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Communiqué n° 523 de 20 octobre 2011

Parere favorevole al disegno di legge che modifica la disciplina dei segni distintivi della Regione

Riunione della prima Commissione "Istituzioni e autonomia"

La prima Commissione consiliare "Istituzioni e autonomia", presieduta dal Consigliere Alberto Zucchi, riunita oggi, giovedì 20 ottobre 2011, ha espresso parere favorevole a maggioranza, con l'astensione dei gruppi Alpe e PD, su di un nuovo testo del disegno di legge che modifica la norma regionale n. 6/2006 in materia di disposizioni per la valorizzazione dell'autonomia e disciplina dei segni distintivi della Regione, di cui è relatore il Consigliere Luciano Caveri (UV).


"Oggi, la Commissione - riferisce il Presidente Alberto Zucchi (PdL) - ha esaminato in particolare la questione dell'accorpamento, in un'unica data, della Festa della Valle d'Aosta. Su questo punto, la maggioranza ha ritenuto di far coincidere la Festa - che è celebrata in concomitanza con il Patrono di San Grato, ossia il 7 settembre - con la commemorazione dello Statuto speciale, che si tiene l'ultima domenica del mese di febbraio. L'obiettivo è quello di limitare la spesa pubblica, tenendo conto per altro delle disposizioni in materia di festività dei santi patroni stabilite con decreto legge del 13 agosto 2011."

Il provvedimento, che si compone di sette articoli, è inoltre volto a consentire, nei Comuni della valle del Lys, l'esposizione della bandiera della comunità walser accanto alla bandiera italiana, europea e regionale oltre che a prevedere che i "Rendez-vous citoyes" - le iniziative dirette alla sensibilizzazione sui temi dell'educazione civica rivolte alle istituzioni scolastiche e ai giovani residenti in Valle - possano essere organizzati dalla Presidenza della Regione, dall'Assessorato regionale dell'istruzione e cultura e dal Consiglio Valle e siano allargati all'insieme della popolazione.

"E' con vivo dispiacere - dice il Consigliere Luciano Caveri - che ho accolto la soppressione di fatto della Festa della Valle d'Aosta da quella data del 7 settembre piena di significati, essendo non solo la data del patrono della Diocesi, ma anche la data in cui i Savoia tenevano le udienze generali ad Aosta e, per caso, anche la data di emanazione dei decreti luogotenenziali del 1945. E' triste constatare che, malgrado la nostra autonomia speciale, la Valle d'Aosta non si trovi libera nel poter determinare una data che sia festività civile e si debba pedissequamente seguire il calendario delle festività civili imposto a livello nazionale. Si può concordare sul risparmio che ne deriverà, tuttavia non posso nascondere un dispiacere sotto il profilo autonomistico e anche personale. Per il resto si può dire che le modificazioni apportate hanno carattere prevalentemente tecnico per rendere più efficace la normativa in vigore."


"In analogia con la battaglia che abbiamo fatto per il 25 aprile e il 2 giugno - commenta il Consigliere Raimondo Donzel (PD) -, pensiamo che le feste che hanno una valenza civile importante non debbano essere spostate sulla domenica. Ancora più in questo caso, dove c'era una straordinaria coincidenza tra il più importante evento riguardante l'Autonomia valdostana dopo l'unificazione italiana e la Festa del Patrono della Diocesi di Aosta, San Grato."

"La questione è che se festa deve essere che sia una festa di popolo - dichiara il Consigliere Alberto Bertin (Alpe) -. Sotto questo punto di vista, la data del 7 settembre era ideale perché consentiva una maggiore partecipazione dei cittadini. Le giustificazioni apportate dal Presidente della Regione sulla scelta di tenere la data del 26 febbraio sono, dal punto di vista storico-giuridico, molto discutibili. Il gruppo Alpe aveva proposto che l'accorpamento coincidesse piuttosto con la prima domenica successiva al 7 settembre."

SC