Info Conseil
Communiqué n° 485 de 4 octobre 2011
Respinta una mozione su moratoria connessa alla costruzione e affidamento servizio smaltimento rifiuti in Valle d'Aosta
Adunanza del Consiglio regionale
L'Assemblea ha discusso una mozione, presentata dal gruppo Alpe, che chiedeva la sospensione dell'attività amministrativa connessa con la costruzione e l'affidamento di servizi per trattamenti a caldo nello smaltimento dei rifiuti in Valle d'Aosta. Il testo, dopo un ampio dibattito, è stato respinto con 25 voti contrari (Union Valdôtaine, Fédération Autonomiste, Il Popolo delle Libertà e Stella Alpina), 5 favorevoli (Alpe) e 3 astenuti (PD).
La mozione è stata illustrata dal Consigliere Roberto Louvin che ha affermato che "il procedimento referendario è giunto a uno snodo significativo. Ci troviamo di fronte a una sorta di rotta di collisione: da una parte una procedura di appalto già avviata, per la progettazione dell'impianto, e dall'altra un iter legislativo che, se dovesse giungere a completamento, avrebbe l'effetto di bloccare tale progettazione. In questo momento a noi preme una presa di posizione su un aspetto molto preciso perché dalla prosecuzione dell'iter di progettazione potrebbero scaturire conseguenze pesanti. Da una parte chiediamo coerenza con la priorità che deve essere data alla sovranità popolare e rispettare un'eventuale futura pronuncia. Dall'altra parte deve esserci la necessaria prudenza sugli interessi economici della nostra Regione. Perché occorre pensare anche a un eventuale risarcimento alla società che vincerà l'appalto, nel caso di un esito positivo del referendum. Per la nostra Amministrazione regionale, questo è un aspetto molto delicato. Il Consiglio regionale deve oggi assumersi delle responsabilità e non può ignorare un procedimento legislativo popolare che si profila. Chiediamo, quindi, di mettere in sospensione l'iter dell'appalto che riguarda un'opera e una gestione da 225 milioni di euro, e riprenderlo solo eventualmente quando si sarà chiusa la parentesi del voto popolare. Occorre riflettere attentamente su questa questione, e saper tirare il freno a mano quando è il momento."
Il Presidente della terza Commissione "Assetto del territorio", Dario Comé (SA), ha sottolineato "l'inopportunità dal punto di vista formale, di presentare questa mozione. Ricordo che nella terza Commissione è in corso di discussione una petizione di cittadini che ha lo scopo di confrontarsi con i tecnici e che chiede una moratoria. Spiace vedere constatare che non ci si dimostri rispettosi del lavoro della Commissione competente. Una mancanza di rispetto che è nei confronti dell'aula che sarà investita della discussione nella prossima adunanza consiliare e anche nei confronti dei firmatari che aspettano risposte istituzionali e che non hanno delegato nessuno a rappresentarli anticipatamente. Non esiste urgenza di anticipare questo dibattito, ma è solo il tentativo di mettere la propria firma su una questione politica ed elettorale. È un esempio di spettacolarizzazione della politica."
Il Consigliere Raimondo Donzel (PD) ha detto che "in un momento come questo ci dovrebbe essere la capacità di dare delle risposte ai cittadini che esprimono dei dubbi sulle scelte che vengono fatte. Anche da parte della maggioranza c'è bisogno di chiarezza per approfondire insieme le perplessità sollevate dal Consigliere Louvin. Avremo la necessità di conoscere dei dati concreti sugli sviluppi della vicenda così da arrivare a capire quali sono i tempi esatti del percorso di affidamento dell'opera. I firmatari della petizione hanno chiesto dei chiarimenti e abbiamo il dovere di ascoltarli. È il caso di fare una politica del confronto, della partecipazione."
Per il Consigliere Alberto Bertin (Alpe) "abbiamo più volte manifestato tutte le nostre perplessità e la nostra contrarietà rispetto alle scelte fatte dalla Giunta Rollandin circa il trattamento finale dei rifiuti. Oggi, però, parliamo di un fatto nuovo e cioè l'ammissione di un referendum sull'argomento e questo cambia la questione. Se le cose andranno come previsto, la data del referendum sarebbe l'anno prossimo. Un anno di moratoria non cambierebbe nulla per la gestione dei rifiuti e non creerebbe danni patrimoniali per l'Amministrazione regionale. Occorre, quindi, fermare la macchina amministrativa, permettendo la libera partecipazione al referendum senza influenzare la scelta dei cittadini."
