Info Conseil
Communiqué n° 216 de 18 avril 2012
Interpellanza su piano di attività per l'inserimento lavorativo delle persone con disabilità
Adunanza del Consiglio regionale
Il Consigliere Raimondo Donzel (PD) ha presentato un'interpellanza riguardante la predisposizione di un piano di attività, di concerto con Comuni e Comunità montane, per l'inserimento lavorativo delle persone con disabilità.
Nell'illustrare l'iniziativa, il Consigliere Donzel ha evidenziato «le enormi difficoltà che incontrano i lavoratori invalidi civili non al 100% con il collocamento mirato a trovare un'occupazione e che le erogazioni delle pensioni o degli assegni per coloro che ne hanno diritto sono insufficienti a garantire un'esistenza dignitosa.»
Il Consigliere ha voluto sapere si si intende «verificare che tutti i posti nel pubblico e nel privato riservati alle categorie protette siano regolarmente occupati; predisporre un piano di attività, di concerto con le Comunità montane e con i Comuni, per rispondere anche a questo tipo di emergenza lavorativa.»
Nella risposta, il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, ha detto che «la situazione è costantemente monitorata dal Centro per il diritto al lavoro dei disabili e degli svantaggiati del Dipartimento politiche del lavoro e della formazione. Il Centro riceve dai datori di lavoro le comunicazioni previste per legge, provvede ai relativi controlli, nonché al collocamento obbligatorio dei soggetti iscritti nell'elenco dei disabili mediante la stipulazione con i datori di lavoro di apposite convenzioni. Il Centro inoltre fornisce un servizio mirato e personalizzato di incontro tra domanda e offerta di lavoro e gestisce gli incentivi economici per l'assunzione delle persone in situazione di disagio sociale. Rispetto ai circa 600 iscritti nell'elenco dei disabili, nel 2011 vi sono state 41 assunzioni (tra imprese pubbliche e private), 11 proroghe di contratti a termine, 19 trasformazioni di contratti a tempo determinato a tempo indeterminato e 13 casi in cui personale già assunto è stato riconosciuto disabile e conteggiato nella quota di riserva. Al mese di febbraio scorso, risultano scoperti nel settore pubblico 54 posti (47 fanno oggetto di apposite convenzioni tuttora in essere, 6 non hanno ancora una convenzione e 1 posto è in attesa del bando di concorso da parte dell'ente interessato); 84 posti scoperti nel settore privato; 47 posti fanno oggetto di convenzioni. Per i restanti 37 non è ancora stata stipulata la convenzione, ma il Centro ha già intrapreso con le imprese interessate i contatti per la definizione delle relative convenzioni al fine di garantire nel modo più celere e tempestivo possibile l'assolvimento degli obblighi relativi.»
Riguardo, in particolare, all'emergenza lavorativa, il Presidente Rollandin ha affermato che «il Centro per il diritto al lavoro dei disabili provvede ai controlli, anche richiedendo l'intervento dell'Ispettorato del lavoro per le verifiche specifiche. La logica seguita è sempre stata quella della collaborazione, piuttosto che quella sanzionatoria, al fine dell'individuazione di posti di lavoro effettivi e soprattutto adeguati, tenuto conto che il livello di occupabilità dei lavoratori iscritti al collocamento mirato è particolarmente basso, in ragione dell'età, del titolo di studio e della forte componente di persone con elevata percentuale di invalidità. Il nostro impegno quindi continuerà ad essere indirizzato alla sollecitazione ai datori di lavoro pubblici e privati ad assolvere tempestivamente e puntualmente agli obblighi di legge e a migliorare sempre più le azioni per favorire l'integrazione lavorativa degli appartenenti alle categorie protette. La predisposizione di piani di attività con gli Enti locali non è al momento prevista, ma è sicuramente uno spunto che sarà tenuto in considerazione nell'ambito della aggiornamento del Piano triennale di politiche del lavoro in corso. C'è quindi la massima attenzione al tema, così come dimostrato anche dagli incontri effettuati con i Comuni per trattare alcune problematiche emerse.»
Il Consigliere Donzel ha replicato che «i dati fanno capire come ogni situazione sia verificata e come vada portato avanti lo sforzo di dare totale copertura alle esigenze. Il problema esiste e la nostra intenzione era di caratterizzarlo territorialmente, ad esempio attraverso l'attivazione di lavori socialmente utili. Sappiamo che questa non è la soluzione ottimale, ma già solo rientrare per qualche mese nel mondo lavorativo è un segnale importante per queste persone che rischiano l'emarginazione. Sulla riconversione di lavoratori anziani, occorre prestare attenzione alle soglie di reddito che sono state introdotte nelle norme che consentono di assistere i propri familiari.»
MM