tutto vantaggio dei nostri concittadini.»
Il capogruppo del Popolo della Libertà Massimo Lattanzi ha affermato che «si tratta di un provvedimento di grandissima portata, un segnale su una materia di estrema importanza nel rapporto tra cittadini e Amministrazione. E' un atto di chiarezza che ha liberato con tempestività i Comuni da oggettive difficoltà. Meno burocrazia corrisponde a più economia. Il mio gruppo esprime soddisfazione.»
La Consigliera Carmela Fontana, capogruppo del Partito Democratico, ha puntualizzato che «ad alcuni punti positivi si sommano notevoli criticità. Abbiamo chiesto una proroga soltanto per chiarire certi nostri dubbi, non per mettere il bastone tra le ruote alla maggioranza.»
L'Assessore al territorio e ambiente, Manuela Zublena, ha dichiarato che «si tratta di modifiche estremamente migliorative che rispondono a domande giunte da diverse parti. Sono stati introdotti livelli più severi per i Comuni che indugiano nel percorso di adeguamento degli strumenti urbanistici al Piano territoriale paesistico. Questo percorso non è più derogabile, perché è importante garantire un'uniformità nell'uso del territorio, e questo a vantaggio della comunità, garantendo condizioni di parità per tutti i Comuni. Sono stati dati ulteriori spazi di autonomia alle Amministrazioni locali: si pensi alla facoltà di intervenire su Piani urbanistici di dettaglio a iniziativa privata per definire puntualmente gli interessi del Comune, o all'opportunità di maggiore autonomia autorizzativa nella funzione di tutela del paesaggio.»
L'Assessore alle opere pubbliche, difesa del suolo e edilizia residenziale pubblica, Marco Viérin, ha preso la parola per invitare i Consiglieri del gruppo Alpe a ritirare l'ordine del giorno, visto che il nuovo testo di legge regionale in materia di misure antisismiche è stato definito e iscritto all'ordine del giorno della Giunta regionale il 15 giugno prossimo.
Per le dichiarazioni di voto, sono intervenuti il Vicepresidente Albert Chatrian e il Consigliere Giuseppe Cerise per annunciare «un convinto voto contrario» del gruppo Alpe; Piero Prola (UV), Diego Comé (SA), Massimo Lattanzi (PdL) e Leonardo La Torre (FA) hanno ribadito il giudizio positivo della maggioranza, mentre il Consigliere Raimondo Donzel (PD) ha comunicato l'astensione del suo gruppo, «senza alcuna volontà di ostruzionismo.»
In conclusione, il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, ha affermato che «si tratta di una legge di grande impatto, voluta e apprezzata dai Comuni. Le colonne portanti dell'articolato sono l'aver stabilito regole certe, aver introdotto semplificazioni e tempi ben determinati per l'ottenimento di risposte da parte dei cittadini. E' importante aver raggiunto questi risultati, che sono senza ombra di dubbio altamente positivi.»
MM