Il Consigliere Enrico Tibaldi (PdL) ha precisato che "le responsabilità amministrative seguono delle linee di indirizzo specifiche. Assieme alle decisioni assunte devono essere valutati anche i rischi che ci possono essere in queste situazioni. Nessuno vuole compiere scelte inconsapevolmente o che risultino addirittura nocive. Abbiamo constatato che il sistema della gassificazione è un modello che in altri paesi d'Europa è utilizzato con criteri e coscienza, nel rispetto dell'ambiente e della salute umana. Sono convinto che la scelta intrapresa da questo Consiglio non sia scellerata e sono sicuro che ci sia una consapevolezza ampia e diffusa sulla tutela dell'ambiente e della salute anche tra coloro che non sono firmatari della petizione. Il referendum è legittimo, ma altrettanto legittima è la facoltà di una maggioranza di sostenere una scelta fino in fondo. La realizzazione di un trattamento a caldo per lo smaltimento finale dei rifiuti in Valle d'Aosta è una risposta in termini politici che questa Amministrazione e questa maggioranza offrono alla comunità."
Dopo la discussione generale, ha preso la parola l'Assessore al territorio e ambiente, Manuela Zublena, per la quale "il contenuto della mozione sconta una superficialità ideologica ormai inguaribile nel continuare a vedere nell'appalto in corso la sola realizzazione dell'impianto di trattamento ' a caldo' dei rifiuti. L'appalto per cui si richiede la moratoria riguarda l'affidamento in concessione del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani della Valle d'Aosta di cui l'impianto è solo una parte. Preciso che l'appalto è stato avviato, con la decisione presa a larga maggioranza dal Consiglio regionale, il 24 marzo del 2010 ed è stata una scelta effettuata dopo anni di studi e approfondimenti. Oggi ci si trova nelle fasi finali del procedimento. La mozione invoca la sospensione della gara nel rispetto della futura pronuncia popolare, anticipando un risultato oggi non noto, che è possibile, ma non scontato e anticipa uno dei quesiti della petizione che è in discussione nella terza Commissione, la quale non ha ancora concluso i lavori. La stessa ha affrontato con molta serietà l'argomento che è complesso, andando a fondo su ogni aspetto rilevante. Siamo impegnati ad approfondire tutti gli aspetti della questione e a valutare tutti i diversi aspetti in merito a eventuali decisioni sul procedimento di gara. Riteniamo più opportuno che questo Consiglio discuta in modo coordinato delle diverse situazioni, contestualmente al dibattito che ci sarà a breve in aula sulla petizione."
Nelle dichiarazioni di voto, il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, ha detto che "la mozione è molto precisa: si vuole sospendere l'attività amministrativa della Regione, cosa che non ha senso. Non ci si può fermare in un momento in cui le cose procedono come previsto. E voglio sottolineare che è stata una scelta condivisa da tutti ed è il frutto di mesi di un confronto serio. La valutazione è stata fatta con cognizione di causa, attraverso un dibattito molto approfondito. A oggi, siamo quindi convinti che la soluzione del pirogassificatore sia la soluzione migliore. Non condividiamo l'impostazione della mozione ed è il motivo per cui la respingiamo."
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La mozione è stata illustrata dal Consigliere Roberto Louvin che ha affermato che "il procedimento referendario è giunto a uno snodo significativo. Ci troviamo di fronte a una sorta di rotta di collisione: da una parte una procedura di appalto già avviata, per la progettazione dell'impianto, e dall'altra un iter legislativo che, se dovesse giungere a completamento, avrebbe l'effetto di bloccare tale progettazione. In questo momento a noi preme una presa di posizione su un aspetto molto preciso perché dalla prosecuzione dell'iter di progettazione potrebbero scaturire conseguenze pesanti. Da una parte chiediamo coerenza con la priorità che deve essere data alla sovranità popolare e rispettare un'eventuale futura pronuncia. Dall'altra parte deve esserci la necessaria prudenza sugli interessi economici della nostra Regione. Perché occorre pensare anche a un eventuale risarcimento alla società che vincerà l'appalto, nel caso di un esito positivo del referendum. Per la nostra Amministrazione regionale, questo è un aspetto molto delicato. Il Consiglio regionale deve oggi assumersi delle responsabilità e non può ignorare un procedimento legislativo popolare che si profila. Chiediamo, quindi, di mettere in sospensione l'iter dell'appalto che riguarda un'opera e una gestione da 225 milioni di euro, e riprenderlo solo eventualmente quando si sarà chiusa la parentesi del voto popolare. Occorre riflettere attentamente su questa questione, e saper tirare il freno a mano quando è il momento."
Il Presidente della terza Commissione "Assetto del territorio", Dario Comé (SA), ha sottolineato "l'inopportunità dal punto di vista formale, di presentare questa mozione. Ricordo che nella terza Commissione è in corso di discussione una petizione di cittadini che ha lo scopo di confrontarsi con i tecnici e che chiede una moratoria. Spiace vedere constatare che non ci si dimostri rispettosi del lavoro della Commissione competente. Una mancanza di rispetto che è nei confronti dell'aula che sarà investita della discussione nella prossima adunanza consiliare e anche nei confronti dei firmatari che aspettano risposte istituzionali e che non hanno delegato nessuno a rappresentarli anticipatamente. Non esiste urgenza di anticipare questo dibattito, ma è solo il tentativo di mettere la propria firma su una questione politica ed elettorale. È un esempio di spettacolarizzazione della politica."
