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Communiqué n° 11 de 11 janvier 2012

Interpellanza su interventi finalizzati all'insegnamento lingua e cultura italiana agli extracomunitari

Adunanza del Consiglio regionale

Il Consigliere Gianni Rigo (PD) ha illustrato un'interpellanza relativa all'approvazione dell'accordo di programma tra la Regione e il Ministero del lavoro e delle politiche sociali per il finanziamento di interventi finalizzati all'insegnamento della lingua e cultura italiana ai cittadini extracomunitari.

Nel presentare l'iniziativa, il Consigliere Rigo ha fatto riferimento a una deliberazione della Giunta del dicembre 2011 inerente l'approvazione dell'accordo di programma su questo tema e ha sottolineato che «con nota n. 2218 del 12 dicembre 2010, il Ministero ha manifestato il proprio intendimento di destinare parte delle risorse afferenti il Fondo nazionale per le politiche migratorie anno 2011 per la promozione e la realizzazione di moduli formativi di insegnamento della lingua e cultura italiana rivolti a cittadini extracomunitari e che nella stessa nota è stata comunicata la quota di riparto spettante alla Valle d'Aosta ammontante a 93.000 euro. Le trasformazioni in atto nella società e la necessaria ridefinizione delle norme relative ai diritti/doveri degli immigrati non possono trovarci impreparati ad affrontare questa esigenza di civiltà e di sviluppo economico, sociale e culturale. Ricordo che le politiche migratorie, nella mappa dell'Amministrazione regionale, non sono incardinate in una struttura, fatte salve l'assistenza alle persone, la mediazione interculturale e quelle connesse alle funzioni prefettizie, che rispondono a specifici bisogni, ma che non garantiscono la definizione di strategie complesse.»
In particolare, il Consigliere Rigo ha voluto sapere «quali sono i motivi che hanno portato all'approvazione dell'accordo di programma con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali un anno dopo la  comunicazione ministeriale di destinazione dei fondi (12 dicembre 2010/16 dicembre 2011); se non si ritiene utile assumere quello delle politiche migratorie come un impegno la cui regia per la sua complessità, trasversalità e importanza debba essere affidata a una struttura che abbia la responsabilità di coordinare i diversi interventi.»
 
Nella risposta, l'Assessore alla sanità, salute e politiche sociali, Albert Lanièce, ha affermato che riguardo alla data dell'assegnazione delle risorse «si tratta di un refuso: infatti la nota del Ministero è del 12 dicembre 2011 e non del 2010 come riferito nelle premesse. Abbiamo già provveduto a rettificare gli atti. Si può quindi evincere come la Regione abbia proceduto con grande tempestività (quattro giorni) rispetto al recepimento della nota. Le ragioni per le quali si giunge a una ripartizione del Fondo per le politiche migratorie così a ridosso della fine dell'anno sono attribuibili al funzionamento della macchina statale: il Ministero aspetta infatti l'ultimo trimestre per verificare i residui disponibili da destinare a questa misura, pur importante per garantire una piena integrazione della persona immigrata nel contesto socio-economico. Il ritardo per il 2011 è stato aggravato inoltre dalla sensibile riduzione delle risorse disponibili, passate da 6 milioni di euro a 2 milioni 600 mila, con una contrazione del 57,7%. Colgo l'occasione per sottolineare come per la prima volta il Ministero abbia introdotto tra i criteri di ripartizione la premialità, destinando più fondi alle Regioni che abbiano dimostrato migliore capacità di spesa e progettualità più organiche con risultati misurabili. La Valle d'Aosta è risultata particolarmente virtuosa ed è la ragione per cui, a fronte di una decurtazione del 57,55 del Fondo le risorse assegnate siano diminuite solamente del 9,7%, passando da 108 mila a 98 mila euro.»
Riguardo alla creazione di una struttura di coordinamento, l'Assessore non ha condiviso «l'opportunità di prevedere una cabina di regia per governare una materia così complessa e trasversale come quella delle politiche migratorie, creando un ente nuovo che graverebbe sul bilancio regionale. Ricordo, comunque che già da febbraio 2011, su proposta della Presidenza della Regione, l'Amministrazione si è dotata di uno strumento, in seno al Consiglio territoriale per l'immigrazione, articolato in tre gruppi di lavoro tematici coordinati dai dirigenti delle strutture regionali competenti per promuovere le politiche a favore dell'occupazione, dell'integrazione culturale e le strategie di promozione sociale e per l'abitazione. La struttura di coordinamento generale è guidata dal responsabile del Servizio affari di prefettura. Il lavori dei gruppi sono paralleli ma flessibili e intercomunicanti: nel 2011 si sono tenute numerose riunioni proprio nell'ottica della cooperazione e dello scambio di informazioni.»

Il Consigliere Rigo, replicando, si è detto soddisfatto per la celerità degli uffici nell'aver approntato la delibera in così poco tempo. «Riguardo alla regia delle politiche immigratorie non intendevo la creazione di un nuovo ente o di una nuova struttura, ma ritenevo importante che per gli esterni ci fosse un punto di riferimento all'interno dell'Amministrazione, attraverso la designazione di una figura dirigenziale cui fosse assegnata la responsabilità politico-amministrativa del fenomeno. Si tratta di un settore che diventerà sempre più importante anche nella nostra regione.»


SC