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Communiqué n° 167 de 7 avril 2011

RESPINTA RISOLUZIONE SUI CRITERI DI EROGAZIONE DEL BON CHAUFFAGE

Adunanza del Consiglio regionale


L'Assemblea ha quindi discusso una risoluzione, depositata in Aula dal gruppo consiliare Alpe, in merito ai criteri di erogazione del sostegno economico alle famiglie mediante concorso alle spese per il riscaldamento domestico, il cosiddetto 'bon chauffage'. Il testo è stato respinto con 8 voti a favore (Alpe e PD) e 21 voti contrari.

"Il 31 marzo 2011, la Giunta regionale ha deliberato i nuovi criteri per la concessione del sostegno economico alle famiglie con il concorso alle spese per il riscaldamento domestico. - ha spiegato il Vicepresidente Albert Chatrian - Il criterio di universalità del beneficio è stato abbandonato, disattendendo i parametri ispiratori della misura, legati al differenziale montano, per cui nella nostra Regione dovrebbe essere erogata una forma compensativa per effetto della particolarità geografica e climatica, e sono stati accantonati gli studi commissionati all'ARPA per la graduazione climatica secondo zone omogenee. E' quindi rimasto un contributo puramente correlato al reddito, con l'introduzione di una soglia generale a 60.000 euro di imponibile, che penalizza soprattutto numerose famiglie di lavoratori dipendenti e con figli a carico. Chiediamo alla Giunta regionale di revocare la deliberazione in questione, assegnando in via provvisoria il contributo per il 2011 con gli stessi criteri del 2010; a verificare la possibilità di erogazione del contributo con criteri di universalità, sulla base degli aspetti climatologici e della composizione del nucleo familiare, previo confronto con le parti sociali e le rappresentanze dei consumatori."

Nella discussione generale, il Consigliere Raimondo Donzel (PD) ha evidenziato che "pur sapendo che il bon chauffage non sostituisce i buoni benzina, abbiamo già suggerito di implementare la spesa complessiva finanziata. Inoltre eravamo favorevoli a determinare una soglia di reddito, che non doveva però andare a detrimento del ceto medio. Non ritrovandoci del tutto nella mozione, il voto favorevole del PD sarà condizionato alla possibilità di rivedere i criteri della delibera."

L'Assessore alle attività produttive Ennio Pastoret ha precisato che "non condividiamo le impegnative della mozione, in quanto i presupposti non sono realistici. Non è possibile revocare la delibera, anche perché la legge regionale, così come modificata nel dicembre 2010, prevede espressamente la fissazione di una soglia di reddito. Non vediamo oggi ragioni per rimettere in discussione questa scelta. Il criterio climatologico non è perseguibile per la labilità e l'imprecisione che lo avrebbero caratterizzato: le tabelle climatologiche dello Stato, infatti, sono fortemente contraddittorie e imprecise, mentre gli studi dell'ARPA non hanno consentito di avere un modello certo. Circa la composizione del nucleo famigliare, il criterio non è cambiato rispetto allo scorso anno. Ricordo poi l'erogazione di un assegno per le famiglie numerose gestito dall'Assessorato regionale alla sanità. Per queste ragioni non voteremo questa proposta. Ribadisco infine che la delibera applicativa è stata preventivamente discussa con le parti sociali."

Nella replica, il Vicepresidente Chatrian ha affermato: "Abbiamo esplicitato le nostre proposte in Commissione, votando poi contro la bozza di delibera. Non avevamo altre possibilità per proporre le nostre idee. Sappiamo che il criterio perfetto non esiste, ma crediamo che i parametri aiutino a equilibrare il sostegno in questione. Avremmo introdotto criteri per chi abita in montagna e per valorizzare  il nucleo familiare con prole. In sintesi, è un no alla montagna e un no alla famiglia."


SC