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Communiqué n° 6 de 14 janvier 2004

INTERROGAZIONE SUL PIANO DI RISTRUTTURAZIONE DELLE POSTE ITALIANE

Adunanza del Consiglio regionale del 14 e 15 gennaio

I lavori della prima adunanza del 2004 del Consiglio regionale, dopo le comunicazioni dei Presidenti dell’Assemblea e della Regione, sono proseguiti con l’esame delle interrogazioni.

A seguito delle interrogazioni con risposta scritta del Consigliere Carlo Curtaz (Arcobaleno Vallée d’Aoste) tendente a conoscere gli immobili concessi dalla Regione in locazione o in comodato a terzi e la situazione dei pagamenti dei canoni dovuti, e dei Consiglieri André Lanièce e Francesco Salzone (Stella Alpina) sulla situazione industriale valdostana, i lavori sono proseguiti con la discussione sull’iniziativa dei rappresentanti della Stella Alpina riguardante il Piano di ristrutturazione degli uffici postali predisposto da Poste italiane.

Nella risposta il Presidente della Regione Carlo Perrin ha detto che “da molto tempo l’Amministrazione regionale segue con particolare attenzione la questione del servizio postale in Valle. Le preoccupazioni sono dovute alla variazione dello stato giuridico ed economico della Poste che, passate ad una società per azioni, hanno iniziato una politica di riduzione dei costi. Su nostra sollecitazione, ci è stato risposto che c’era l’intenzione di mantenere sul territorio gli uffici malgrado la razionalizzazione della produzione, le eventuali modifiche e la riduzione degli orari degli uffici meno attivi. Intendiamo seguire da vicino l’evolversi della situazione per far sì che i valdostani possano disporre di un servizio postale di qualità su tutto il territorio”.

Per il Consigliere André Lanièceci siamo resi conto che queste iniziative delle Poste possono avere delle ripercussioni negative in Valle d’Aosta. Non vorremmo che queste scelte fossero l’anticamera della chiusura delle piccole sedi. Occorre capire meglio le finalità ultime delle Poste italiane. Sappiamo che il Celva si è attivato per evitare di arrivare alla chiusura degli uffici su dodici comuni già coinvolti dalla razionalizzazione”.