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Communiqué n° 263 de 18 mai 2011

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA SU ASSEGNAZIONE ALLOGGI DI EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA

Adunanza del Consiglio regionale


In una interrogazione a risposta immediata, il Consigliere del Partito Democratico, Raimondo Donzel, ha voluto avere notizie su eventuali modificazioni alla legge n. 39 del 1995 per l'assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica. In particolare, ha voluto sapere dall'Assessore competente "se è vero o meno che la maggioranza intende modificare la legge regionale in questione, con una precisa distinzione tra Valdostani e Italiani, e fra Europei comunitari ed extra comunitari."

Il Consigliere ha sottolineato che "questa iniziativa trae origine dalle dichiarazioni rese ad un settimanale locale da autorevoli esponenti della maggioranza, i quali intenderebbero cambiare la legge regionale in questione, poiché, cita l'articolo 'da due anni a questa parte sono fortemente cambiate le condizioni e quindi non si può più funzionare con le vecchie regole nell'assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica. Prima vanno dati ai Valdostani, quindi agli Italiani e poi agli extra comunitari.' E viene anche annunciato 'che siano favoriti nell'ordine i Valdostani, gli Italiani, gli Europei comunitari e poi gli altri'. Riteniamo gravi queste affermazioni."

Nella risposta, l'Assessore alle opere pubbliche, Marco Viérin, ha detto che "questo argomento è già stato affrontato con le modifiche approvate nel 2009 quando è stata prevista una più forte tutela per i valdostani, sempre nel rispetto delle normative statali e comunitarie vigenti. Come più volte espresso anche in aula, con l'aggiornamento legislativo, nulla vieta che si potranno migliorare altri aspetti che posso essere a tutto vantaggio della nostra comunità. La nostra Regione è quella che attua gli strumenti più restrittivi di tutto il centro Italia. Infatti, da noi per l'accesso è previsto il requisito di otto anni di residenza e abbiamo consentito di premiare ancora di più, a livello degli enti locali, la residenza con punteggi maggiori in sede di graduatoria. La residenza, quindi, e in particolare la residenza storica, è premiata più che in altre regioni. Ricordo che in Lombardia il limite è di 5 anni, in Piemonte è di tre anni e nel Veneto addirittura non è prevista. A Bolzano, poi, solo oggi si sta lavorando su una residenza base di cinque anni, sostenendo che 'l'obiettivo è non creare società parallele tra altoatesini e immigrati'. Ogni altro commento sulla cultura politica che intende solo alimentare e cavalcare le paure della gente è fuorviante."

Nella replica, il Consigliere Donzel ha affermato di apprezzare le conclusioni dell'Assessore. "Il concetto da tenere presente è quello della residenzialità e non dell'appartenenza etnica. La restrittività è data, quindi, dalla residenza che è un criterio che si applica indistintamente senza fare riferimento alla etnicità. Il cittadino che lavora e paga le tasse in un territorio è un cittadino che ha diritto a dei beni fondamentali come quello della casa."

SC