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Communiqué n° 409 de 27 juillet 2011

INTERPELLANZA SU NUOVO ACQUEDOTTO DEL COMUNE DI AOSTA

Adunanza del Consiglio regionale


Il Consigliere Alberto Bertin (Alpe) ha presentato un'interpellanza relativa alla realizzazione di un nuovo acquedotto per l'alimentazione della rete idrica del comune di Aosta.

"Siamo venuti a conoscenza - ha detto il Consigliere Bertin - della volontà da parte del Comune di Aosta di realizzare un nuovo acquedotto per alimentare ulteriormente la rete idrica della città. Per l'impianto si preannuncia un investimento di circa 20 milioni di euro, finanziato con fondi regionali per il servizio idrico integrato, e si prevede la captazione dell'acqua della centrale CVA di Valpelline. Inoltre, l'acquedotto della Comunità montana Grand-Combin, convenzionato con il Comune di Aosta al fine di garantire il fabbisogno idrico di quest'ultimo, è sotto utilizzato."
Nello specifico il Consigliere ha voluto consocere "la portata del nuovo acquedotto previsto dal Comune di Aosta; a quanto ammonta il fabbisogno idrico della città di Aosta; il ruolo della controllata regionale CVA nel progetto voluto dal Comune di Aosta; se è intenzione dell'Amministrazione regionale realizzare un'indagine sulle risorse idriche a disposizione, al fine di ottimizzare lo sfruttamento delle fonti idriche già impiegate."

Nella risposta, l'Assessore alle opere pubbliche, edilizia residenziale e difesa del suolo, Marco Viérin, ha evidenziato che "l'idea di assicurare ad Aosta e ai Comuni della Plaine nuove forme di approvvigionamento idrico non è nuova: basti ricordare il progetto di più di trent'anni fa per l'acquedotto 'del Monte Bianco'. Nel 2006, Comune di Aosta e Regione hanno concordato di puntare alla sostituzione integrale dei pozzi, ipotizzando di utilizzare alcune centinaia di litri al secondo dell'acqua proveniente dall'invaso di Place Moulin. Lo stesso Comune di Aosta, nel maggio 2011, ha consegnato lo studio di fattibilità per questo progetto, attualmente in fase di istruttoria presso gli uffici comunali. Tale progetto prevede, tra l'altro, il prelievo e il trattamento della portata, a pieno regime, di circa 380 metri/secondo a Valpelline. Il fabbisogno idrico di Aosta ammonta a circa 250 litri/secondo di portata massima e di 180 litri/secondo di portata media. La CVA risulta coinvolta perché l'approvvigionamento idrico al punto di prelievo dell'acquedotto è garantito dalle infrastrutture della società a Valpelline. Il prelievo va quindi coordinato con le normali attività di produzione idroelettrica della CVA per minimizzare gli eventuali disagi. Infine, rassicuro che il progetto ha tenuto conto di indagini già effettuate e intende perseguire l'obiettivo di ottimizzare lo sfruttamento delle fonti idriche già impegnate, peraltro col logico coinvolgimento a pieno titolo del BIM."

Nella replica, il Consigliere Bertin ha affermato: "Ritengo utile il superare l'approvvigionamento tramite pozzi per alimentare l'acquedotto, ma la perplessità riguarda il fatto che un acquedotto già presente viene utilizzato soltanto al 60%. Inoltre, dato che l'acquedotto della Grand-Combin è stato ammodernato e ingrandito anche in funzione delle esigenze della convenzionata città di Aosta, sarebbe opportuno utilizzare in modo razionale le strutture esistenti prima di attuare nuovi interventi. Mi rimane ancora qualche dubbio sul ruolo di CVA, anche se nel quadro complessivo è positivo intervenire con una visione più globale, che non interessa i singoli Comuni. Ma ribadisco che occorre utilizzare al massimo le strutture esistenti, in modo da evitare sprechi."

SC