Info Conseil
Communiqué n° 405 de 27 juillet 2011
APPROVATO IL TRASFERIMENTO ALL'USL DEL PATRIMONIO REGIONALE A DESTINAZIONE SANITARIA E SOCIO-SANITARIA
Adunanza del Consiglio regionale
Il patrimonio regionale a destinazione sanitaria e socio-sanitaria sarà trasferito all'Azienda USL della Valle d'Aosta. E' quanto deciso dall'Assemblea regionale, che ha approvato, con 24 voti a favore e 7 contrari (Alpe e PD), il disegno di legge che modifica le norme per la razionalizzazione dell'organizzazione del Servizio socio-sanitario regionale e per il miglioramento della qualità e dell'appropriatezza delle prestazioni socio-sanitarie e socio-assistenziali prodotte ed erogate nella Regione (l.r. n. 5/2000).
Sull'iniziativa è stato inoltre respinto - con 24 voti contrari e 7 a favore - un ordine del giorno presentato dai gruppi Alpe e Partito Democratico.
Gli immobili individuati sono il poliambulatorio e RSA di Antey-Saint-André, il laboratorio igiene di Aosta, il presidio ospedaliero Beauregard, il nosocomio di viale Ginevra, il poliambulatorio/consultorio di Châtillon, il poliambulatorio di Donnas, il centro traumatologico di Gressan e gli uffici del Dipartimento di prevenzione dell'USL siti nel comune di Quart.
Il Consigliere Alberto Crétaz (UV) ha illustrato il provvedimento, evidenziando che "questo trasferimento si pone come obiettivi la riorganizzazione e la razionalizzazione del patrimonio immobiliare della Regione e la dotazione all'USL di maggiore autonomia gestionale, anche in termini di capacità finanziaria e, al contempo, lo snellimento degli adempimenti burocratici e la semplificazione delle procedure. Inoltre, poiché il trasferimento avviene a titolo non oneroso non sarà necessario procedere ad una valutazione redidtuale-patrimoniale degli immobili trasferiti. L'idea di trasferire gli immobili all'Azienda USL non è nuova, tuttavia, i tempi sono ormai maturi e vi è un'evidente tendenza nazionale analoga in atto a cui è opportuno adeguarsi. Esistono, infatti, varie leggi regionali che prevedono, per l'appunto, la cessione gratuita di immobili di proprietà delle Regioni alle Aziende sanitarie locali - ad esempio le Regioni Friuli Venezia Giulia, Umbria, Piemonte e Toscana. Inoltre, vista la rilevanza del settore sanitario è dovere dell'Amministrazione regionale incentivare l'efficienza della gestione dell'Azienda USL e dotarla dei mezzi necessari per affrontare i cambiamenti e le nuove sfide."
"Dal punto di vista economico - ha aggiunto Crétaz - il trasferimento non comporta, allo stato attuale, una maggiorazione dei costi a carico della Regione, sia perché i costi di manutenzione ordinaria e straordinaria sono già a carico dell'USL, sia perché l'ammontare delle risorse finanziarie da trasferire è previsto in legge finanziaria regionale. Per quanto concerne gli interventi in atto, i lavori già avviati o comunque già programmati dall'Amministrazione sui beni oggetto di trasferimento saranno portati a termine dalla Regione o dai soggetti operanti per conto della Regione. Ciò per evitare sovrapposizione di ruoli e complicazione dei procedimenti attualmente in corso. Riguardo infine all'acquisizione di immobili a destinazione sanitaria e socio-sanitaria da acquisire in forza di accordi di programma già sottoscritti fra Regione e altri soggetti, questi possono essere trasferiti direttamente all'USL senza transitare dal patrimonio regionale: si intende così evitare la duplicazione di passaggi di proprietà e, al contempo, ridurre i costi amministrativi connessi."
Nella discussione generale sono intervenuti i Consiglieri Rigo, Morelli, gli Assessori al bilancio e alla sanità oltre che il Presidente della Regione.
Il Consigliere Gianni Rigo (PD): "Perché fino ad oggi non era venuta così prepotentemente alla ribalta l'urgenza dichiarata in Commissione? La necessità di giungere oggi alla sua approvazione non è stata motivata, non è stata data informazione su quali siano oggi le novità non emerse durante questi lunghi anni, silenzi che, di fatto, impediscono ai Consiglieri una riflessione più serena, puntuale, attenta. Per altro nel Piano regionale della salute e il benessere sociale 2011-2013, approvato lo scorso ottobre, questa scelta non viene neppure affrontata. Sembrava piuttosto che si volesse, allora, rafforzare la presenza della Regione nella gestione degli investimenti. Quello che più preoccupa è la possibile ricaduta sulla questione più generale dei rapporti tra lo Stato e le Regioni in materia di sanità ospedaliera. La salute sarà sempre più legata a modelli e standard nazionali anche per una regione come la nostra che da tempo ha rinunciato ai trasferimenti del fondo sanitario nazionale. Abbiamo chiesto un approfondimento non per allungare i tempi, ma per verificare i possibili scenari che si apriranno nel futuro prossimo."
