Info Conseil
Communiqué n° 36 de 29 janvier 2004
IL CONSIGLIO HA PRESO ATTO DELLA RELAZIONE DELLA II COMMISSIONE SULL’INDAGINE CONOSCITIVA
Seduta pomeridiana del Consiglio regionale
Il dibattito sull’indagine conoscitiva è proseguito nel pomeriggio con gli interventi dei Consiglieri Renato Praduroux, per il quale “il dibattito è stato diverso da quello che si è svolto in Commissione e non approvo questo modo di far politica”, Dario Frassy che ha detto “che se nessuno della Giunta intende parlare, allora tutto quello detto oggi viene confermato”, Carlo Curtaz per affermare che “se si chiude la discussione generale allora neppure l’Assessore potrà parlare”, Francesco Salzone per il quale “il nostro comportamento dipenderà dall’intervento o meno dell’Assessore Cerise”.
Ha quindi chiesto la parola l’Assessore Alberto Cerise. Nel suo intervento ha detto che “mi trovo a difendermi secondo una logica di tribunale e non di dibattito politico. Sono state costruite delle ipotesi di collusione con l’Agenzia in questione. La situazione è diventata sgradevole”. Ha successivamente fatto riferimento alla prassi seguita per l’acquisto dei DVD sulle Alte Vie e sull’opuscolo allegato.
Il Consigliere Riccarand ha quindi chiesto una sospensione dei lavori per una riunione di minoranza.
Al termine della sospensione, il Consigliere Frassy (La Casa delle Libertà), nel prendere la parola, ha affermato che “dal dibattito non sono emerse delle verità significative. In questo dibattito, poi, una delle forze di maggioranza ha omesso di intervenire. Noi riteniamo che sia stato necessario affrontare una tale discussione. La discussione di oggi non ha fatto chiarezza, ma anzi ha ribadito la maniera di gestire la cosa amministrativa. Su certi principi occorre prendere delle decisioni e in un organo collegiale come quello della Giunta, il Presidente della Regione ha una responsabilità maggiore. L’Assessore ha infranto alcune regole e auspichiamo che il Presidente della Regione ritiri le deleghe al suo Assessore. Durante la sospensione, le forze dell’opposizione hanno preparato un documento che sarà presentato nel prossimo Consiglio”.
Nel suo secondo intervento, il Consigliere Elio Riccarand ha sottolineato che “c’è stata una violazione sulla normativa sui limiti di spesa dei candidati, c’è stato un atteggiamento non corretto nei confronti del Consiglio con continue menzogne sul perché di certi comportamenti. Oggi non ci sono state delle risposte convincenti. Chiediamo che ci siano le dimissioni dell’Assessore”.
Per il Consigliere Salzone “le risposte date oggi non sono di ordine politico. Chiediamo che in futuro certi aspetti non ancora chiari possano venire spiegati in Commissione”.
Dopo la discussione generale, è quindi intervenuto il Presidente della regione Carlo Perrin, per il quale “dai dati emersi non ci sono infrazioni. Oggi però abbiamo avuto un dibattito da tribunale d’inquisizione, anche nel linguaggio usato. Non si possono usare delle supposizioni. Non ci sono stati elementi per sostenere certe accuse. La relazione indica chiaramente che non ci sono state violazioni né della legge né delle procedure e pertanto rinnovo la fiducia mia e del Governo e della maggioranza all’Assessore”.
Uno dei componenti della II Commissione, Massimo Lattanzi (CdL) ha quindi preso la parola per affermare che “è comprensibile difendere la squadra, ma l’intervento del Presidente è stato talmente partigiano da non sembrare credibile. L’operato dell’Assessore è stato messo in crisi dalle sue stesse bugie. Il Presidente deve approfondire il motivo per cui l’Assessore è venuto in aula a dire delle cose non vere”.
Il Consiglio ha quindi preso atto della relazione.
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Ha quindi chiesto la parola l’Assessore Alberto Cerise. Nel suo intervento ha detto che “mi trovo a difendermi secondo una logica di tribunale e non di dibattito politico. Sono state costruite delle ipotesi di collusione con l’Agenzia in questione. La situazione è diventata sgradevole”. Ha successivamente fatto riferimento alla prassi seguita per l’acquisto dei DVD sulle Alte Vie e sull’opuscolo allegato.
Il Consigliere Riccarand ha quindi chiesto una sospensione dei lavori per una riunione di minoranza.
Al termine della sospensione, il Consigliere Frassy (La Casa delle Libertà), nel prendere la parola, ha affermato che “dal dibattito non sono emerse delle verità significative. In questo dibattito, poi, una delle forze di maggioranza ha omesso di intervenire. Noi riteniamo che sia stato necessario affrontare una tale discussione. La discussione di oggi non ha fatto chiarezza, ma anzi ha ribadito la maniera di gestire la cosa amministrativa. Su certi principi occorre prendere delle decisioni e in un organo collegiale come quello della Giunta, il Presidente della Regione ha una responsabilità maggiore. L’Assessore ha infranto alcune regole e auspichiamo che il Presidente della Regione ritiri le deleghe al suo Assessore. Durante la sospensione, le forze dell’opposizione hanno preparato un documento che sarà presentato nel prossimo Consiglio”.
Nel suo secondo intervento, il Consigliere Elio Riccarand ha sottolineato che “c’è stata una violazione sulla normativa sui limiti di spesa dei candidati, c’è stato un atteggiamento non corretto nei confronti del Consiglio con continue menzogne sul perché di certi comportamenti. Oggi non ci sono state delle risposte convincenti. Chiediamo che ci siano le dimissioni dell’Assessore”.
Per il Consigliere Salzone “le risposte date oggi non sono di ordine politico. Chiediamo che in futuro certi aspetti non ancora chiari possano venire spiegati in Commissione”.
Dopo la discussione generale, è quindi intervenuto il Presidente della regione Carlo Perrin, per il quale “dai dati emersi non ci sono infrazioni. Oggi però abbiamo avuto un dibattito da tribunale d’inquisizione, anche nel linguaggio usato. Non si possono usare delle supposizioni. Non ci sono stati elementi per sostenere certe accuse. La relazione indica chiaramente che non ci sono state violazioni né della legge né delle procedure e pertanto rinnovo la fiducia mia e del Governo e della maggioranza all’Assessore”.
Uno dei componenti della II Commissione, Massimo Lattanzi (CdL) ha quindi preso la parola per affermare che “è comprensibile difendere la squadra, ma l’intervento del Presidente è stato talmente partigiano da non sembrare credibile. L’operato dell’Assessore è stato messo in crisi dalle sue stesse bugie. Il Presidente deve approfondire il motivo per cui l’Assessore è venuto in aula a dire delle cose non vere”.
Il Consiglio ha quindi preso atto della relazione.