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Communiqué n° 591 de 1er décembre 2010
APPROVATI I CONTENUTI DELL'ACCORDO PER IL COORDINAMENTO DELLA FINANZA PUBBLICA E LA NORMA DI ATTUAZIONE IN MATERIA DI ORDINAMENTO FINANZIARIO DELLA RE
Adunanza del Consiglio regionale
Il primo provvedimento è stato approvato con 25 voti favorevoli e 8 contrari (Alpe e PD).
Lo schema di decreto legislativo è stato approvato con 24 voti favorevoli e 8 contrari (Alpe e PD).
Con l'accordo per il coordinamento della finanza pubblica, la Regione Valle d'Aosta concorre al conseguimento degli obiettivi di perequazione e di solidarietà nonché all'assolvimento degli obblighi di carattere finanziario posti dall'ordinamento comunitario attraverso: la progressiva riduzione della somma sostitutiva dell'imposta sul valore aggiunto all'importazione a decorrere dall'anno 2011 fino alla sua soppressione dal 2017; l'assunzione di oneri relativi all'esercizio di funzioni statali relativi ai servizi ferroviari di interesse locale; la rimodulazione delle entrate spettanti alla Valle d'Aosta; l'attribuzione della potestà di istituire tributi locali.
Il testo della norma di attuazione, licenziato dalla Commissione paritetica il 22 novembre 2010, definisce in 10 articoli i principi contenuti nell'accordo con lo Stato in materia di coordinamento della finanza pubblica. In particolare, si prevede la riduzione dell'assegnazione statale sostitutiva dell'imposta sul valore aggiunto all'importazione di 239 milioni di euro per il 2011, di 244 milioni per il 2012, di 256 milioni per il 2013, di 259 milioni per il 2014, di 307 milioni per il 2015 e di 316 milioni per il 2016, nonché la sua abrogazione, a decorrere dal 1° gennaio 2017 (comma 4 dell'articolo 8 della legge n. 498/1992). Viene poi attribuito alla Regione, a partire dal 1° gennaio 2011, l'intero gettito delle imposte erariali sulla rendita e sul patrimonio percepite nel territorio regionale, tra le quali l'Irpef, l'imposta sul reddito delle società, le ritenute sui premi e sulle vincite, l'imposta sulle successioni e sulle donazioni. Sono inoltre attribuiti alla Regione i dieci decimi sul gettito dell'IVA oltre che i nove decimi dell'imposta di registro e di bollo, delle imposte ipotecarie, delle tasse sulle concessioni governative e per le concessioni di deviazione di acque pubbliche a scopo idroelettrico. Sono poi attribuiti alla Valle l'intero gettito dell'accisa sull'energia elettrica, sui tabacchi, sulla benzina e gas erogati dagli impianti di distribuzione situati nel territorio regionale; l'intero gettito delle imposte sulle assicurazioni; i nove decimi delle accise sugli spiriti e sulla birra nonché di tutte le altre entrate tributarie erariali. Viene quindi definita l'autonomia fiscale della Regione, la quale con propria legge può istituire tributi locali o determinare le variazioni delle aliquote o le agevolazioni che gli enti locali possono applicare agli stessi tributi locali.
Nella discussione generale sono intervenuti l'Assessore al bilancio, il Presidente della Regione e i Consiglieri Louvin, Zucchi, Salzone, Agostino, La Torre, Donzel, Empereur e Bertin.
Nel prendere la parola, l'Assessore alle finanze, Claudio Lavoyer, dopo aver ricordato i termini dell'accordo, ha affermato che "il nuovo ordinamento finanziario permette di realizzare nella nostra Regione un vero modello di federalismo. È l'attuazione di un vero federalismo fiscale e un risultato storico per l'autonomia della Valle d'Aosta."
Per il Presidente della Regione Rollandin "è stato un accordo studiato ed effettuato tramite un confronto con altre realtà. È il frutto di un'analisi che è stata molto laboriosa anche dal punto di vista tecnico. Lo riteniamo un risultato molto importante perché lo dicono i numeri. Oggi non c'è alcun accordo fatto dagli altri che abbia le caratteristiche del nostro. È quello che meglio registra un differenziale che garantisce delle entrate certe, che a loro volta possono garantire una disponibilità che consentirà di governare con una certa tranquillità."
Ha quindi sottolineato che "per altre realtà i fondi derivati dal sostituto dell'Iva di importazione vengono meno sin da subito e non in maniera graduale come sarà per la Valle d'Aosta."
Il Capogruppo di Alpe, Roberto Louvin, ha precisato che "il federalismo fiscale di cui oggi si parla non è il frutto di una cultura della pari dignità, della previa intesa, del perseguimento di obiettivi condivisi e concordati. È l'effetto di una spinta di definire nuovi equilibri."
Ha poi aggiunto "Il punto centrale della svolta è rappresentato dalla perdita della quota forfetaria sostitutiva dell'Iva da importazione. Il metodo seguito perché ciò avvenisse con il minor impatto possibile e le scelte effettuate ci trovano oggi in dissenso rispetto al Governo regionale. Avremmo preferito un percorso concertato e coinvolgendo tutte le componenti del Consiglio regionale, ma ciò non è avvenuto. Il Presidente Rollandin ha invece ritenuto di procedere in splendida solitudine. È stata una scelta sbagliata quella di non voler far sentire a Roma il peso di una Valle coesa, ma solo la volubilità di un comportamento contraddistinto da un malcelato opportunismo."