Per la Capogruppo di Alpe, Patrizia Morelli "è una scelta pesante con cui la Regione si spoglia di immobili di valenza strategica lasciando mano libera all'USL di disporne e lasciando per altro libera la gestione anche dei parcheggi dell'ex residence Mont-Blanc. Nessun controllo sarà più esercitato dalle strutture regionali competenti che possiedono professionalità da valorizzare e non da depotenziare, oltre che dal Consiglio regionale. Non sono chiare le motivazioni che hanno portato la Regione a spogliarsi di questi beni, caricando l'USL di tutte le responsabilità. Ribadiamo la nostra contrarietà all'iniziativa: riteniamo che per garantire totale trasparenza, controllo e coerenza con il programma politico in essere, la proprietà debba rimanere in capo alla Regione. Oggi, facciamo una scelta di comodo che potrebbe costare cara in futuro: la competenza legislativa in materia sanitaria non è esclusiva e un'eventuale riforma dell'USL potrebbe mettere in pericolo la proprietà di questi beni." La Consigliera Morelli ha quindi illustrato un ordine del giorno proposto dai gruppi Alpe e PD volto a rinviare la decisione di trasferire gli immobili regionali e ad impegnare le Commissioni competenti a programmare ulteriori approfondimenti per valutare gli effetti di tale passaggio e i possibili rischi e le ripercussioni future, in ordine ai possibili mutamenti derivanti da un dibattito sulla sanità ancora in fase di definizione a livello nazionale.
L'Assessore alle finanze, Claudio Lavoyer, ha precisato che "questo è il risultato di un gruppo di lavoro interdisciplinare. Può essere condivisibile la critica sul ritardo di questo provvedimento, ma si tratta di un adeguamento ad una tendenza nazionale. L'Amministrazione regionale non perde il controllo del trasferimento dei beni: è la legislazione che prevede l'autorizzazione della Regione. Sulla questione dell'economicità dell'operazione, non è ipotizzabile un mercato immobiliare degli ospedali, rimarrà sempre una funzione del settore pubblico. Il parcheggio dell'area ex Mont-Blanc rimane di proprietà dell'Amministrazione regionale, seppur gestito dal Comune di Aosta. Sul versante degli appalti, preciso che l'Azienda USL è soggetto a disciplina al Codice dei contratti pubblici. Conoscendo le problematiche degli interventi da eseguire in ambito ospedaliero, l'USL saprà articolare meglio le specifiche gare di appalto. Così si semplificherà e modernizzerà un settore così delicato."
Per l'Assessore alla sanità, Albert Lanièce, "il fatto di andare avanti in questa situazione con la proprietà a capo di un ente e il comodato d'uso ha creato una serie di criticità che vogliamo risolvere a favore dei cittadini. Nel caso di un unico ente che porta avanti i lavori tali criticità si abbattono. Per quanto riguarda la situazione in generale, negli ultimi due anni è cambiata radicalmente la sanità in Italia e anche noi dobbiamo attrezzarci per gestire al meglio tutte le problematiche relative alle varie ristrutturazioni. Sottolineo, inoltre, come in altre regioni ci siano dei decreti legislativi che prevedono il trasferimento e quindi la nostra non è un'idea stravagante e anzi cercheremo di accelerare l'iter il più possibile."
Il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, ha evidenziato che "il problema della proprietà in Valle d'Aosta non è mai stato vissuto come in altre regioni perché il finanziamento della sanità è regionale e non vi è un debito pubblico come in altre realtà. Oggi, con questo trasferimento si chiude il cerchio nel momento più opportuno, perché la situazione dell'ospedale è positiva, così come lo è quella di altre strutture sanitarie, quali i poliambulatori. Riguardo al rischio di privatizzazione della sanità sollevato da alcuni Consiglieri, questo non è possibile perché l'USL è pubblica, al massimo si possono privatizzare dei servizi e realizzarli in convenzione. Questo passo chiarisce una volta per tutte le responsabilità, dando la possibilità di intervenire con rapidità ed efficacia e contribuendo ad una riduzione dei costi."
SC