Info Conseil

Communiqué n° 34 de 28 janvier 2004

INTERPELLANZA SULLA GESTIONE DEL FORTE DI BARD

Seduta pomeridiana del Consiglio regionale

Durante il dibattito sulle interpellanze, il Consigliere Massimo Lattanzi ha presentato un’iniziativa riguardante le problematiche sulla gestione del Forte di Bard.

Nel suo intervento, il rappresentante della Casa delle Libertà ha detto che “i lavori di ristrutturazione sembra che presentino notevoli ritardi, ci sono stati degli investimenti aggiuntivi e la situazione desta una certa preoccupazione.  Nell’ottobre del 2002 è stato redatto il Piano Finanziario di Gestione del Forte di Bard, la riqualificazione ha richiesto ingenti risorse finanziarie sia pubbliche che europee che regionali, e “il Business Plan” prevedeva anche due ipotesi di apertura al pubblico, una riferita al 1° luglio 2004 e l’altra al 1° luglio 2005. Vorremmo sapere a che punto sono i lavori e quando si pensa di aprire operativamente”.

Nella risposta l’Assessore dell’Istruzione e Cultura Teresa Charles ha affermato che “ sulla base dell’avanzamento dei lavori, l’apertura al pubblico del Forte e dei locali riqualificati è stata programmata per la seconda metà del 2005, un periodo già stabilito. Pertanto posso affermare che non ci sono ritardi al momento e l’intento è quello di sfruttare le ricadute positive delle Olimpiadi invernali di Torino 2006. In relazione a questo, l’intenzione dell’Amministrazione è quella di costituire, entro la fine del primo semestre di quest’anno, un organismo di gestione al fine di intervenire in una serie di adempimenti importanti per la struttura, come ad esempio un preciso piano di comunicazione propedeutico all’apertura del maniero. Fino a questo momento i costi di esercizio sono stati rispettati”.

Nella replica, il Consigliere Lattanzi ha manifestato i propri dubbi circa “la lentezza burocratica che rischia di danneggiare una zona importante della bassa valle che ha bisogno di un concreto rilancioDobbiamo cogliere assolutamente il treno olimpico per evitare di non sfruttare una zona fortemente colpita dalla deindustrializzazione”.