Info Conseil

Communiqué n° 380 de 15 juillet 2011

AVVIO DELL'ITER DELLE TRE PROPOSTE DI LEGGE D'INIZIATIVA POPOLARE DA SOTTOPORRE A REFERENDUM

A partire da ieri, giovedì 14 luglio 2011

La Segreteria generale del Consiglio Valle ha concluso nella giornata di ieri, giovedì 14 luglio 2011, le verifiche sulla regolarità delle firme presentate a supporto delle tre proposte di legge di iniziativa popolare da sottoporre a referendum propositivo, determinandone così l'avvio dell'iter previsto dalla legge regionale n. 19/2003, che disciplina tali attività.

Le tre iniziative sono state depositate alla Presidenza dell'Assemblea regionale il 4 luglio scorso: la prima riguarda i contributi per le spese sostenute per il riscaldamento domestico e per il risparmio energetico (modifiche alla legge regionale n. 43 del 2009); la seconda verte sulla disciplina dell'iniziativa legislativa popolare, del referendum propositivo, abrogativo e consultivo (modifiche alla legge regionale n. 19 del 2003); la terza propone delle modifiche alla legge regionale n. 31 del 2007 in materia di nuove disposizioni in materia di gestione dei rifiuti, con particolare riguardo agli impianti di trattamento a caldo.

Conclusa questa prima fase - per la quale erano necessarie tra le 200 e le 300 firme per ogni proposta -, le proposte di legge saranno ora inviate al Presidente della Giunta per la loro pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione oltre che alla Commissione procedimenti referendari nominata dal Consiglio regionale e composta dai professori Mario Dogliani, Michele Fino e Alfonso Di Giovine quali membri effettivi e dai professori Elisabetta Palici di Suni Prat, Annamaria Poggi e Fabrizio Cassella in qualità di membri supplenti.

Entro 45 giorni dalla pubblicazione dei testi sul BUR, la Commissione dovrà deliberare l'ammissibilità o meno delle iniziative da sottoporre a referendum propositivo. Una volta deliberata l'ammissibilità, i proponenti potranno procedere alla raccolta delle firme per la presentazione al Consiglio delle proposte di legge (che devono essere pari al 5% degli elettori della regione al 31 dicembre 2010, ossia 5.237) e sono da raccogliere in tre mesi). Dopo il deposito delle firme da parte dei proponenti e la verifica delle stesse da parte della Segreteria generale, inizia l'iter legislativo vero e proprio in Consiglio, con l'assegnazione alle Commissioni consiliari competenti e il successivo esame in Aula. Qualora il Consiglio Valle non approvi la proposta di legge nel suo complesso o non recepisca i principi ispiratori dell'iniziativa, la proposta di legge di iniziativa popolare viene sottoposta a referendum propositivo: se viene raggiunto il quorum del 45% e vi è la maggioranza dei voti validi, la legge entra in vigore.

Sulla base delle leggi regionali che si sono succedute negli anni a partire da quella del 1975 per arrivare all'ultima approvata nel 2003, i referendum giudicati ammissibili ed effettivamente votati dagli elettori valdostani sono stati otto, di cui uno consultivo svoltosi nel 1991 (riguardante il cambio di denominazione del Comune di Saint-Rhémy a Saint-Rhémy-en-Bosses), due abrogativi (di cui uno valido - nel 1992 - perché raggiunto il quorum dei votanti e che ha abrogato la legge regionale in materia di sostegno all'organizzazione dei Giochi olimpici invernali 1998, e l'altro non valido - nel 2000 -, perché non è stato raggiunto il quorum e relativo alla disciplina della quarta prova scritta di francese agli esami di Stato in Valle d'Aosta) e cinque propositivi, svoltisi tutti nel 2007, e sui quali non è stato raggiunto il quorum (le materie erano le seguenti: preferenza unica, dichiarazione preventiva delle alleanze ed equilibrio della rappresentanza di genere nelle elezioni del Consiglio Valle, elezione diretta della Giunta, realizzazione di un unico e nuovo presidio ospedaliero regionale). I referendum proposti che non hanno avuto luogo sono stati quattro, di cui due giudicati inammissibili dalla Commissione per i referendum e riguardanti la riduzione dei costi dell'energia elettrica a favore delle famiglie residenti in Valle e la riduzione delle indennità dei Consiglieri regionali; uno ammissibile, ma non votato perché il Consiglio regionale ha recepito i principi ispiratori della proposta di legge di iniziativa popolare che riguardava l'istituzione del referendum propositivo; uno ammissibile ma l'iniziativa non ha avuto seguito perché non è stato raccolto il numero di firme necessarie e riguardante il tema della preferenza unica (proposta del 2005).

SC