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Communiqué n° 66 de 9 février 2011
APPROVATO IL DISEGNO DI LEGGE CHE DISCIPLINA LE PIANTE OFFICINALI
Adunanza del Consiglio regionale
L'Assemblea ha approvato all'unanimità il disegno di legge che disciplina le attività di coltivazione, raccolta, prima trasformazione, trasformazione e commercializzazione delle piante officinali. Il testo, al quale sono stanti presentati 11 emendamenti dal gruppo Alpe (di cui 4 accolti), 4 dal Partito democratico (di cui 3 accolti) e uno dagli Assessori all'agricoltura e alla sanità, si compone di undici articoli.
Il Vicepresidente del Consiglio, André Lanièce (SA), relatore dell'iniziativa, ha detto: "L'approvazione di questa legge, che, riordinando l'intero settore delle piante officinali, va a colmare una lacuna dovuta principalmente alla scarsa regolamentazione dello stesso, rappresenta un primo passo, importante, anche se non esaustivo, nella direzione della valorizzazione della ricchezza naturale del nostro territorio montano, della riscoperta culturale e delle nostre tradizioni, che la conoscenza e l'uso delle piante officinali da sempre comporta, dell'individuazione di una nuova filiera produttiva per il mondo agricolo. Il grande interesse che, di giorno in giorno, sta convergendo sui diversi usi delle piante officinali, con la relativa commercializzazione e la realizzazione di prodotti che riguardano anche l'ambito erboristico e quello cosmetico, rendono però necessario non fermarsi alla semplice approvazione della legge, oggi in discussione, ma fin da subito lavorare per studiare e definire regole e azioni finalizzate ad aiutare e a sostenere lo sviluppo di questo settore e della qualità dei suoi prodotti, nell'interesse sia dei produttori sia dei consumatori. In modo particolare, ad esempio, occorre lavorare fin da ora alla stesura di un disciplinare di produzione e alla creazione di un marchio caratteristico delle piante officinali valdostane, in modo da poter dare garanzia di qualità e valorizzare anche questo elemento caratteristico della nostra eccellenza montana nella promozione dell'intera Valle d'Aosta; un altro aspetto importante consiste nell'agevolare e promuovere la costituzione di forme associative tra gli operatori del settore. Infine, creare un centro di analisi regionale di riferimento, con la possibilità di realizzare test e prove di laboratorio, con l'obiettivo di creare o almeno fungere da stimolo allo sviluppo di una filiera produttiva certificata 'Piante officinali' interamente valdostana, in grado di apportare il massimo valore aggiunto ai prodotti finiti."
Nel dibattito sono intervenuti i Consiglieri Cerise, Prola, Donzel e per la replica l'Assessore all'agricoltura.
Il Consigliere Giuseppe Cerise (Alpe), che aveva richiesto il rinvio del testo in Commissione al fine di approfondirne alcuni aspetti - richiesta respinta dal Consiglio -, ha espresso il proprio rammarico per questa decisione. "Siamo rimasti basiti in Commissione quando abbiamo saputo, dal suo direttore, del mancato coinvolgimento dell'Institut agricole régional nella stesura del progetto, quando lo IAR, con competenza, ha realizzato un'importantissima ricerca nel settore che poteva contribuire ampiamente al suo miglioramento. Riteniamo che il mondo dell'agricoltura in tutte le sue articolazioni, pur con tutte le sue difficoltà, sia un settore strategico per l'economia: oggi avremmo auspicato che si facesse prevalere la forza della ragione sulla forza dei numeri. Questo settore, anche se di nicchia, poteva avere un'attenzione maggiore."
Per il Vicepresidente della III Commissione, Piero Prola (UV), "la visione del Consigliere Cerise è parziale e strumentale. Per dovere di chiarezza, vorrei ricordare che in Commissione è stato detto che sin dalle fasi iniziali sono state convocate le 40 distillerie così come l'Institut agricole, al fine di chiarirsi quali fossero gli indirizzi e gli obiettivi della legge, per dare corso ad una normativa che riuscisse a dare risposte al campo produttivo agricolo, andando a sanare una legge obsoleta che risale al 1931."
Il Consigliere Raimondo Donzel (PD): "Siamo di fronte ad un testo che ha avuto un percorso frettoloso, soprattutto nell'ultimo tratto, e che poteva avere un'ampiezza maggiore. La nostra preoccupazione maggiore riguarda l'organizzazione dei corsi: l'aspettativa che l'Assessorato ha creato all'esterno è grandissima e mi risulta che vi sia un elevatissimo numero di adesioni. Abbiamo le risorse finanziarie per sostenere questi corsi o dovremo fare delle discriminazioni negli accessi? Mi auguro che questa legge non abbia il solito obiettivo di dare risposte ai pochi che operano già nel settore."
Per l'Assessore all'agricoltura e risorse naturali, Giuseppe Isabellon, "già in Commissione è stato chiarito che l'iniziativa è stata sviluppata con il massimo coinvolgimento degli operatori agricoli e dell'Institut agricole régional, anche attraverso i suoi tecnici. Passando alla sostanza: il dl è stato elaborato in stretta collaborazione tra gli Assessorati alla sanità e all'agricoltura in quanto comprende sia gli aspetti di produzione agricola che di sicurezza alimentare e medicale. In merito ai corsi, nel momento in cui andremo ad esaminare le adesioni, queste verranno valutate sulla base della situazione aziendale dei richiedenti. Ai primi corsi aderiranno quelli che hanno già un'azienda che opera in questo settore, seguiranno quindi gli altri. Le nostre aziende agricole si aspettano l'approvazione di questo disegno di legge così come aspettano i corsi che andremo ad organizzare. Auspico quindi che il provvedimento venga votato, perché dobbiamo cominciare a lavorare seriamente da subito allo sviluppo di questo settore che assume sempre più importanza."
Nelle dichiarazioni di voto, i Consiglieri Giuseppe Cerise (Alpe) e Raimondo Donzel (PD), visto il clima collaborativo nell'accogliere alcuni emendamenti proposti e gli obiettivi dell'iniziativa, hanno espresso il proprio voto favorevole.
SC