Il Consigliere Alberto Zucchi (PdL) ha sottolineato che "su questo argomento da mesi un tavolo tecnico composto da funzionari regionali e ministeriali ha lavorato per arrivare all'accordo che è sottomesso oggi all'approvazione dell'aula. Tutte le argomentazioni poste al tavolo tecnico hanno trovato accoglimento con grande sorpresa degli stessi funzionari ministeriali. È una svolta epocale. Si tratta dell'applicazione piena del concetto di autonomia sia dal punto di vista formale che sostanziale, seguendo il principio dell'intesa. Il confronto positivo con il governo ha portato anche ad affrontare altri importanti questioni per la Valle. Dipenderà poi da noi muovere l'economia in maniera diversa da quella perseguita in passato. Preferiamo la cultura della dinamicità alla cultura della staticità. È un ottimo accordo che proietta la Valle d'Aosta nel futuro."
Per il Capogruppo della Stella Alpina, Francesco Salzone, si è trattato di "una trattativa particolarmente importante e proficua. È necessario dare il giusto rilievo alle parti importanti che derivano da questo accordo. Otteniamo diverse competenze. Il federalismo fiscale per la nostra Regione inciderà per il 2011 di una minore spesa di poco superiore ai 100 milioni di euro. Altro aspetto rilevante è la celerità di tutto l'iter: il provvedimento in discussione non dovrà affrontare complessi passaggi parlamentari. L'accordo è un passo in avanti verso un vero federalismo che già la nostra Regione interpreta e che può essere da esempio per le altre realtà. La nuova normativa si inserisce in un processo di attribuzione di maggior autonomia e responsabilità a Regioni ed Enti locali."
Il Consigliere Salvatore Agostino (UV) ha voluto sottolineare che "questo accordo era da fare per una serie di ragioni anche legate al momento che sta vivendo il Governo nazionale. Un accordo che non si poteva posticipare e che non avrebbe potuto essere migliore."
Per il Capogruppo di Fédération Autonomiste, Leonardo La Torre, "questo nuovo ordinamento finanziario è un buon accordo per la nostra autonomia. L'impatto vero sarà compreso nel tempo. È un risultato epocale e c'è stato il riconoscimento della nostra autonomia sulla base anche di un rapporto corretto tra Regione e Stato italiano."
Il Consigliere Raimondo Donzel (PD) ha detto che "al di là dell'opinabilità della politica, ci sono i dati da analizzare. E i numeri dicono che per il 2011 sarà una bastonata con oltre 100 milioni in meno. E così anche per il 2012 e gli anni successivi. E il Governo, se avesse potuto, avrebbe tagliato ancora di più per la Valle d'Aosta. Se si prendono in considerazione le risorse disponibili, ci sarà un trend in discesa a partire dal 2011, che porterà al 2013 alle risorse disponibili del 2007."
Ha poi concluso affermando che "questo accordo di fatto ha ridotto la nostra specialità. C'è una forte limitazione dell'autonomia nella gestione della spesa regionale. Se tutta la comunità insieme avesse difeso con forza la sua autonomia e la sua specificità, il Presidente sarebbe stato più forte nella trattativa rispetto al fatto di trattare con benevolenza questo pseudo governo amico. "
Nel suo intervento, il Capogruppo dell'Union Valdôtaine, Diego Empereur, ha affermato che « pour ce qui est de l'entente signée, il s'agit de se pencher sur les opportunités découlant pour la Vallée d'Aoste. Un élément est à souligner : le fait d'avoir rendu plus souple la participation valdôtaine au fédéralisme fiscal permet de disposer, dans l'immédiat, de ressources par lesquelles continuer dans l'action de lutte à la crise économique empruntée dès 2009. L'accord devient non seulement une chance de sauvegarder les finances régionales, mais aussi une opportunité pour permettre une action importante. »
Il Consigliere Alberto Bertin (Alpe) ha evidenziato che "non è detto che il cosiddetto federalismo potrà vedere la luce. Il rischio è che faccia la fine delle altre riforme abbozzate in questi anni, come la devolution. Questo accordo non ci pone al riparo dall'eventuale flop del federalismo fiscale, pertanto non si escludono altre bastonate. Dopo un'anomala trattativa politica condotta privatamente, e in totale riservatezza, dal Presidente Rollandin con il Governo Berlusconi, vengono meno nel bilancio regionale gli oltre 300 milioni annui
derivanti dalla quota sostitutiva di IVA da importazione. Inoltre, come contropartita al dilazionamento degli effetti del federalismo fiscale al 2018, la Regione rinuncia definitivamente ai crediti accumulati nei confronti dello Stato, il cosiddetto tesoretto. Piccola
compensazione, alla Regione spetteranno i 10 decimi e non più i nove decimi sulle principali imposte compartecipate. Cifre alla mano, non si può dire che il 'patto Rollandin-Berlusconi' abbia sortito risultati positivi o un minor sacrificio finanziario per la Regione; da questo punto di vista si è trattato di un fallimento totale, tanto più se comparato con i risultati ottenuti dalle altre regione autonome."
Dopo le repliche dell'Assessore Lavoyer e del Presidente Rollandin, l'Assemblea regionale ha approvato i due provvedimenti.
Il parere sullo schema di norma di attuazione sarà ora trasmesso al Ministro per i rapporti con le Regioni per il prosieguo del suo iter che si concluderà con l'approvazione del decreto legislativo da parte del Consiglio dei ministri.
SC