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Communiqué n° 212 de 22 avril 2011

SUCCESSO PER L'INCONTRO "FIORI DI PACE IN TEMPO DI GUERRA"

Giovedì 21 aprile 2011 ad Aosta

Una gremita sala conferenze del Coordinamento Solidarietà Valle d'Aosta-CSV ad Aosta ha rappresentato la cornice in cui ieri, giovedì 21 aprile, otto ragazzi, quattro israeliani e quattro palestinesi, ospiti nella nostra regione per il progetto "Fiori di pace" - organizzato dal MIR, il Movimento italiano per la riconciliazione, e dall'Ipsia, l'Istituto pace Sviluppo e Innovazione delle Acli, con il sostegno della Presidenza del Consiglio Valle, l'Assessorato dell'istruzione e cultura della Regione autonoma Valle d'Aosta e l'Assessorato della pubblica istruzione del Comune di Aosta - hanno raccontato le loro esperienze e espresso le loro riflessioni.

Grazie al progetto, coordinato da Giancarlo Rosso, i giovani israeliani e palestinesi hanno vissuto insieme in Valle d'Aosta per dieci giorni e, con l'aiuto dello psicoterapeuta Mustafa Qossoqsi si sono confrontati, per superare i traumi psicologici, i sentimenti di odio e il desiderio di vendetta che si generano nelle situazioni di conflitto in cui purtroppo si trovano a vivere. Alla base del progetto, ideato e promosso a livello nazionale dalla rivista Confronti, risiede l'idea che il dialogo e il riconoscimento reciproco siano le uniche "armi" possibili per il superamento delle incomprensioni e degli attriti. 

"Si è trattato di un incontro fortemente foriero di un messaggio di pace e noi crediamo che, soprattutto in zone così martoriate come Israele e la Palestina, la pace sia fondamentale, e non solo per le popolazioni interessate, ma addirittura per l'intero pianeta, che osserva quest'area in cui la civiltà occidentale e quella araba continuano a scontrarsi. - commenta il Presidente del Consiglio Valle, Alberto Cerise - E' quanto mai significativo che esistano forme di diplomazia alternativa, voluta direttamente dal popolo, e in particolare dai giovani, come lo dimostrano i partecipanti a questo progetto."

Gli studenti valdostani coinvolti, circa 140, provengono dall'Istituto "Regina Maria Adelaide" di Aosta, con quattro classi quarte, e dall'Istruzione classica e artistica di Aosta, con due classi terze e una classe seconda. Le impressioni, tutte positive, dei partecipanti fanno ben sperare gli organizzatori sul proseguimento, nei prossimi anni, del progetto. "Fiori di pace" ha trovato in Valle d'Aosta una regione accogliente e disponibile, in cui il forte senso di appartenenza si concilia con il dialogo ed il rispetto delle differenze culturali.

"Sono stati organizzati vari workshop, che coinvolgevano tutti i ragazzi, italiani, israeliani e palestinesi. - racconta Imane El Baladi dell'Istituto Maria Adelaide di Aosta - Grazie anche a giochi di ruolo, abbiamo parlato in modo molto indiretto del conflitto, approfondendone i diversi punti di vista."

"Porto con me questa esperienza indimenticabile, in cui ho imparato e ho avuto anche occasione di divertirmi. - puntualizza l'israeliano Naornahom Shahar - Noi veniamo da una realtà molto complessa, dove dominano conflitti e razzismo, ma gli italiani devono capire che da parte nostra c'è molta voglia di cambiare e di aprirci."





"Grazie a questo progetto ho messo a fuoco proprio i due punti punti di vista, quello israeliano e quello palestinese, e spero che i ragazzi italiani, cui abbiamo trasmesso tutta la nostra esperienza, abbiano potuto capire che viviamo in una realtà di confine, con gravi problemi da affrontare", afferma Razanesam Najdi dalla Palestina.

Per Michele Lipori della  Rivista Confronti, "'Fiori di Pace' permette di parlare con i diretti interessati dei conflitti che li coinvolgono, facendo scaturire un dialogo. E' fondamentale e sentire le voci di tutti, per poterle comprendere e avvicinarsi ad ognuna di esse, che esprimono desideri di avvicinamento e di riconciliazione."


SC