Il Consigliere Raimondo Donzel (PD) ha detto che "in un momento come questo ci dovrebbe essere la capacità di dare delle risposte ai cittadini che esprimono dei dubbi sulle scelte che vengono fatte. Anche da parte della maggioranza c'è bisogno di chiarezza per approfondire insieme le perplessità sollevate dal Consigliere Louvin. Avremo la necessità di conoscere dei dati concreti sugli sviluppi della vicenda così da arrivare a capire quali sono i tempi esatti del percorso di affidamento dell'opera. I firmatari della petizione hanno chiesto dei chiarimenti e abbiamo il dovere di ascoltarli. È il caso di fare una politica del confronto, della partecipazione."
Per il Consigliere Alberto Bertin (Alpe) "abbiamo più volte manifestato tutte le nostre perplessità e la nostra contrarietà rispetto alle scelte fatte dalla Giunta Rollandin circa il trattamento finale dei rifiuti. Oggi, però, parliamo di un fatto nuovo e cioè l'ammissione di un referendum sull'argomento e questo cambia la questione. Se le cose andranno come previsto, la data del referendum sarebbe l'anno prossimo. Un anno di moratoria non cambierebbe nulla per la gestione dei rifiuti e non creerebbe danni patrimoniali per l'Amministrazione regionale. Occorre, quindi, fermare la macchina amministrativa, permettendo la libera partecipazione al referendum senza influenzare la scelta dei cittadini."
Il Consigliere Enrico Tibaldi (PdL) ha precisato che "le responsabilità amministrative seguono delle linee di indirizzo specifiche. Assieme alle decisioni assunte devono essere valutati anche i rischi che ci possono essere in queste situazioni. Nessuno vuole compiere scelte inconsapevolmente o che risultino addirittura nocive. Abbiamo constatato che il sistema della gassificazione è un modello che in altri paesi d'Europa è utilizzato con criteri e coscienza, nel rispetto dell'ambiente e della salute umana. Sono convinto che la scelta intrapresa da questo Consiglio non sia scellerata e sono sicuro che ci sia una consapevolezza ampia e diffusa sulla tutela dell'ambiente e della salute anche tra coloro che non sono firmatari della petizione. Il referendum è legittimo, ma altrettanto legittima è la facoltà di una maggioranza di sostenere una scelta fino in fondo. La realizzazione di un trattamento a caldo per lo smaltimento finale dei rifiuti in Valle d'Aosta è una risposta in termini politici che questa Amministrazione e questa maggioranza offrono alla comunità."
Dopo la discussione generale, ha preso la parola l'Assessore al territorio e ambiente, Manuela Zublena, per la quale "il contenuto della mozione sconta una superficialità ideologica ormai inguaribile nel continuare a vedere nell'appalto in corso la sola realizzazione dell'impianto di trattamento ' a caldo' dei rifiuti. L'appalto per cui si richiede la moratoria riguarda l'affidamento in concessione del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani della Valle d'Aosta di cui l'impianto è solo una parte. Preciso che l'appalto è stato avviato, con la decisione presa a larga maggioranza dal Consiglio regionale, il 24 marzo del 2010 ed è stata una scelta effettuata dopo anni di studi e approfondimenti. Oggi ci si trova nelle fasi finali del procedimento. La mozione invoca la sospensione della gara nel rispetto della futura pronuncia popolare, anticipando un risultato oggi non noto, che è possibile, ma non scontato e anticipa uno dei quesiti della petizione che è in discussione nella terza Commissione, la quale non ha ancora concluso i lavori. La stessa ha affrontato con molta serietà l'argomento che è complesso, andando a fondo su ogni aspetto rilevante. Siamo impegnati ad approfondire tutti gli aspetti della questione e a valutare tutti i diversi aspetti in merito a eventuali decisioni sul procedimento di gara. Riteniamo più opportuno che questo Consiglio discuta in modo coordinato delle diverse situazioni, contestualmente al dibattito che ci sarà a breve in aula sulla petizione."
Nelle dichiarazioni di voto, il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, ha detto che "la mozione è molto precisa: si vuole sospendere l'attività amministrativa della Regione, cosa che non ha senso. Non ci si può fermare in un momento in cui le cose procedono come previsto. E voglio sottolineare che è stata una scelta condivisa da tutti ed è il frutto di mesi di un confronto serio. La valutazione è stata fatta con cognizione di causa, attraverso un dibattito molto approfondito. A oggi, siamo quindi convinti che la soluzione del pirogassificatore sia la soluzione migliore. Non condividiamo l'impostazione della mozione ed è il motivo per cui la respingiamo."