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Communiqué n° 341 de 27 juin 2011

LA TURCHIA E L'ADESIONE ALL'UNIONE EUROPEA

Nel corso della conferenza tenuta venerdì 24 giugno 2011

La Turchia è candidata all'ingresso nell'Unione Europea fin dal 1999, e i negoziati per l'adesione sono stati avviati nel 2005 e da allora è in atto un processo di avvicinamento tra il Paese, ex cuore dell'Impero Ottomano, e l'Unione. Per approfondire pubblicamente la questione, la Presidenza del Consiglio regionale ha organizzato un incontro, che si è svolto venerdì 24 giugno 2011, ad Aosta, al quale è intervenuto, per spiegare le ragioni della Turchia, il professor Emre Öktem, Presidente della cattedra di diritto internazionale dell'Università Galatasaray di Istanbul.

Per il Vicepresidente del Consiglio Valle, Albert Chatrian, che ha  introdotto la serata, "il tema è sicuramente importante, interessa lo Stato italiano e in particolare tutta la Comunità europea, ma non solo. Il dibattito e il confronto hanno riguardato anche il laicismo da una parte, dall'altra parte l'eventuale entrata della Turchia nell'Unione europea. L'obiettivo è quello di aprire un dibattito, entrare nel dettaglio e affrontare tutta una serie di tematiche importanti che investono l'intero sistema internazionale."

L'adesione della Turchia all'Unione Europea è incoraggiata da alcuni governi e osteggiata da altri. La stessa opinione pubblica, sia in Turchia che in Europa, non è concorde. Molta perplessità desta il fatto che la Turchia, se entrasse nella UE, sarebbe l'unica enclave islamica in un'Europa a maggioranza cristiana e fondamentalmente laica. E' una lettura che non convince il professor Öktem, autore di libri, articoli e saggi storici sui diritti dell'uomo e sul diritto internazionale, impegnato attivamente nel dialogo interreligioso. La costituzione turca, ha chiarito durante l'incontro, è laica.

Il Professore Öktem ha affermato che "l'argomento per il quale la Turchia non può entrare nell'Unione Europea perché è un Paese musulmano è un falso dibattito. Prima di tutto la maggioranza della popolazione dell'Unione Europea è sì cristiana, ma il cristianesimo scandinavo svedese non è quello dell'ortodossia greca e il cattolicesimo della Spagna non è quello dell'Irlanda o della Polonia. L'argomento più importante resta quello economico e demografico: la Turchia ha una popolazione di circa 75 milioni di abitanti e una potenza economica interessante e questo fa paura, e lo capisco, e sarà probabilmente il problema maggiore da superare. Nel 2005 la Turchia è stato dichiarato Paese candidato e poi è iniziato il processo negoziale, e da allora abbiamo fatto alcune riforme di grande importanza. Successivamente, però, per una serie di motivi, si è perso un po' l'entusiasmo, sia da parte dell'Unione Europea sia da parte turca. Siamo, comunque, sempre entusiasti nel continuare questo processo di integrazione."

SC