Info Conseil
Communiqué n° 52 de 11 février 2004
APPROVATA ALL’UNANIMITÀ LA PROPOSTA DI LEGGE STATALE SULLE MODIFICAZIONI ALLA LEGGE SULL’ELEZIONE DEI RAPPRESENTANTI DELL’ITALIA AL PARLAMENTO EUROPEO
Seduta pomeridiana del Consiglio regionale
L’Assemblea regionale ha quindi iniziato la discussione sulla proposta di legge statale presentata dai Consiglieri Borre, Sandri e La Torre, riguardante le modificazioni alla legge sull’elezione dei rappresentanti dell’Italia al Parlamento europeo.
Nella sua relazione, il Consigliere Guido Cesal, Presidente della I Commissione consiliare “Istituzioni e autonomia”, ha ripercorso le tappe che più volte hanno portato al tentativo di ottenere un rappresentante al Parlamento europeo, così come avvenuto per quello italiano.
“Considerato che una revisione dello Statuto, ha detto Cesal, elaborata di concerto con lo Stato italiano, non permetterà di concretizzare il nostro diritto di essere rappresentati a Strasburgo, dovremo trovare altre soluzioni. La proposta che presentiamo oggi, si rifà al principio di sussidiarietà, già presente in diversi atti e trattati europei. La nostra proposta è in accordo con gli impegni presi dall’Italia in Europa e con il dibattito attualmente in corso al Senato sulla riforma federale dello Stato. Nel testo, vengono costituite 21 circoscrizioni elettorali, corrispondenti alle venti regioni e alle province di Trento e Bolzano, in modo da formare il collegio nazionale. La ripartizione dei seggi è fatta in maniera che ad ogni regione venga attribuito almeno un seggio. Nella proposta sono anche presi in considerazione i principi di protezione delle minoranze linguistiche così come la diminuzione del numero delle firme richieste per presentare una lista (da 30/35000 a 1500/2000). La Regione, per sua stessa vocazione, deve reclamare un suo rappresentante nel contesto europeo. Il cammino è certo difficile, ma abbiamo il dovere di proseguire su questa strada.”
Per il Consigliere della Casa delle Libertà, Massimo Lattanzi, “consideriamo debole questa proposta di legge, pur se voteremo a favore per il principio che esprime. La procedura non è corretta. Intanto, ha ben poche possibilità di essere presa in considerazione. Purtroppo questa legge arriva troppo tardi. Occorreva partire da più lontano attraverso un dibattito, un confronto e una più elaborata strategia. Il problema è che nessun altro Consiglio adesso ha interesse ad aiutarci in questo senso. La maggioranza ha una grossa responsabilità su questo tema perché avrebbe dovuto accorgersi prima che si sarebbe arrivati a questo punto. Noi non siamo stati coinvolti nella presentazione della proposta. Sosteniamo comunque con convinzione la proposta, ma non è facile convincere i nostri rappresentanti in Parlamento perché adesso sono presi a sostenere i loro interessi”.
“La territorialità in questo caso viene vissuta come un valore superiore rispetto a quello della cittadinanza,ha affermato il Consigliere Carlo Curtaz. Questa stessa iniziativa è assunta da altre Regioni italiane ed è un fatto positivo perché pone in primo piano la questione del sistema elettorale che dovrebbe essere rivisto.”
Per il Consigliere Viérin Marco (Stella Alpina) “era doveroso da parte nostra elaborare una proposta. Non tutto si risolve, ma era un atto che doveva essere fatto. Sappiamo che la nostra proposta non avrà vita facile, e allora bisogna tentare di trovarci tutti insieme in vista della tornata elettorale per il bene della Valle d’Aosta.”
Ha quindi preso la parola il Consigliere Fedele Borre, per il quale “il testo non vuole altro che confermare l’esigenza di avere un nostro rappresentante all’interno del nuovo assetto europeo. La costruzione di un’Europa forte non può prescindere dalla consapevolezza dell’importanza delle minoranze e delle specificità. La nostra proposta è una via per un dialogo più ampio con le altre regioni e un segnale per il Parlamento italiano.”
Per Giovanni Sandri “da tutte le parti c’è la volontà che le Regioni possano avere un ruolo importante nel futuro dell’Europa. Questa è una sfida perché se dovesse rimanere l’attuale meccanismo elettorale, dobbiamo provare a trovare un’unità tra le forze politiche, a formare un’unica lista per la Valle d’Aosta. Questo sarebbe un segnale forte, anche se non riuscissimo a raggiungere il quorum.”
La proposta di legge statale, che sarà trasmessa al Senato per l’eventuale discussione in Parlamento, è stata approvata all’unanimità.
Tweet
Nella sua relazione, il Consigliere Guido Cesal, Presidente della I Commissione consiliare “Istituzioni e autonomia”, ha ripercorso le tappe che più volte hanno portato al tentativo di ottenere un rappresentante al Parlamento europeo, così come avvenuto per quello italiano.
“Considerato che una revisione dello Statuto, ha detto Cesal, elaborata di concerto con lo Stato italiano, non permetterà di concretizzare il nostro diritto di essere rappresentati a Strasburgo, dovremo trovare altre soluzioni. La proposta che presentiamo oggi, si rifà al principio di sussidiarietà, già presente in diversi atti e trattati europei. La nostra proposta è in accordo con gli impegni presi dall’Italia in Europa e con il dibattito attualmente in corso al Senato sulla riforma federale dello Stato. Nel testo, vengono costituite 21 circoscrizioni elettorali, corrispondenti alle venti regioni e alle province di Trento e Bolzano, in modo da formare il collegio nazionale. La ripartizione dei seggi è fatta in maniera che ad ogni regione venga attribuito almeno un seggio. Nella proposta sono anche presi in considerazione i principi di protezione delle minoranze linguistiche così come la diminuzione del numero delle firme richieste per presentare una lista (da 30/35000 a 1500/2000). La Regione, per sua stessa vocazione, deve reclamare un suo rappresentante nel contesto europeo. Il cammino è certo difficile, ma abbiamo il dovere di proseguire su questa strada.”
Per il Consigliere della Casa delle Libertà, Massimo Lattanzi, “consideriamo debole questa proposta di legge, pur se voteremo a favore per il principio che esprime. La procedura non è corretta. Intanto, ha ben poche possibilità di essere presa in considerazione. Purtroppo questa legge arriva troppo tardi. Occorreva partire da più lontano attraverso un dibattito, un confronto e una più elaborata strategia. Il problema è che nessun altro Consiglio adesso ha interesse ad aiutarci in questo senso. La maggioranza ha una grossa responsabilità su questo tema perché avrebbe dovuto accorgersi prima che si sarebbe arrivati a questo punto. Noi non siamo stati coinvolti nella presentazione della proposta. Sosteniamo comunque con convinzione la proposta, ma non è facile convincere i nostri rappresentanti in Parlamento perché adesso sono presi a sostenere i loro interessi”.
“La territorialità in questo caso viene vissuta come un valore superiore rispetto a quello della cittadinanza,ha affermato il Consigliere Carlo Curtaz. Questa stessa iniziativa è assunta da altre Regioni italiane ed è un fatto positivo perché pone in primo piano la questione del sistema elettorale che dovrebbe essere rivisto.”
Per il Consigliere Viérin Marco (Stella Alpina) “era doveroso da parte nostra elaborare una proposta. Non tutto si risolve, ma era un atto che doveva essere fatto. Sappiamo che la nostra proposta non avrà vita facile, e allora bisogna tentare di trovarci tutti insieme in vista della tornata elettorale per il bene della Valle d’Aosta.”
Ha quindi preso la parola il Consigliere Fedele Borre, per il quale “il testo non vuole altro che confermare l’esigenza di avere un nostro rappresentante all’interno del nuovo assetto europeo. La costruzione di un’Europa forte non può prescindere dalla consapevolezza dell’importanza delle minoranze e delle specificità. La nostra proposta è una via per un dialogo più ampio con le altre regioni e un segnale per il Parlamento italiano.”
Per Giovanni Sandri “da tutte le parti c’è la volontà che le Regioni possano avere un ruolo importante nel futuro dell’Europa. Questa è una sfida perché se dovesse rimanere l’attuale meccanismo elettorale, dobbiamo provare a trovare un’unità tra le forze politiche, a formare un’unica lista per la Valle d’Aosta. Questo sarebbe un segnale forte, anche se non riuscissimo a raggiungere il quorum.”
La proposta di legge statale, che sarà trasmessa al Senato per l’eventuale discussione in Parlamento, è stata approvata all’unanimità.